Nel corso degli anni presso la casa anziani di Balerna a seguito di enormi disfunzioni organizzative, incompetenze da parte delle strutture di direzione, superficialità e negligenze delle autorità di controllo diversi ospiti degenti subirono maltrattamenti gravi e ripetuti. Oltre 20 ospiti in un lasso temporale che va almeno dal 2011 al 2015 furono vittime di maltrattamenti. Alcuni di loro, nel frattempo purtroppo deceduti, subirono dei maltrattamenti addirittura in due fasi: nel 2011 e tra il 2014 e 2015.
Una situazione denunciata disperatamente da parte del personale e da alcuni famigliari. Personale e famigliari coraggiosi che a seguito delle loro denunce hanno pagato e stanno pagando pesantemente. Il famoso “Berufsverbot” di triste memoria degli anni della guerra fredda è tornato in auge verso queste coraggiose persone.
Ad eccezione del Movimento per il Socialismo i partiti politici hanno tutti girato la faccia dall’altra parte. A tutt’oggi nessuno, eccetto MPS, ha puntato il dito verso i reali responsabili politici (comunali e cantonali) e verso le autorità di controllo. Forse la ragione è da ricercare nel fatto che in un modo o nell’altro e con responsabilità maggiori o minori, tutti i partiti devono assumersi e dividersi questa vergognosa ed infamante responsabilità politica.
Nelle scorse settimane il Municipio di Balerna si è rifiutato di consegnare ai membri delle competenti commissioni legislative del Consiglio Comunale il rapporto allestito dalla Supsi ( Rapporto “Promozione della bientraitance in casa per ” Centro degli Anziani-Balerna del 10 maggio 2017). La ragione è semplice: questo rapporto conferma tutto quanto il Movimento per il Socialismo aveva denunciato. Le conclusioni a pagina 28 sono significative:
Per sostenre e valorizzare appieno delle condizioni favorenti l’adesione al modello della bientraitance sarebbe opportuno, a nostro avviso, strutturare un percorso definito a partire da quanto emerso da questa esperienza che ha evidenziato la necessità di:
· consolidare e potenziare la Mission e la filosofia della casa e delle cure, quali basi fondamentali e imprescindibili di valori culturali istituzionali orientanti l’agire quotidiano di tutti gli operatori e guida alla riflessione etica, alla promozione del benessere e al rispetto della persona;
· “umanizzare il management” favorendo la creazione di un ambiente/clima di lavoro partecipativo, collaborativa, interdisciplinare che rafforzi lo spirito di squadra e la coesione nell’équie multidisciplinare (curanti, riabilitazione, animazione e settore alberghiero);
· rivalutazione dell’impianto organizzativo e gestionale (modalità e strumenti operative), a partire da una chiara attribuzione di funzioni e ruoli dei responsabili gestionali e clinici (capo cure, capo reparto, specialista clinico, responsabile della formazione), che rimetta al centro la persona anziana come “essere” e il suo percorso di vita all’interno della casa;
· promuovere momenti di scambio e di lavoro interdisciplinare su casi clinici a sostegno del percorso di crescita condiviso dagli operatori dell’èquipe curante e valorizzanti le competenze dello specialista clinico presente;
· definire e attivare percorsi formativi mirati a sostegno della realizzazione di specifici progetti (ad es. accompagnamento alla persona affetta da demenza, o individuazione di gruppi omogeniei di residenti finalizzata alla definizione dei progetti di vita, ecc.)
I punti qui delineati hanno lo scopo di favorire, mantenere e sviluppare l’interiorizzazione di saperi, buone pratiche e attitudini a garanzia del processo di promozione della bientraitance.
Per ridefinire, stabilizzare e dare continuità al percorso compiuto finora sarebbe a nostro avviso opportuno un sostegno professionale esterno di lunga durata che li accompagni nel cambiamento.
