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Il coordinamento del Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto della conciliazione avvenuta lunedì 28 maggio presso la procura pubblica tra il nostro deputato Matteo Pronzini e due agenti della polizia comunale di Bellinzona.

I fatti, come noto, sono avvenuti lo scorso mese di marzo nel corso di una manifestazione. I due poliziotti accusavano Pronzini di averli offesi verbalmente, intervenendo in difesa di un bambino colto a scrivere uno slogan (a carattere sportivo) sul muro dell’ufficio postale.

Oggi, nell’ambito della procedura di conciliazione, Matteo Pronzini ha ribadito di non aver mai voluto mancare di rispetto ai due agenti e si è scusato se le sue parole hanno potuto essere interpretate in modo offensivo. La vertenza, con il ritiro della denuncia, si è così risolta.

Il coordinamento dell’MPS non può tuttavia non ribadire come in questa vertenza vi siano stati atteggiamenti politici ed amministrativi assolutamente condannabili. Rimane assolutamente sospetta la tempistica con la quale un’interpellanza del PLRT (Käppeli) in consiglio comunale anticipava di qualche giorno l’inoltro della denuncia dei due poliziotti. Una commistione (non certo nuova) tra potere politico e potere amministrativo-poliziesco assolutamente inaccettabile.

Da notare poi l’assoluta inadeguatezza del comando della polizia comunale di Bellinzona che, di fatto, ha permesso che circolasse un rapporto di polizia (quello stilato dai due poliziotti) che menzionava per esteso il nome del minore coinvolto, nome che è poi stato ripreso anche su qualche social network. Alla faccia della riservatezza che la Polizia dovrebbe garantire in questi casi. È vergognoso che un Municipio, per di più diretto da un ex-magistrato, possa permettere che queste cose accadano senza alcuna reazione!

Ma le disfunzioni in seno al corpo della polizia comunale della città di Bellinzona (e in particolare della sua direzione) non sono cose nuove. La vecchia Bellinzona ha vissuto stagioni tribolate in questo ambito; che, forse risolte formalmente, hanno comunque lasciato intatti i vecchi meccanismi di potere e di subordinazione.

Matteo Pronzini, con la sua decisione conciliativa, ha dato chiare indicazioni su quali siano le nostre priorità politiche; non saranno certo le fetenti manovre del PLRT di Bellinzona, dei suoi tirapiedi – in particolare quelli alla testa di settori dell’amministrazione comunale – a intimorirci o a farci desistere dalle nostre battaglie politiche (da quella sul futuro dell’Officina a quella del grande imbroglio che si è consumato ai danni del sistema pensionistico del personale della città).

Combatteremo contro questo clima di intimidazione politica che ormai regge tutte le istituzioni del comune. Cambiano le maggioranze politiche, ma i metodi sono sempre gli stessi.

Bellinzona, 28 maggio 2018

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