Tempo di lettura: 9 minuti

Controprogetto Basta Dumping: ha sbagliato la Commissione della gestione o è il DFEche non applica quanto votato dal Gran Consiglio?

“L’adeguamento del numero attuale di ispettori dipenderà dalle reali e concrete necessità, tenuto conto di un potenziale massimo di 18 ispettori/trici, 5 segretarie/i e 1 giurista, nonché del credito di fr. 10’000’000.- massimi (fr. 2’500’000 annui) a disposizione”: questo era quanto affermava il Consiglio di Stato nel maggio del 2017 rispondendo all’interrogazione 63.17 presentata da Ivo Durisch.(1) Le unità ispettive già attive presso l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro in questo campo erano allora 3.3(2). Più o meno la stessa risposta è stata data in aula il 19 giugno 2017 a un’interpellanza presentata da Giorgio Fonio e cofirmatari (3).

Le unità ispettive già attive lievitano “miracolosamente” a 16.4 nel luglio del 2018 e il Consiglio di Stato afferma: “Sulla base della pianificazione dei controlli del mercato del lavoro per il 2017, si è quantificato in 9 unità il fabbisogno inziale di potenziamento dell’Amministrazione cantonale (suddivise in 5 unità ispettive e un’unità amministrativa presso l’UIL e 3 unità presso l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML) per l’attività di coordinamento). Ne discende che la proporzione è attualmente di un ispettore ogni 4’900 dipendenti (105’000: 21,40 unità ispettive a tempo pieno)”.(4) Il parametro di un ispettore ogni 5’000 dipendenti, fissato nel Controprogetto all’iniziativa Basta Dumping sarebbe quindi già soddisfatto attualmente.

L’”improvvisa” variazione del numero di ispettori già attivi non è dovuta ad una straordinaria ondata di assunzioni, ma semplicemente a un diverso metodo di calcolo utilizzato dal Dipartimento finanze ed economia (DFE). Il DFE infatti non conteggia più solo gli ispettori che si occupano della “sorveglianza del mercato del lavoro” (controllo dei lavoratori distaccati e dei salari minimi previsti nei contratti normali di lavoro e inchieste mirate del mercato del lavoro su indicazioni della Commissione tripartita) ma include anche tutti coloro incaricati di far rispettare:

– La Legge federale sul lavoro (LL), che permette di verificare le condizione inerenti al tempo di lavoro e di riposo, come pure la tutela della salute dei lavoratori sul posto di lavoro;

– La Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) che permette di verificare la sicurezza dei posti di lavoro;

– La Legge federale contro il lavoro nero (LLN) che permette di combattere la concorrenza sleale tra le imprese.(5)

In realtà questo metodo di calcolo non ha nulla di nuovo: era già stato utilizzato dalla Divisione dell’economia del DFE nel “Rapporto sul progetto di legge inerente all’iniziativa popolare legislativa generica “Basta con il dumping salariale in Ticino”” del 24 giugno 2014.

Allora si parlava di 15 unità ispettive (6) già attive presso l’UIL “nelle tre aree di competenza” (pag. 8) così suddivise:

“- 10 unità nell’area no. 3 di cui: 3 unità dedicate al lavoro nero, 3.7 unità alla verifica dei lavoratori distaccati e 3.3 unità per le inchieste del mercato del lavoro definite dalla Commissione tripartita e per la verifica del rispetto dei Contratti normali di lavoro;

– 2.5 unità ispettive nell’area no. 2;

– 2.5 unità ispettive nell’area no. 1.”

