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Caracas, 5 agosto 2018 –Tramite un comunicato pubblicato da Aporrea con il titolo “Respingiamo l’attacco del 4 agosto” Marea Socialista respinge “ogni tipo di attacco contro qualsiasi settore”, riferendosi alla situazione verificatasi ieri durante la sfilata in viale Bolivar in omaggio alla Guardia Nacional Bolivariana (CNB), che è stata interrotta e ha portato all’evacuazione del presidente, di fronte a quello che il governo nazionale ha più tardi denunciato come un “attacco con droni” e “cariche esplosive” rivolte contro Maduro. Un attacco attribuito a settori dell’opposizione di destra, insinuando un’implicazione internazionale. Tuttavia, secondo opinioni diverse, i fatti non sono così chiari e Marea Socialista aggiunge, nel titolo del suo comunicato: “di fronte all’incertezza, esigiamo un’indagine indipendente e mettiamo in guardia dall’utilizzare la situazione per ridimensionare i diritti della popolazione”. [Redazione di Alencontre]

Ecco il comunicato di Marea Socialista

Marea Socialista “condanna e respinge l’attacco denunciato dal governo nazionale alla persona del presidente Nicolás Maduro” e ritiene che “mettere in atto operazioni terroristiche non può che puntare a suscitare maggiore caos e violenza nei confronti della popolazione”.

Marea Socialista è preoccupata per il fatto che prove concrete e testimonianze su questo incidente ancora non siano state fornite nel dettaglio e in maniera esauriente. Per ora, infatti, non è disponibile alcuna immagine dei droni che avrebbero sorvolato la piattaforma presidenziale lasciando cadere cariche esplosive di cui si abbiano tracce o che abbiano ferito qualcuno. Per questo motivo, e tenuto conto della situazione delicata, Marea Socialista esige una “indagine indipendente, professionale e partecipativa” che chiarisca i fatti e fornisca all’opinione pubblica informazioni veridiche ed adeguate.[1]

Marea Socialista non esclude che possano esistere piani violenti da parte di settori dell’opposizione di destra e internazionale e, di fronte a questo, rivendica il proprio atteggiamento di lotta in difesa della “Rivoluzione bolivariana autentica” e della validità della Costituzione.[2]

Marea Socialista teme tuttavia che azioni del genere possano essere sfruttate “per imporre ulteriori sacrifici al popolo venezuelano, ad esempio quelli che potrebbero derivare dalle misure economiche previste dal governo a partire dal 20 agosto [liberalizzazione del cambio bolivar-dollaro], per la cui applicazione il governo deve rafforzare il proprio controllo sociale e restringere ancora di più i diritti democratici, per evitare qualsiasi resistenza popolare”.

Marea Socialista aggiunge che, “così come respingiamo azioni come quelle del 4 agosto, esigiamo al tempo stesso che cessino gli attacchi del governo e della burocrazia contro il popolo venezuelano, contro le sue condizioni di vita e i suoi diritti umani e democratici”. Mette in guardia contro la possibilità che questi avvenimenti possano venire utilizzati “per criminalizzare le lotte sociali e le proteste democratiche di settori della classe lavoratrice e del popolo, che niente hanno a che fare con atti terroristici contro il governo nazionale, poiché le rivendicazioni popolari sono un diritto democratico inalienabile di fronte alle condizioni di vita imposte dal governo, condizioni destinate a peggiorare ulteriormente con le misure economiche che questo intende porre in atto”.

Il comunicato conclude così: “Niente terrorismo, niente intervento straniero, niente attacchi a nessun settore! Esigiamo informazioni chiare e un’inchiesta indipendente. Mettiamo in guardia da ogni tentativo di sfruttare la situazione per approfondire l’applicazione del pacchetto di misure economiche antipopolari o per rafforzare l’autoritarismo, nonché violare i diritti democratici. Esigiamo la piena vigenza della Costituzione della Repubblica bolivariana del Venezuela e sosteniamo la ricerca di soluzioni anticapitaliste tramite la lotta democratica del popolo venezuelano”.

[1] Oltre alla mancanza di un minimo di documentazione sui droni, va segnalata la ritrattazione del portavoce dei vigili del fuoco che aveva attribuito inizialmente il boato che ha creato il panico tra i partecipanti alla sfilata a un’esplosione di gas in un appartamento in una via parallela al viale Bolivar. NdR

[2] La ex fiscal general del Venezuela in esilio, Luisa Ortega Díaz, che è stata accusata dal ministro degli esteri Jorge Arreaza di aver partecipato insieme a un gran numero di personaggi politici alla preparazione dell’attentato, ha smentito categoricamente, sostenendo che le sue armi sono quelle della legge, e che se avesse tentato non avrebbe fatto una figura così meschina. Altri esponenti dell’opposizione di destra hanno fatto analoghe smentite e ipotizzato che Maduro possa usare un attentato con molti punti oscuri per arrestare altri oppositori, imitando Erdogan. NdR

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