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Nelle risposte a interrogazioni e interpellanze sull’applicazione del Controprogetto a Basta Dumping, il Consiglio di Stato fornisce versioni discordanti per quanto riguarda il calcolo degli ispettori e il potenziamento delle unità ispettive.

Alcuni deputati hanno infatti interrogato il governo convinti che il controprogetto e il credito votato da loro e dalla maggioranza dal Gran Consiglio di 2,5 milioni compresi i costi di logistica e funzionamento permettessero di assumere da subito i 18 ispettori promessi, malgrado la Commissione della gestione abbia valutati i costi a circa 3,3 milioni (esclusi i costi di logistica e funzionamento).

La risposta a una mia interrogazione complica ulteriormente la faccenda poiché si afferma che già attualmente si è raggiunta la media di 1 ispettore ogni 5’000 dipendenti.

Non si capisce quindi quanti ispettori potranno ancora essere assunti e quanti sono stati effettivamente assunti nel 2017.

Divideremo le argomentazioni e le domande per temi, onde evitare ulteriore confusione a quella già creata (ad arte?) dalle risposte del governo.

1. Potenziamento delle unità ispettive

A – Nella risposta del 10.05.2017 all’interrogazione n. 63.17 di Ivo Durisch per il Gruppo PS “Attuare al più presto il controprogetto contro il dumping salariale nel suo massimo potenziale” il Consiglio di Stato afferma che per arrivare ad una media di 1 ispettore ogni 5’000 dipendenti sono necessari 21 ispettori, anche se la Commissione della gestione e delle finanze aveva valutato i bisogni a 24 unità. Dice infatti:
“In Ticino sono attivi circa 235’000 lavoratori. Se dal totale dei lavoratori occupati sottraiamo circa 40’000 lavoratori indipendenti e circa 90’000 lavoratori assoggettati ad un contratto collettivo di lavoro risultano 105’000 lavoratori per i quali il controllo è potenzialmente di competenza dell’autorità cantonale. Dividendo questo numero di lavoratori con il parametro indicativo fissato dalla nuova legge (un ispettore ogni 5’000 lavoratori) risulta un numero potenziale massimo di 21 unità ispettive, di cui 3.3 unità già attive presso l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro. La Commissione della gestione e delle finanze, nel suo rapporto già menzionato, indicava “un massimo di 24 nuovi funzionari (18 ispettori/trici, 5 segretari/e e 1 giurista)”.

B – Il 19 giugno 2017, il Consigliere di Stato Vitta rispondendo all’interpellanza 1702 di Giorgio Fonio e cofirmatari “Basta dumping e controprogetto: manteniamo le promesse!” parla nuovamente di 24 unità, ma in maniera molto generica. Questo è quanto ha affermato:

“Nel rapporto della Commissione della gestione e delle finanze votato dal Gran Consiglio il
22 giugno 2016, si indicava in merito che: «Ai fini dell’esecuzione di tale misura, ritenuto il parametro indicativo di un ispettore ogni 5’000 persone attive, viene concessa al Consiglio di Stato, su proposta della Commissione tripartita, la possibilità di rafforzare la dotazione delle autorità di controllo cantonali del mercato del lavoro…» – e più specificatamente dell’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML) e dell’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL), i due uffici che si occupano del controllo – «…fino a un massimo di 24 nuovi funzionari (18 ispettori/trici, 5 segretari/e e 1 giurista), secondo necessità, urgenza e priorità e in coordinazione, complemento e sinergia con quanto già è stato fatto oppure si sta facendo a vari livelli e tra i vari Dipartimenti».

C – Nella risposta alla mia interrogazione n. 126.17 “Controprogetto basta dumping: continua il balletto delle cifre, cosa aspettarci concretamente?” giunta ad oltre un anno di distanza, si afferma invece che si raggiunge la media di 1 ispettore ogni 4’900 dipendenti assumendo solo 9 unità ispettive:
Sulla base della pianificazione dei controlli del mercato del lavoro per il 2017, si è quantificato in 9 unità il fabbisogno inziale di potenziamento dell’Amministrazione cantonale (suddivise in 5 unità ispettive e un’unità amministrativa presso l’UIL e 3 unità presso l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML) per l’attività di coordinamento). Ne discende che la proporzione è attualmente di un ispettore ogni 4’900 dipendenti (105’000: 21,40 unità ispettive a tempo pieno).