Addirittura in quel rapporto nel calcolo venivano aggiunti anche gli altri ispettori già attivi: “6 presso l’Associazione interprofessionale di controllo (AIC), parzialmente finanziati dal cantone con un contratto di prestazione, per la verifica del rispetto della LDist nei settori dell’edilizia e affini, 2 presso la Commissione paritetica dell’edilizia e rami affini e 2 presso la SUVA che si occupano prevalentemente di sicurezza sul lavoro sui cantieri”. Assieme agli ispettori dell’UIL, la Divisione dell’economia del DFE calcolava “un totale di 25 ispettori, pari pertanto ad un ispettore ogni 8’736 lavoratori.“

La Commissione della gestione però, nel Rapporto del 14 giugno 2016 in cui presentava il Controprogetto aveva stimato a 24 le assunzioni necessarie per raggiunge il parametro di 1 ispettore ogni 5’000 dipendenti così suddivise:

Le stesse cifre sono più volte citate dal Consiglio di Stato rispondendo ad atti parlamentari e dall’on. Vitta in aula. I deputati quindi hanno votato un progetto di legge che prevedeva l’assunzione di 18 ispettori tutti nell’area “sorveglianza del mercato del lavoro”.

Resta da capire chi era al corrente che questa promesse assunzioni erano solo uno specchietto per le allodole.

Chiediamo pertanto al Lodevole Consiglio di Stato (pregandolo di rispondere una domanda alla volta):

1 – Nicola Pini in aula il 22 giugno 2016 ha detto che “i servizi del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), con costante disponibilità hanno accompagnato i lavori commissionali”. I servizi del DFE hanno informato la Commissione della gestione del fatto che le loro previsioni di potenziamento degli ispettori erano errate e che 5 ispettori (o 6,4 nel 2014) sarebbero stati sufficienti?

2 – I servizi del DFE hanno informato la Commissione della gestione che nel calcolo degli ispettori attivi andavano inclusi anche tutti coloro incaricati di far rispettare:

– La Legge federale sul lavoro (LL), che permette di verificare le condizione inerenti al tempo di lavoro e di riposo, come pure la tutela della salute dei lavoratori sul posto di lavoro;

– La Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) che permette di verificare la sicurezza dei posti di lavoro;

– La Legge federale contro il lavoro nero (LLN) che permette di combattere la concorrenza sleale tra le imprese?

3 – A chi è stato distribuito il Rapporto sul progetto di legge inerente all’iniziativa popolare legislativa generica “Basta con il dumping salariale in Ticino” del 24 giugno 2014 redatto dalla Divisione dell’economia del DFE?

4 – “Il 16 dicembre 2016 la Commissione tripartita in materia di libera circolazione delle persone (CT) ha formulato una prima richiesta di potenziamento sulla base delle effettive esigenze di controllo del mercato del lavoro. Sulla base della pianificazione dei controlli del mercato del lavoro per il 2017, si è quantificato il fabbisogno iniziale di potenziamento dell’amministrazione cantonale in 9 unità, suddivise in 5 unità ispettive e 1 unità amministrativa presso l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) e 3 unità presso l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML), che si occupano dell’attività di coordinamento”(7). Nel formulare queste richieste la CT ha tenuto conto solo dei bisogni dell’area di competenza “sorveglianza del mercato del lavoro” in senso stretto (inchieste commissionate dalla CT e verifica del rispetto dei contratti normali di lavoro (CNL), decretati dal Consiglio di Stato) o anche delle altre aree di competenza (Legge federale sul lavoro, Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni, Legge federale contro il lavoro nero)?

5 – La Commissione tripartita – cito il sito ufficiale del cantone – “ha il compito – definito nell’ambito delle misure collaterali – di osservare l’evoluzione del mercato del lavoro, di individuare eventuali situazioni di abuso e, se necessario, di proporre all’autorità politica (Consiglio di Stato) l’adozione di misure. Queste ultime prevedono l’emanazione di un Contratto normale di lavoro (CNL) o il conferimento dell’obbligatorietà generale di un contratto collettivo di lavoro (CCL) attraverso una procedura agevolata.” È in grado anche di stabilire i bisogni in materia di controlli inerenti alle Leggi federale sul lavoro, sull’assicurazione contro gli infortuni e contro il lavoro nero?

6- Alla domanda 10 dell’interrogazione 129.18 (A quanto ammontano i costi di funzionamento e logistica per l’applicazione del controprogetto?) il Consiglio di stato ha risposto: “L’importo totale delle spese registrate a consuntivo nel 2017 imputabili all’applicazione del Controprogetto è di fr. 639’595.-,” . Visto che il budget per il potenziamento della sorveglianza del mercato del lavoro è di 2,5 milioni di franchi l’anno, come sono stati utilizzati i restanti 1’860’405 franchi?

