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Nuvole sempre più nere si accumulano in Italia e sull’Europa.

In questo mese di agosto i capi del governo italiano, con l’uomo forte, il razzista Salvini in primo piano, ma Di Maio porta le stesse responsabilità, stanno attivando e portando a galla il peggio delle società italiana, la xenofobia, la rabbia indistinta, l’odio e l’avversione verso i migranti e i più deboli; soprattutto coltivano la disumanità, un sentimento foriero delle peggiori involuzioni antidemocratiche e di nuove spaventose barbarie oltre quelle che già quotidianamente si producono nei deserti africani, nei campi di detenzione libici e nel mare Mediterraneo.

La grande crisi del capitalismo, le violente politiche dell’austerità che hanno distrutto fondamentali conquiste sociali e democratiche e la solidarietà degli sfruttati hanno creato le condizioni in tutta Europa per una forte crescita di tutti i movimenti di destra e dell’estrema destra, che anche in questi giorni, con l’incontro tra Salvini e Orban, mostrano sempre di più i loro progetti reazionari e razzisti. Assistiamo anche al vergognoso teatro di due esponenti borghesi, nemici tra loro, il “populista” Salvini e l’ “europeista” Macron, rinfacciarsi a vicenda i rispettivi crimini: quanti migranti abbiano respinto e/o lasciato morire in mare.

Questo governo italiano e le sue politiche devono essere combattuti fino in fondo, senza se e senza ma. La mancanza di un forte movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, strumento indispensabile di unità e di lotta di tutti gli sfruttati ed oppressi, autoctoni e migranti, pesa come un macigno in questo snodo cruciale della situazione politica e sociale; la ricostruzione del movimento di classe è un imperativo essenziale per provare a reggere l’offensiva padronale e delle destre.

Alcune mobilitazioni degli ultimi giorni, suscitate dalla drammatica e vergognosa vicenda della Diciotti, non solo costituiscono un fatto molto positivo, le prime significative reazioni alla politica del governo, ma anche l’espressione di settori sociali che cominciano a prendere coscienza dei gravissimi pericoli che incombono sul paese, che vogliono combattere la disumanità che avvelena la società e le forze politiche che la praticano e diffondono.

Queste iniziative democratiche antirazziste, umanitarie, avrebbero già dovuto attivarsi lo scorso anno, quando il precedente governo, quello di Gentiloni e del ministro Minniti, impresse una ulteriore accelerazione violenta alle politiche antimigranti con una serie di misure che sdoganavano la disumanità e puntavano a fermare e lasciar morire i migranti nei deserti africani, in Libia, lontano dagli occhi degli italiani. Come avevamo facilmente previsto quelle scelte non hanno bloccato la crescita della Lega; anzi sono state alimento e legittimazione delle politiche di Salvini.

Come in altre occasioni una parte dell’elettorato ha finito per scegliere l’originale (razzista) alla copia.

Meglio tardi che mai se oggi settori importanti, democratici, del mondo cristiano, della chiesa cattolica (anch’essa inerte lo scorso anno), dei movimenti sociali, provano a reagire e si dichiarano disposti a costruire un movimento per la solidarietà, per i diritti dei migranti. E si rendono disponibili a scendere in piazza. Tra questi ci sono anche elettori ed iscritti di quel PD responsabile, con i suoi governi, della gestione delle peggiori politiche liberiste che hanno prodotto lo sfascio sociale e l’ascesa delle destre. E’ abbastanza normale che questo avvenga nelle vicende politiche. E’ normale che parecchi capiscano in ritardo, in circostanze diverse e/ o molto parzialmente quel che sta avvenendo e lo facciano ancora sotto l’influenza di forze moderate, alcune delle quali responsabili dirette dei guasti prodotti. E ancor meno può stupire che i gruppi dirigenti del PD si muovano oggi strumentalmente ed anche sfacciatamente alla ricerca di un loro rilancio dopo la batosta subita, senza alcuna autocritica degli atti reazionari da loro compiuti cercando anzi di farli dimenticare. L’articolo di Igor Zecchini che ricostruisce l’importante manifestazione di Milano mostra come “i fantasmi del passato” vogliano materializzarsi nel presente e riconquistare una nuova credibilità. https://mps-ti.ch/index.php/2018/08/31/milano-antirazzisa-ce-vita-sul-pianeta-ma-ci-sono-anche-fantasmi/

Per noi quel che è importante è che non si lasci campo aperto a questi gruppi dirigenti, che si disputi sul terreno concreto delle mobilitazioni la costruzione di un movimento contro il razzismo e per i diritti dei migranti nella chiarezza dei contenuti politici, a partire dalla abrogazione di tutte le leggi che hanno loro inflitto un terribile calvario.

E’ importante che questo movimento abbia in prima fila e sia animato da quelle forze della sinistra sociale e politica che da sempre esprimono sull’antirazzismo e nella lotta al liberismo e al capitalismo delle scelte coerenti di classe. Il nostro è quindi un metodo di lavoro che respinge il settarismo, la rinuncia a chiudersi in ambiti ristretti, a non partecipare a movimenti più larghi, che opera per rimettere in moto settori la cui coscienza è ancora confusa su molti aspetti, ma che non accettano la deriva antidemocratica, il fascismo, l’intolleranza razzista, la disumanità; è un metodo che nello stesso tempo mette in luce le responsabilità del Pd e dei suoi satelliti, per non scordare, come molti sono portati a fare, quanto è avvenuto anche solo un anno fa. Il ministro Salvini infatti gestisce e approfondisce (dandogli piena coerenza ideologica reazionaria in vista di nuovi obbrobri) i misfatti dei decreti Minniti. Questo non solo non va dimenticato, ma va spiegato per impedire che i movimenti solidali che stanno nascendo corrano verso nuovi impasse e disastri politici prodotti dalle forze del cosiddetto “centro sinistra”.

Per questo crediamo sia utile rileggere un articolo che pubblicammo un anno fa e che risulta del tutto attuale.

Il suo titolo “Ritorniamo umani. E solidali” è più che mai l’imperativo politico, etico e sociale che abbiamo di fronte. https://mps-ti.ch/index.php/2017/08/14/ritorniamo-umani-e-solidali/