Domani, martedi 13 novembre 2018, uno dei responsabili materiali degli abusi verrà processato per coazione, ripetuta tentata e consumata. Prima di lui, nel maggio del 2017, un’altra responsabile materiale fu processata e condannata per coazione ripetuta e minaccia. Altri due responsabili materiali dovranno comparire davanti alla Pretura penale.
Come i responsabili materiali anche i responsabili politici e chi aveva la responsabilità dirigenziale devono essere chiamati a rispondere delle loro mancanze e negligenze.
Per iniziare il Consiglio di Stato deve rispondere a queste mie domande, contenute in un’interrogazione del 5 marzo 2017, rimaste a tutt’oggi senza risposta.
1. L’Ufficio del medico cantonale ha richiesto e visionato gli atti dell’inchiesta amministrativa 2011 allestita dal Municipio di Balerna? Se sì, come mai non ha ravvisato gli estremi per una denuncia penale cosi come fatto, seppure con grave ritardo, da parte del segretario della Commissione di vigilanza sanitaria in data 7 marzo 2013?
2. L’Ufficio del medico cantonale ha un protocollo per i casi in cui viene messo al corrente dell’apertura di inchieste amministrative o presunti maltrattamenti in strutture sanitarie (ospedali o case per anziani)?
3. Sulla base di quali elementi l’Ufficio del medico cantonale ha potuto affermare, nella sua lettera del 28 aprile 2011 al Municipio di Balerna, che “si valuta che l’inchiesta, così com’è stata riferita, sia stata rispettosa del diritto…”? Quali elementi hanno portato l’Ufficio del medico cantonale ad affermare che “per abbassare il rischio di recidive di comportamenti lesivi della dignità e integrità dell’ospite” si individuavano tre aree d’intervento: informazione al personale e ai famigliari, formazione e aggiornamento continuo del personale, organizzazione del lavoro?
4. L’art. 21 della Legge sanitaria indica che le violazioni dei diritti delle persone degenti nelle case per anziani (così come in altre strutture sanitarie) è denunciabile alla Commissione di vigilanza. La denuncia può essere presentata dall’interessato, dal suo rappresentante legale e da ogni altra persona, nell’interesse del paziente danneggiato. Perché nessuno dei rappresentanti dell’autorità cantonale, che aveva preso visione degli atti dell’inchiesta amministrativa, ha informato la commissione di vigilanza (il Medico cantonale Merlani, la medico caposervizio vigilanza e qualità De Benedetti, l’infermiere cantonale Marvin)?
5. In data 20 maggio la Commissione di vigilanza riceve una denuncia da parte dei parenti di una persona degente ospite a Balerna. Il successivo 30 maggio 2011 la Commissione di vigilanza, per il tramite del segretario Radczuweit, comunica ai parenti di aver registrato la denuncia e preannuncia, come da regolamento “Al termine della procedura la Commissione di vigilanza si pronuncerà con una presa di posizione scritta che verrà comunicata sia a lei che al denunciato. La Commissione, anche se non può escludere tempi più estesi, farà il necessario per concludere il procedimento entro termini ragionevoli”. Contemporaneamente vengono chiesti al Municipio di Balerna gli atti relativi all’inchiesta amministrativa affinché gli stessi possano essere acquisiti nell’ambito della procedura disciplinare. Poi fino al 7 marzo 2013 non succede più nulla. Il segretario Radczuweit giustifica questo inspiegabile ritardo adducendo “una situazione di sovraccarico lavorativo che ci vede costretti a trattare le pratiche correnti in ordine di entrata dando priorità unicamente ai casi più gravi”.
a. Il DSS era, è informato di questa situazione di sovraccarico lavorativo?
b. Se sì, cosa ha intrapreso, dal 2011, per sanarla?
c. Quante denunce sono state inoltrate alla Commissione negli anni 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016?
d. In media quanti giorni una denuncia rimane ferma sui tavoli della Commissione?
e. La Commissione ha elaborato dei procedimenti per svolgere una selezione delle denunce sulla base del loro grado di gravità?
f. Quante volte si è riunita la Commissione negli anni 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016?