8 – Sempre nella risposta alla domanda 10 dell’interrogazione 129.18, il Consiglio di Stato specifica che le spese di personale per il 2017 ammontano a fr. 260’773.- . Sapendo che la Commissione della gestione ha valutato a 110’000 franchi il costo di un’unità ispettiva e 76’000 franchi il costo di un segretario/a, quante persone sono state assunte e con che funzione nel 2017?

9 – Rispondendo in aula all’interpellanza di Giorgio Fonio il 19 giugno 2017, l’on Vitta ha affermato: A oggi, sono già state assunte 2 unità amministrative e 1 capo servizio presso l’USML, mentre presso l’UIL sono state nominate 1 unità amministrativa e 2 nuovi ispettori; queste assunzioni sono avvenute tramite il modello di Ginevra). Altre 3 posizioni di ispettore saranno messe a concorso pubblico entro la fine del mese di giugno, in quanto la procedura di Ginevra non ha dato esito positivo. Quanti posti di lavoro per ispettori attivi nella sorveglianza del mercato del lavoro ha messo a concorso il cantone (si intende il Canton Ticino, escluso Suva, Confederazione o altri) dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017?

10 – Il Consiglio di Stato ha affermato – nelle risposte alle interrogazione 126.17 e 129.18 – che nel calcolo degli ispettori già attivi vanno tenuti in conto anche gli ispettori che si occupano dell’applicazione delle Leggi federale sul lavoro, sull’assicurazione contro gli infortuni e contro il lavoro nero. In base all’articolo 49 dell’Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali la sorveglianza dell’applicazione delle prescrizioni sullaprevenzione degli infortuni professionali è affidata all’ Istituto nazionale svizzero d’assicurazione contro gli infortuni (Suva, ex Insai). L’art. 91 stipula che il finanziamento dei controlli avviene tramite il premio supplementare per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali; a rigor di logica quindi il cantone non contribuisce al finanziamento di questi controlli.
La Legge federale concernente i provvedimenti in materia di lotta contro il lavoro nero prevede, all’Art. 16, che qualora si scoprano violazioni, per le spese dei controlli vengono riscossi emolumenti presso le persone controllate. La parte delle spese salariali per gli ispettori non coperta con emolumenti né compensata dalle multe è a carico per metà della Confederazione e per metà dei Cantoni. Quindi in questo caso il cantone versa al massimo la metà delle spese salariali.
La Commissione della gestione ha però stimato il costo di un’unità ispettiva a 110’000 franchi. La Commissione ha sbagliato i calcoli o era in buona fede ma non è stata messa al corrente del fatto che gli ispettori attivi anche in altri ambito oltre alla “sorveglianza del mercato del lavoro in senso stretto” dovevano esse inclusi nel conteggio?

11 – Nella risposta all’interrogazione 129.18, il Consiglio di Stato afferma che: “Come indicato in entrata della Legge concernente il rafforzamento della sorveglianza del mercato del lavoro, è importante ricordare che il mercato del lavoro, in generale, viene sorvegliato sulla base di diverse disposizioni legali di competenza dell’UIL:
– Il CO e la Legge federale sui lavoratori distaccati (LDist) permettono di verificare i livelli salariali;
– La Legge federale sul lavoro (LL) permette di verificare le condizione inerenti al tempo di lavoro e di riposo, come pure la tutela della salute dei lavoratori sul posto di lavoro;
– La Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) permette di verificare la sicurezza dei posti di lavoro;
– La Legge federale contro il lavoro nero (LLN) permette di combattere la concorrenza sleale tra le imprese.
Queste attività sono strettamente interconnesse tra loro, tant’è che l’esecuzione di tutte queste leggi è stata affidata a un unico organo di esecuzione (UIL) e le attività tra gli ispettori si alimentano e si influenzano tra di loro, oltre che in relazione con gli attori esterni, in particolare le commissioni paritetiche. Grazie a queste sinergie è così possibile combattere in maniera efficace non solo il dumping salariale, ma anche – in termini più ampi – il dumping “sociale”.

