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La situazione politica e sociale tende a diventare sempre più difficile per le classi popolari, per cui le forze che esse si richiamano e si pongono in una prospettiva anticapitalista assumono un compito sempre più indispensabile.

La situazione politico-economica è caratterizzata dai seguenti elementi:

  • una crisi economica continua caratterizzata da bassi livelli di crescita dal punto di vista del capitale;
  • l’intensificazione dell’attacco da parte delle forze politiche e sociali borghesi alle condizioni di vita e di lavoro della stragrande maggioranza della popolazione (salario diretto ed indiretto, sicurezza sociale, ecc.);
  • una debole resistenza contro questa offensiva, sia a livello delle singole aziende che a livello più generale della società;
  • l’abbandono delle posizioni di opposizione e combattive da parte di quasi tutto il quadro politico e sindacale.

Tutti questi elementi, combinati, hanno una forte infleunza sul piano politico e sociale. A livello sociale questa situazione tende a far crescere una serie di fenomeni quali:

  • l’aumento della povertà, il disagio ed l’emarginazione sociale;
  • un sentimento di sfiducia tra le salariate e i salariati nei confronti della già scarsa considerazione sulle possibilità che l’azione politica possa in qualche modo essere la via attraverso la quale trovare una risposta ai problemi sociali;
  • la crescita del razzismo e di molte forme di discriminazione che alimentano la guerra tra poveri.

L’offensiva borghese si sviluppa su diversi terreni, in particolare:

  • la rimessa in discussione del salario diretto e di quello indiretto
  • lo sviluppo di ulteriori processi di deregolamentazione sia nel settore privato che nei settori tradizionalmente regolati dall’intervento pubblico
  • l’offensiva in ambito sociale, sia attraverso la riforma delle assicurazioni sociali che attraverso le politiche di austerità condotte da Confederazione, Cantoni e Comuni
  • il restringimento dei diritti democratici e l’aumento di forme diverse di controllo sociale e politico

Il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori vive la sua crisi attraverso diversi elementi che possiamo qui brevemente richiamare:

  • la mancanza di un orientamento politico e sindacale che si ponga in alternativa al sistema capitalista, quale unica alternativa alla crisi economica.
  • la crisi qualitativa (capacità di mobilitazione) e la sua logica sempre più istituzionale

Esso, nelle sue forme storiche tradizionali (partiti e sindacati) appare sempre più come parte integrante del sistema di potere, in particolare attraverso:

  • l’assunzione definitiva da parte dei partiti socialdemocratici del punto di vista neoliberale e l’abbandono, anche teorico, di qualsiasi prospettiva “riformista” in senso progressista.
  • l’assunzione, in particolare da parte delle direzioni sindacali, della logica neocorporativa (e concertativa) che rappresenta di fatto un’espropriazione delle lavoratrici e dei lavoratori del diritto ad essere rappresentati.

Di fronte agli elementi del contesto politico e sociale sopra richiamati a grandi linee, appare importante approfondire le priorità e gli orientamenti politici ai quali dovrebbero ispirarsi forze che si muovono in una prospettiva anticapitalista, cioè la prospettiva di una società costruita su basi radicalmente diverse (sia dal punto di vista economico che da quello politico) rispetto a quella capitalistica.

Sappiamo che di fronte all’offensiva sociale ed economica della borghesia qualsiasi risposta di tipo semplicemente istituzionale appare votata al fallimento. Questo, in particolare, poiché è sul terreno sociale (ed a cominciare da quello dei rapporti materiali) che si determinano i rapporti di forza politici (ed anche istituzionali).

La situazione di quello che potremmo chiamare il “movimento sociale” (intendendo con questo tutti gli aspetti della realtà sociale) è abbastanza difficile. I pochi segnali di “movimento” non hanno continuità e non convergono in lotte generalizzate. Da un lato perché l’offensiva delle forze dominanti rende ogni giorno più difficile delle reazioni; dall’altro perché chi dovrebbe, tradizionalmente, stimolare questa reazione fa di tutto per evitare che questo avvenga (pensiamo, ad esempio, al ruolo delle direzioni sindacali nell’ambito dei problemi del lavoro).

Tuttavia le occasioni per tentare di sviluppare azioni e attività di resistenza di fronte alla politica borghese (in ogni ambito) ci sono e vi sono anche alcune forze, piccole, ma pronte a tentare vie per opporvisi.

In questo senso MPS e POP richiamano la necessità di un’azione ampia e unitaria di tutte le forze che si muovono in una prospettiva di resistenza per tentare di organizzare sul terreno sociale quelle mobilitazioni necessarie a fermare l’offensiva politica e sociale dei partiti e delle forze borghesi.

Appare necessario e utile accompagnare il decisivo intervento sul terreno sociale anche con una chiara e qualificata presenza istituzionale che potrebbe aiutare (certamente non sostituire) questa azione.
Per questa ragione MPS e POP hanno deciso di impegnarsi nella costituzione di una lista di opposizione anticapitalista alle prossime elezioni cantonali (riservandosi poi ulteriori scelte e discussioni sulle future scadenze nazionali e comunali laddove decidessero di parteciparvi). Il modello al quale si fa riferimento è quello sviluppato, con successo, a Bellinzona in occasione delle ultime elezioni comunali.

I punti strategici di una simile proposta (oltre a quelli di orientamento generale e programmatico da definire sulla base dell’analisi summenzionata) saranno i seguenti:

  1. La lista proposta da MPS-POP metterà al centro i temi dell’indipendenza e dell’opposizione delle salariate e dei salariati, delle e dei giovani, delle pensionate e dei pensionati rispetto alle politiche neoliberali dei governi, siano essi governi nazionali o sovranazionali (UE), cantonali o locali.
  2. Per questo la lista proposta da MPS-POP sarà una lista alternativa (a livello politico, sociale e istituzionale) alle politiche di collaborazione e di gestione di classe condotte dai partiti social-liberali a livello internazionale, nazionale, cantonale e locale. Per questa ragione essa presenterà liste sia per gli esecutivi che per i legislativi.
  3. MPS e POP, nel promuovere questa prospettiva, fanno appello a tutte le persone, associazioni, organizzazioni che condividono gli orientamenti indicati nei punti precedenti affinché si associno e sostengano questo progetto.

Bellinzona, 15 maggio 2018