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La questione della gestione del servizio di mensa per le scuole comunali continua a far discutere, mettendo ben in evidenza come la mozione presentata quasi un anno fa dalla nostra lista e che chiedeva l’introduzione di un servizio in tutte le scuole gestito dal comune sia di estrema attualità e la sua accettazione una priorità.

Oltre alla questione delle condizioni di lavoro per il personale impiegato in questo ambito si apre ora il capitolo dei prezzi per le famiglie. Stando a un articolo recentemente apparso sul quotidiano la Regione ci sono infatti differenze di prezzo considerevoli tra le diverse strutture dei quartieri della grande Bellinzona.

Si va infatti dagli 8 franchi a pasto per le sedi di Camorino, Sementina e Claro (7 franchi per le famiglie che beneficano di aiuti sociali) ai 20 franchi a pasto in media per i genitori che lavorano, ai 26 franchi per i genitori che non lavorano, per chi abita nel centro di Bellinzona e fa capo ai servizi gestiti dall’Associazione Polo Sud.

Stando al quotidiano la differenza di prezzo è da attribuire essenzialmente ai costi di gestione legati in particolare agli affitti.

Sembrerebbe inoltre che il comune versi all’associazione Polo Sud 37 centesimi per ogni franco pagato dalle famiglie.

L’associazione quindi riceve fondi dal comune per continuare a perseverare nella sua politica di assunzione e utilizzazione di personale stagista sottopagato e chiedere alle famiglie prezzi decisamente spropositati per un pasto alla mensa.

Di fronte a questa situazione sorgono spontanee alcune domande:

1. Come si spiega realmente la differenza di prezzo tra le mense gestite da altre associazioni dei quartieri periferici e quelle gestite dal Polo Sud?

2. A quanto ammonta complessivamente il sussidio comunale per le strutture del Polo Sud?

3. Come mai questi sussidi non riescono comunque ad incidere sui prezzi pagati dalle famiglie e quindi non hanno, di fatto, alcuna funzione di “riequilibrio sociale” per la quale, immaginiamo, siano stati concepiti e decisi?

4. Chi fornisce i servizi pasti alla mensa del Polo Sud e nelle altre strutture dei quartieri?

5. Corrisponde al vero che durante le colonie estive non è attivo presso il Polo Sud un servizio mensa, ma che le famiglie devono fornire il pranzo al sacco ai figli?

6. Corrisponde al vero che durante lo scorso anno scolastico per una o due volte alla settimana ai bambini veniva servito un pasto freddo a base essenzialmente di panini? (sempre per la modica cifra di 20 franchi)

7. In che misura il comune partecipa e sostiene finaziariamente le altre assocazioni e strutture attive sul territorio?

8. Ci sono delle misure di controllo sulla qualità del servizio e sul rispetto di determinate norme legate alla presa a carico dei bambini (rapporto educatori/bambini presenti; qualità del cibo, grandezza degli spazi, ecc)?

9. Se sì, chi esegue questi controlli? In caso di mancanza di alcune garanzie o assenza di rispetto di determinate norme che margini di manovra di agire ha il Municipio?

10. Qualora questi margini fossero esigui o inesistenti, non pensa il Municipio di dover comunque segnalare tutti questi aspetti (personale, prezzi, qualità del servizio, etc.) a chi di fatto ha il mandato per esercitare il controllo?

* Interpellanza al Municipio di Bellinzona del 2 settembre 2018 delle Consigliere comunali MPS-POP-Indipendenti Angelica Lepori e Monica Soldini.

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