Chiedo pertanto al Consiglio di Stato:

1. Quale di queste tre versioni è quella esatta?

2. Ritiene che basti l’assunzione di 9 nuovi ispettori per raggiungere la media di 1 ispettore ogni 5’000 dipendenti?

3. Se no, quanti ispettori devono essere assunti in totale per raggiungere la media di 1 ispettore ogni 5’000 dipendenti (si prega di specificare quanto all’UIL e quanti all’USML e con che funzione)?

La risposta non è di secondaria importanza visto che la maggioranza del Gran Consiglio ha votato il rapporto della Commissione della gestione in cui si affermava che sarebbe stato necessario assumere 24 unità ispettive, e non 9. Dalle domande contenute negli atti sopracitati, si evince che i parlamentari fossero convinti della possibilità di assumere da subito 18 ispettori, 5 segretari e 1 coordinatore. Se i parlamentari non hanno capito che questa possibilità è solo teorica e dipendente da una serie di altri fattori, figuriamoci i cittadini che hanno votato il controprogetto e a cui sono state fatte le stesse promesse.

2. Gli ispettori cantonali attualmente attivi.

A – Come già sottolineato al punto 1, nella risposta all’interrogazione n. 63.17 il Consiglio di Stato parla di “3.3 unità già attive presso l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro”.

B – Rispondendo alla mia interrogazione n. 126.17 affermava invece che le unità ispettive attualmente attive sono 16,4. Scrive infatti:

“Considerando conseguentemente tutti gli ispettori occupati presso l’UIL e attivi nelle varie aree di competenza, al netto delle nuove assunzioni relative al controprogetto, si raggiunge la proporzione di un ispettore ogni 6’400 dipendenti (105’000: 16,40 unità ispettive a tempo pieno)”.

Nel calcolo il Consiglio di Stato tiene conto, non solo della sorveglianza del mercato del lavoro, ma anche degli ispettori incaricati della promozione e del controllo degli aspetti legati alla prevenzione degli infortuni professionali in base alla legge sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) e della tutela della salute fisica e psichica sul posto di lavoro in base alla legge federale sul lavoro (LL).

E aggiunge:

“È importante ricordare che l’UIL agisce prevalentemente nei settori in cui non è in vigore un contratto collettivo di lavoro (CCL), fatti salvi gli aspetti legati alla prevenzione degli infortuni e alla tutela della salute sul posto di lavoro. Il controprogetto ha per questo previsto la creazione di una cellula di controllo all’interno dell’Amministrazione cantonale destinata ai settori in cui oggi i lavoratori non hanno nessuna protezione particolare, se non il CO, la LL e la LAINF.”

C – Nel rapporto della Commissione della Gestione in cui si presenta il controprogetto in realtà non si fa menzione di questi altri ispettori, anzi i afferma di voler riprendere testualmente le richieste dell’iniziativa. Per quanto riguarda la cellula di controllo, si afferma:

“Il primo pilastro consiste nella valorizzazione dell’unità di coordinamento del mercato del lavoro, già esistente presso l’USML (art. 2). Questa risorsa assumerà essenzialmente un ruolo di interfaccia tra la CT, le CP, i vari attori del settore esterni all’amministrazione e i vari servizi dell’amministrazione cantonale definiti dal CdS e competenti in materia di controllo del mercato del lavoro, quali ad esempio l’Ufficio per l’ispettorato del lavoro, la sezione del lavoro, ecc. È previsto che essa assuma il segretariato della CT e che si occupi della coordinazione del sistema di sorveglianza del mercato del lavoro, della ricezione e della trasmissione delle informazioni necessarie all’attività di controllo e sorveglianza ai vari interessati…”.

Su cosa intenda la Commissione per “mercato del lavoro” – espressione utilizzata a più riprese – non ci sono dubbi, visto che nello stesso rapporto afferma “L’iniziativa, così come formulata, si riferisce alla sola area del “Mercato del lavoro. Ne consegue che il potenziamento richiesto al punto 2 dell’iniziativa dovrebbe essere calibrato per questa sola area…”.

E appena sotto:

“Nell’allegato disegno di legge (art. 6) vengono testualmente riprese le richieste dell’iniziativa per quanto concerne il numero di ispettori (uno ogni 5’000 persone attive sul mercato del lavoro), nonché il principio dell’adattamento annuale dell’organico.”