Nella parte introduttiva della risposta all’interrogazione 106.17 invece il Consiglio di Stato affermava:
Tuttavia, le verifiche del settore economico in cui opera la Brogioli SA di Ponte Cremenaga, tenuto conto dei pericoli particolari legati al processo di produzione e dell’utilizzo di sostanze dannose alla salute, spettano alla SUVA. La competenza della SUVA è determinata sia dall’art. 49 dell’Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali (OPI), sia dall’utilizzo di sostanze nocive contenenti Berillio. Secondo l’art. 112 della LAINF, gli organi esecutivi sono tenuti al segreto.

E più sotto, nella risposta alla domanda 1:
Richiamando quanto espresso nella parte introduttiva, lo scrivente Consiglio non è in grado di esprimersi in relazione alle procedure di annuncio e alle attività di controllo di competenza della SUVA.

Nella risposta alla domanda 3:
Richiamando quanto espresso nella parte introduttiva, lo scrivente Consiglio non è in grado di esprimersi in relazione alle verifiche inerenti le malattie professionali e la sicurezza sul posto di lavoro di competenza della SUVA.

Se le attività sono strettamente interconnesse e si alimentano fra loro, come è possibile che il Consiglio di Stato non sia in grado di rispondere? È il Dipartimento del territorio che non era in grado di rispondere o è il DFE che ha sopravvalutato le “interconnessioni”?

12 – Nella risposta all’interrogazione 129.17, il Consiglio di Stato segnala che “sono state prontamente avviate le procedure per un ulteriore potenziamento dell’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL), secondo la volontà espressa dal Gran Consiglio contestualmente all’approvazione del Preventivo 2019 (adozione dell’emendamento che prevede un aumento da 2,371 a 2,7 milioni di franchi delle spese per il personale dell’UIL)”. Se già attualmente si è raggiunta una media di 1 ispettore ogni 4’900 salariati, questi fondi supplementari serviranno a finanziare i nuovi ispettori delle Commissioni paritetiche che ne fanno richiesta?

13 – Nella risposta all’interrogazione 126.17 il Consiglio di Stato precisa che “le Commissioni paritetiche sono 21 a livello nazionale e 21 a livello cantonale, di cui alcune con un segretariato sia nel Cantone sia a livello nazionale” (risposta alla domanda 2.1) e aggiunge che “le richieste di potenziamento formalizzate sono le seguenti: 4,5 unità per la CPC edilizia, 1 unità per la CPC delle autorimesse (per tutte le CP che fanno capo al segretariato di Lamone), 1 unità complessivamente per le CP tecnica della costruzione e metalcostruzioni e 1 unità per la Commissione di sorveglianza per il CCNL per l’industria alberghiera e della ristorazione” (domanda 2.2).
Quindi in totale solo 4 CP si erano annunciate allora. Quanti lavoratori rappresentano sul totale dei salariati queste 4 CP? Nel frattempo qualche altra CP ha espresso interesse per i finanziamenti messi a disposizione dal Controprogetto?

Note

1 Interrogazione 62.17, Attuare al più presto il controprogetto contro il dumping salariale nel suo massimo potenziale, vedi risposta alla domanda 4

2 Idem, vedi risposte alle domande 3 e 4

3 Interpellanza 1702 “Basta dumping e controprogetto: manteniamo le promesse!”

4 Risposta alla domanda 1.2 dell’Interrogazione 126.17

5 Vedi risposta alla domanda 1 dell’Interrogazione 126.17, confermata anche dalla risposta alle domande da 1 a 6 dell’interrogazione 129.18.

6 Vedi anche l’Interrogazione 126.17, “Controprogetto basta dumping: continua il balletto delle cifre, cosa aspettarci concretamente?” dove noi citiamo appunto la cifra di 15 unità ispettive sulla base del rapporto della Divisione dell’economia

7 Risposta alla domanda 1 dell’interrogazione 63.17

*Interpellanza del Deputato MPS Matteo Pronzini del 24 gennaio 2019.