Questa legislatura si conclude con l’ennesimo pasticcio da parte del Governo. Ancora una volta per una superficialità ed un atteggiamento non professionale e poco serio da parte del Consiglio di Stato alla collettività verranno causati dei costi finanziari inutili.
Infatti il Consiglio di Stato era a conoscenza che la candidata esclusa dalla lista del Consiglio di Stato (ma non da quella del Gran Consiglio) aveva inoltrato ricorso al Tribunale Federale e poteva ragionevolmente pensare che quest’ultimo si sarebbe espresso in tempi brevi.
Risulta di conseguenza incomprensibile che il Consiglio di Stato non abbia tenuto in considerazione che il Tribunale Federale avrebbe potuto accettare il ricorso con il conseguente rinserimento nella lista per l’esecutivo della candidata esclusa.
Non averlo fatto ed avendo proceduto con la stampa e la distribuzione ai comuni della lista è stato un atto estremamente superficiale e non rispettoso della collettività, chiamata ora a pagare per questa negligenza del Consiglio di Stato.
Per questa ragione chiedo:
1. Perche il CdS non ha atteso l’esito del ricorso prima di stampare ed inviare il materiale ai comuni sapendo che lo stesso sarebbe stato evaso in tempi celeri da parte del Tribunale Federale?
2. A quanto ammonta il costo per la ristampa del materiale di voto?
3. A quanto ammonta il costo, nel complesso, per i comuni per il doppio lavoro di preparazione del materiale di voto?
4. A quanto ammonta la differenza di costo per l’invio del materiale con la posta A al posto della posta B?
5. Concorda che i costi supplementari (lavoro di preparazione e costi di invio) non devono essere messi a carico dei comuni ma dall’amministrazione cantonale?
6. Come può garantire la regolarità del voto per i cittadini all’estero considerato che hanno già ricevuto il materiale errato?
*Interpellanza del Deputato MPS Matteo Pronzini del 28 febbraio 2019