Chiedo pertanto al Consiglio di Stato:

4. Quel di queste tre visioni è quella giusta?

5. Gli ispettori che si occupano del rispetto della LAINF e della LL devono essere inclusi nel conteggio degli ispettori attivi nella sorveglianza e controllo del mercato del lavoro?

6. Riprendere “testualmente le richieste dell’iniziativa” significa giungere a una media 1 ispettori ogni 5’000 dipendenti considerando solo gli ispettori attivi nella sorveglianza del mercato del lavoro o anche quelli che si occupano del rispetto della LAINF e della LL?

Neppure questa questione è di secondaria importanza visto che la Commissione della gestione e delle finanze ha promesso di riprendere testualmente le richieste dell’iniziativa mentre il Consiglio di Stato interpreta altrimenti quanto votato dal Parlamento cantonale.

3. Gli ispettori cantonali assunti nel 2017

Almeno su una cosa c’è unanimità: in tutti gli atti parlamentari citati si parla 9 unità ispettive da assumere nel 2017.

Sulla base della pianificazione dei controlli del mercato del lavoro per il 2017, si è quantificato il fabbisogno iniziale di potenziamento dell’amministrazione cantonale in 9 unità, suddivise in 5 unità ispettive e 1 unità amministrativa presso l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) e 3 unità presso l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML), che si occupano dell’attività di coordinamento.

Le cose si complicano di nuovo quando si stratta di sapere quanti ispettori sono stati effettivamente assunti nel 2017.

Chiedo pertanto al Consiglio di Stato:

7. Quante unità ispettive cantonali sono state assunte nel 2017?

8. Si prega di specificare con quale funzione e in quale “pilastro”.

Questa è la tabella pubblicata nel rapporto della commissione votato dal Gran Consiglio:

4. Vincolo finanziario e conseguenze sull’assunzione degli ispettori cantonali

A – Nella risposta alla mia interrogazione n. 126.17, alla domanda “A chi si darà la priorità per rispettare il vincolo finanziario di 2,5 milioni l’anno, agli ispettori delle CP o a quelli dell’UIL?” è stato risposto:

“Il finanziamento previsto è quindi stato calcolato in modo da poter realizzare tutti e quattro gli obiettivi (1. la valorizzazione dell’unità di coordinamento del mercato del lavoro; 2. il sostegno alla professionalizzazione delle CP; 3. il potenziamento degli ispettori delle autorità di controllo cantonali; 4 il potenziamento degli ispettori delle CP).

Si afferma inoltre che “la base legale non stabilisce un numero massimo di nuovi ispettori” (delle CP).

Ho inoltre chiesto a quanti ispettori cantonali bisognava rinunciare a causa dell’assunzione e del finanziamento al 50% degli ispettori delle Commissioni paritetiche (non finanziati dalla SECO), ed è stato risposto che la domanda non era pertinente.

B – Nelle risposta all’interrogazione n. 63.17 invece il Consiglio di Stato afferma che:

“A questo proposito si ricorda che il Gran Consiglio ha stanziato per il periodo 2017-2020 un credito quadro complessivo di fr. 10’000’000 massimi (fr. 2’500’000 annui) destinato sia al potenziamento degli ispettori cantonali sia a quello delle Commissioni paritetiche (CP), omnicomprensivo di tutte le spese logistiche (fisica, informatica, ecc.). Il controprogetto, infatti, prevede che il Cantone finanzi anche il 50% dei costi legati all’assunzione di nuovi ispettori da parte delle CP, nonché i costi legati alla loro formazione. Il rafforzamento in seno all’amministrazione cantonale va quindi effettuato tenendo conto delle necessità richieste dalla CT e anche delle risorse finanziarie necessarie per sostenere i potenziamenti e il processo di professionalizzazione delle CP”.

Sembra quindi di capire che non bastano le richieste della Commissione tripartita per garantire il potenziamento degli ispettori cantonali perché questo dipende anche da quanto si è investito per potenziare e formare le commissioni paritetiche.

Ricordo – come ha già fatto anche il Consiglio di Stato nelle varie risposte – che il costo globale del controprogetto è di 3’282’000.- franchi (esclusi i costi di funzionamento e di logistica) mentre il Gran Consiglio ha stanziato 2’500’000.- di franchi annui (compresi di costi di funzionamento e logistica). Mancano quindi almeno 782’000.- franchi per poter applicare il controprogetto come votato dal Gran Consiglio. La Commissione della gestione e delle finanze contava su un finanziamento federale per coprire questa mancanza.