6. La denuncia inoltrata in data 20 maggio 2011, quando è stata trattata dalla Commissione?
a. Che esito ha avuto?
b. Al termine della proceduta la famiglia del denunciante, cosi come la denunciata, ha ricevuto la presa di posizione scritta?
c. Se sì, quando? Se no, perché?
d. Così come stabilito all’articolo 9 del relativo regolamento, quali provvedimenti la Commissione ha proposto al Dipartimento alfine di prevenire, far cessare o sanzionare le violazioni della Legge sanitaria?
7. Il Medico cantonale Merlani in data 12 ottobre 2011 ha chiuso il caso, sostenendo le misure adottate dal Municipio nella sua lettera del 30 settembre 2011 (interventi per accrescere la tutela dell’integrità e della dignità degli ospiti): “In conclusione, preso atto che l’inchiesta amministrativa interna si è conclusa e che sono in fase di ultimazione le azioni da noi richieste a premessa della garanzia di sicurezza degli ospiti, riteniamo che non sussistano più pendenze nei confronti del nostro Ufficio relative alla segnalazione effettuata telefonicamente dalla direzione del Centro degli anziani di Balerna il 23 marzo scorso.” Come spiega e giustifica il Medico cantonale Merlani che ciò malgrado nello stesso momento e fino al 2015 almeno altri 12 ospiti inerti stavano subendo maltrattamenti?
8. Dal 12 ottobre 2011 al 7 luglio 2015 (data in cui il Ministero pubblico ha informato l’Ufficio sanità dell’apertura di un’inchiesta penale riguardante tre dipendenti della Casa anziani) quali accertamenti ha effettuato e quali misure ha intrapreso il Medico cantonale Merlani alfine di verificare che il “rischio di recidive di comportamenti lesivi della dignità e integrità dell’ospite” rimanesse basso o inesistente?
9. Nel 2015 il Medico cantonale ha richiesto al Municipio di Balerna, così come nel 2011, di informare gli almeno 12 familiari degli ospiti vittime del comportamento dei dipendenti, comunicando a quest’ultimi la possibilità di sporgere denuncia alla Commissione di Vigilanza? Nel caso sia stato fatto, con quale modalità ciò è avvenuto?
10. Ritiene il Consiglio di Stato che presso la Casa anziani di Balerna dove, indicativamente, dal 2008 al 2015 almeno 21 ospiti su 35 hanno subito maltrattamenti siano stati rispettati i seguenti articoli della Legge sanitaria:
a. Articolo 5: Ogni persona ha diritto a prestazioni sanitarie scientificamente riconosciute. Esse dovranno essere adeguate alla esigenza di cura nel rispetto dei principi della libertà, dignità e integrità della persona umana e tenere conto del criterio di efficacia sanitaria…”
b. Articolo 19: I diritti e le libertà individuali dei pazienti delle strutture sanitarie stazionarie possono essere limitati solo per motivi di ordine medico o organizzativo prevalenti. In particolare i pazienti hanno diritto all’assistenza spirituale, all’accompagnamento alla morte e alla presenza delle persone prossime. La degenza non deve privare il paziente di alcun diritto civile e costituzionale.
11. Ritiene, sulla base di tutta la documentazione in possesso del Medico cantonale, che lo stesso, dal 2011 ad oggi, abbia svolto il suo mandato così come stabilito dall’art. 79 della Legge sanitaria: Il Dipartimento esercita la vigilanza sulle strutture, e sulle attività previste nelle strutture sanitarie. Esso può segnatamente imporre l’adozione di tutti i provvedimenti e le misure atte a garantire le premesse di sicurezza per i pazienti, di qualità delle prestazioni, dei beni e servizi distribuiti?
12. Chi è il rappresentante dello Stato, ai sensi della legge, nell’organismo amministrativo della casa anziani di Balerna?
*Interpellanza del Deputato MPS Matteo Pronzini del 12.11.2018
Allegato e parte integrante dell’interpellanza il rapporto Supsi del 10 maggio 2017