Tempo di lettura: 2 minuti

È questo il maggiore contributo che Christian Vitta, e con lui il Partito Liberale Radicale, sta dando all’occupazione in Ticino. A beneficiare delle iniziative che ormai giornalmente il capo del DFE sta sfornando sono le ditte di catering chiamate ad allestire i rinfreschi che seguono questi “eventi” e che, ci ha detto un assiduo partecipante, sono i momenti più concreti di questi eventi. Così si crea occupazione per cuochi, pasticcieri, camerieri, etc.: attività più che rispettabili ma che poco hanno a che fare con quelle stesse attività che l’uomo Gucci, lanciato ora, dopo la parentesi fashion quando era sindaco di St.Antonino, nel mondo degli spin-off, delle nuove tecnologie, della G economia sembra prospettarci…
Così, nell’arco di meno di una settimana, ci saremo sorbiti tre eventi-fotocopia capitanati da questo moderno ciambellano del nulla: quello sul futuro del mercato del lavoro, quello per l’adesione del Ticino alla Greater Zürich Area, quello dedicato all’autoimprenditorialità.
Si tratta, lo abbiamo già detto, di puri e semplici spot elettorali che il furbo Vitta lancia a ripetizione per cercare di concretizzare l’idea dell’uomo che fa (che riecheggia il facciamolo liberal-radicale rubacchiato allo slogan dei falegnami ticinesi); in realtà nulla, ma proprio nulla, permette di dimostrare, come è stato per altri eventi succedutesi a scadenza regolare in tutta la legislatura, che siano state queste iniziative a creare occupazione e non invece lo sviluppo di forme sempre più diffuse di precarietà, sotto-occupazione, bassi salari, abusi salariali e prepotente sfruttamento; occupazione che, in ogni caso, non ha permesso di riassorbire la disoccupazione, né di migliorare la situazione dei giovani alla ricerca di un tirocinio o di un posto di lavoro, né di scongiurare che lavoratori occupati e le loro famiglie vivano una situazione di povertà o rischino di precipitarvi.
Sono questi i problemi ai quali Christian Vitta, e con lui il governo che lo ha seguito su questa linea, non ha dato alcuna risposta concreta; e vada pure avanti con i suoi eventi-aperitivi che fanno la delizia dei media che possono così fiancheggiare la campagna elettorale del ministro, senza dare l’impressione di favorire un partito piuttosto che l’altro.