Scriveva infatti il relatore Raffale De Rosa: Assieme alle attività dell’unità di coordinamento e di sostegno e formazione delle CP sarà possibile andare a ricercare una partecipazione federale al finanziamento di questi compiti (aumento del contributo alla CP ticinesi). Non si sa però su quale base legale si appoggi questa affermazione, né come sia stata fatta la stima dei possibili contributi federali. Lo stesso Consiglio di Stato afferma che “l’importo di franchi 782’000.- non è frutto di una stima, ma è la differenza tra i 3’282’000.- franchi, costo totale del controprogetto, e i 2’500’000.- di franchi annui stanziati dal Gran Consiglio per il finanziamento dello stesso”.

C – Per la SECO non entra in linea di conto una partecipazione al finanziamento delle CP, che sorvegliano i settori con CCL. Come precisato dal Consiglio di Stato rispondendo alla nostra interrogazione n. 126.17 “Il CCL è un accordo stipulato tra rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro di un determinato settore economico (art. 356 CO). Spetta quindi alle parti contraenti finanziare le spese di verifica del rispetto di quanto pattuito nel rispettivo CCL”.

Il controprogetto però prevede che in Ticino (caso unico in Svizzera) il Cantone finanzi comunque il potenziamento degli ispettori delle CP con 55’000 franchi l’anno (vedi tabella sopra). Quest’anno i nuovi ispettori delle CP sono stati 7,5, quindi il contributo del Cantone è di 412’000.- franchi senza nessun finanziamento federale possibile.

Per quanto riguarda invece gli ispettori cantonali, la SECO per il 2017 parteciperà al “finanziamento del 50% del costo di 3 ispettori cantonali”, quindi con 165’000 franchi se ci riferiamo alla tabella sopra. Ricordiamo che per il 2017 è stato valutato invece in 9 unità il fabbisogno inziale di potenziamento dell’Amministrazione cantonale (suddivise in 5 unità ispettive e un’unità amministrativa presso l’UIL e 3 unità presso l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML) per l’attività di coordinamento).

Chiedo pertanto al Consiglio di Stato:

9. Quanto ha investito globalmente il Cantone per l’applicazione del controprogetto nel 2017 (specificando le voci di spesa)?

10. A quanto ammontano i costi di funzionamento e logistica per l’applicazione del controprogetto?

11. Secondo quanto affermato dal Consiglio di Stato il controprogetto non prevede un numero massimo di nuovi ispettori delle CP e questi devono essere finanziati interamente dal Cantone visto che la SECO non intende contribuire. Inoltre il potenziamento in seno all’amministrazione cantonale va effettuato tenendo conto “anche delle risorse finanziarie necessarie per sostenere i potenziamenti e il processo di professionalizzazione delle CP”. L’aumento del numero di nuovi ispettori delle CP potrà quindi influire sul numero di ispettori cantonali? In che misura?

12. Sempre secondo quanto afferma il CdS “i CCL vengono sottoscritti e disdetti periodicamente, di conseguenza risulta impossibile quantificare il numero esatto di unità ispettive necessarie per garantire la proporzione di un ispettore ogni 5’000 occupati” inoltre “nella normativa vigente non è espresso un meccanismo atto a equilibrare il numero di controlli” fra settori con CCL e senza. Se il potenziamento in seno all’amministrazione cantonale deve tener conto “anche delle risorse finanziarie necessarie per sostenere i potenziamenti e il processo di professionalizzazione delle CP”, esiste concretamente il rischio che vengano assunti meno ispettori cantonali (non potendo così assicurare la media di 1 ispettore ogni 5’000 dipendenti) perché sono stati finanziati nuovi ispettori delle CP che non possono comunque garantire una media 1:5’000?

13. I costi per l’applicazione del controprogetto sono stati valutati a 3,82 milioni senza le spese di funzionamento e logistica, mentre il Gran Consiglio ha votato un finanziamento di 2,5 milioni annui compresi i costi di finanziamento e logistica. Come è possibile assumere le 21 o 24 unità ispettive promesse (a dipendenza delle versioni) con il credito votato dal Gran Consiglio?

*Interpellanza del Deputato MpS Matteo Pronzini del 8 gennaio 2019.