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“Riorientamento” della politica sociale e “riallocazione delle risorse” sono neologismi utilizzati da qualche anno nel mondo politico ticinese per definire in realtà, cercando magari di non farlo capire troppo chiaramente, tagli consistenti nella politica sociale, anche superiori a quelli previsti.

Dall’inizio del 2015 23’000 persone hanno perso i sussidi di cassa malattia (Ripam ordinaria), malgrado i consistenti aumenti dei premi. Il risparmio, preventivato a 19,5 milioni, è stato di 24 milioni nel 2016. Dal 2018 il Pacchetto di misure per il riequilibrio delle finanze cantonali prevede altri 5 milioni di risparmi nella Ripam ordinaria (esclusi quindi i beneficiari di PC AVS/AI).

Inoltre, dalla fine del 2015 alla fine del 2017 un quarto delle famiglie beneficiari di assegni integrativi e di prima infanzia (AFI/API) ha perso questo aiuto.

Con l’introduzione del calcolo del reddito ipotetico l’abbassamento delle soglie Laps, l’impegno finanziario del cantone si è ridotto di circa 2/3 in due soli anni, passando da 29,1 milioni a 10,1 milioni.

Anche per quest’anno i risparmi del cantone sugli aiuti alle famiglie risulterebbero più consistenti del previsto: fra il preventivo e l’aggiornamento risulta infatti che il cantone destinerebbe agli AFI/API 8,8 milioni invece dei 13,7 preventivati, vale a dire oltre il 35% in meno.

Questi tagli avrebbero dovuto essere compensati da altre misure a sostegno delle famiglie tramite una “riallocazione” parziale delle risorse (ci riferiamo naturalmente alle misure annunciate nel Pacchetto di riequilibrio delle finanze cantonali, non a quelle adottate precedentemente e neppure a quelle promesse in occasione della Riforma fiscale). Anche alla luce delle cifre inquietanti sul tasso di povertà e rischio di povertà registrati in Ticino e del prossimo aumento dei premi dell’assicurazione malattia che sarà annunciato tra breve, è importante capire quante famiglie hanno perso aiuti e sussidi negli ultimi anni o di quanto è stato ridotto l’aiuto.

Ricordiamo infatti che il tasso di rischio di povertà in Ticino è del 31,4% e quello di povertà del 16,5%, entrambi sono oltre il doppio rispetto alle medie nazionali. Il 16,5% di persone che vivono sotto la soglia di povertà è calcolato tenendo conto di tutti i trasferimenti sociali, sia pubblici che privati (Stato, Cantone, Comune, chiesa, organizzazioni non governative, ecc.) e cioè:

– indennità giornaliere dell’assicurazione contro la disoccupazione;

-aiuti per famiglie o figli (p. es. assegni familiari, anticipi degli alimenti, prestazioni complementari per famiglie);

– aiuti in caso di malattia o invalidità (p. es. indennità giornaliere per malattia e rendite di invalidità, incluse le prestazioni complementari [PC]);

-aiuto allo studio e alla formazione (p. es. borse di studio);

– sussidi all’alloggio

-misure contro l’esclusione sociale (p. es. riduzione dei premi dell’assicurazione malattie, aiuto sociale, prestazioni da parte di altre istituzioni come Chiese, fondi assistenziali privati, organizzazioni caritative).

– rendite di vecchiaia del 1° e del 2° pilastro, incluse le PC

–rendite superstiti del 1° e del 2° pilastro, incluse le PC.

Chiediamo pertanto al lodevole Consiglio di Stato:

1a – nel 2014 104’542 beneficiavano di sussidi di cassa malattia Ripam ordinaria, quante persone ne beneficiano nel 2018? E quanti beneficiari di Prestazioni complementari AVS/AI beneficiano dei sussidi nel 2018?

1b – nel 2014 per i sussidi di cassa malattia Ripam ordinaria sono stati spesi 167,3 milioni; A quanto ammonta la somma prevista per il 2018? A quanto si prevede si eleveranno i contributi per i beneficiari di Prestazioni complementari AVS/AI?

1c – c’è stata una variazione del sussidio medio fra il 2014 e il 2018? Se sì, di quanti franchi?

1d – a quanto ammontava il contributo della Confederazione a favore della riduzione

dei premi di cassa malattia nel 2014 e a quanto ammonta per il 2018?

1e – quanto ha risparmiato globalmente in Cantone dall’inizio del 2015 nel settore dei sussidi di cassa malattia?

2a – quante unità di riferimenti beneficiano (o si prevede beneficeranno) degli assegni integrativi e di prima infanzia nel 2018?

2b – quanto è la differenza della somma messa a preventivo per gli AFI/API e l’ultimo aggiornamento e a cosa è dovuta?

2c – c’è stata una variazione della media degli assegni distribuiti dal 2015 al 2018? Se sì, di quanti franchi?

2d – quanto ha risparmiato globalmente il Cantone dal 2015 nel settore degli AFI/API?

2e – La riduzione degli importi previsti come soglia d’intervento della Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali (Laps) doveva essere compensata con una riallocazione parziale di 3.3 milioni per il sostegno, suddivisi in 0,3 milioni per l’estensione del diritto all’assegno di prima infanzia fino ai 4 anni per le famiglie i cui bambini non possono accedere alla scuola dell’infanzia, 0,2 milioni per l’introduzione a titolo sperimentale dell’inserimento socio-professionale dei beneficiari di assegni integrativi e di prima infanzia e 2,8 milioni per una riforma del sistema di sussidiamento delle attività di accoglienza complementari alle famiglie. Quanto ha effettivamente speso (o prevede di spendere) il Cantone per queste misure nel 2017 e nel 2018?

3a – quanto prevede di risparmiare globalmente il Cantone grazie alla sospensione del versamento del 10% dei contributi federali forfetari al fondo per il finanziamento degli investimenti effettuati a favore di scuole e corsi della formazione professionale per gli anni 2017, 2018 e 2019?

3b – i contributi federali sono stati utilizzati in altro modo?

4 – quanto ha risparmiato globalmente il Cantone con il congelamento e l’abolizione delle 120 indennità straordinarie di disoccupazione alle persone che esauriscono il diritto alle indennità di disoccupazione previste dalla LADI (art. 10 L-Rilocc), votate poco prima delle elezioni cantonali 2015 e mai entrate in vigore? La stima di 8 milioni l’anno presentata nel pacchetto di riequilibrio delle finanze cantonali rimane valida?

*Interrogazione al Consiglio di Stato del Deputato MpS Matteo Pronzini del 14 settembre 2018.