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Come volevasi dimostrare le bugie raccontate dal Municipio ai propri dipendenti, sul tema cassa pensione, hanno avuto vita breve.

Nell’estate del 2017 il Municipio, alfine di convincere il proprio personale a votare il cambio di cassa pensione, giurava e spergiurava che ai dipendenti che:

  • il fondo di prepensionamento (che garantiva una rendita annuale di circa 25’000 franchi dai 60 ai 65 anni) non sarebbe stato liquidato;
  • le prestazioni pensionistiche ordinarie sarebbero state migliori delle precedenti.

A nemmeno un anno di distanza i dipendenti, tramite un comunicato del Fronte Unico dei Dipendenti (FUD) del 24.20.2018, hanno dovuto prendere atto che:

  • Il fondo di prepensionamento è stato liquidato. Nei fatti significa che al personale di Bellinzona è venuta meno la possibilità di beneficiare dai 60, rispettivamente 62 anni ai 65 anni, di una rendita transitoria annua di 25’000 franchi a complemento della rendita di cassa pensione.
  • I loro averi di vecchiaia (quanto accumulato nella cassa pensione da ogni singolo dipendente) fino al 2028 marceranno praticamente sul posto e non verranno aggiunti interessi sull’avere di vecchiaia. Gli interessi serviranno a pagare 18 milioni di franchi che mancano in cassa.
  • le loro rendite di vecchiaia, è notizia di ieri, verranno ulteriormente ridotte del 11.50%.

Con amarezza MPS deve prendere atto che purtroppo tutto quanto da noi preannunciato nel corso del 2017 si sta avverando. Il Municipio di Bellinzona, con il sostegno dei partiti e dei sindacati ha fatto a pezzi le pensioni dei propri dipendenti, continuando così a promuovere politiche di smantellamento dei diritti dei cittadini e delle cittadini, che avranno come unico risultato quello di aumentare il disagio sociale e economico.

Ne è una prova la recente decisione di regalare 20 milioni alle FFS per smantellare uno dei più importanti insediamenti industriali della città e del cantone.

Bellinzona ha bisogno un’altra politica alternativa a quella oggi dominante.