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Oggi, l’8 marzo è stata una giornata di lotta in tutto il mondo. In tantissimi paesi le donne hanno scioperato per i loro diritti. Solidali con le nostre sorelle in lotta, anche in Svizzera noi donne siamo scese in strada.

A Bellinzona, per il secondo anno, il collettivo femminista “Io l’8 ogni Giorno” ha portato in strada 600 donne e uomini solidali in un corteo rumoroso, colorato e determinato. Donne migranti, studentesse, pensionate, salariate, casalinghe, lesbiche, tutte unite per rivendicare i nostri diritti.

In quest’ultimo anno noi donne non abbiamo smesso di lottare e ci stiamo preparando, con sempre più energie, al grande sciopero femminista del 14 giugno.

Per questo oggi, in occasione della giornata internazionale per i diritti delle donne, abbiamo voluto manifestare e lanciare il nostro avvertimento.

Avete creato leggi per controllare i nostri corpi e le nostre vite. Ci avete proibito l’aborto, la contraccezione, il divorzio, il diritto di voto. Abbiamo dovuto conquistare i nostri diritti con la lotta. E non abbiamo ancora finito di lottare.

Lottiamo ogni giorno contro il sessismo, la violenza, le discriminazioni. Lottiamo contro gli stereotipi che ingabbiano le nostre vite.

Lottiamo per sottrarci alla violenza machista.

Lottiamo contro una giustizia che non crede alle nostre parole.

Lottiamo contro chi banalizza o minimizza il sessismo che dobbiamo affrontare quotidianamente.

Vogliamo essere ascoltate, credute, sostenute. Vogliamo poter decidere del nostro corpo. Vogliamo una società senza stereotipi di genere. Vogliamo un sistema formativo non sessista.

Noi puliamo le vostre case e i vostri uffici. Noi cresciamo per voi la nuova generazione di lavoratori e lavoratrici. Noi ci prendiamo cura di chi è malato, di chi è fragile, di chi è anziano. Noi lavoriamo gratuitamente nelle case e malpagate fuori casa. Noi lavoriamo in tutti quei settori indispensabili alla vita – la cura, la salute, l’educazione – che voi continuate a tagliare e a mettere sotto pressione.

Siamo stufe di lavorare una doppia giornata per un mezzo salario.Vogliamo che tutto il nostro lavoro sia riconosciuto e valorizzato. Vogliamo una reale condivisione tra uomini e donne del lavoro domestico e di cura. Vogliamo avere più tempo per noi stesse e per le nostre vite.

Siamo femministe, siamo anti-razziste, siamo ecologiste, siamo queer, siamo solidali con le donne in lotta nel mondo intero.

Vogliamo una politica migratoria che non fragilizzi le possibilità per le donne migranti di sottrarsi alla violenza.

Difendiamo i nostri corpi e difendiamo il nostro pianeta contro un sistema che ci sfrutta in nome del profitto.

Lottiamo contro l’omofobia, la transfobia e per la sovversione delle gabbie di genere.

Siamo con le nostre sorelle d’America Latina e polacche in lotta per il diritto all’aborto. Siamo con le nostre sorelle curde che combattono per la libertà. Siamo con tutte le sorelle migranti che attraversano mari e deserti per conquistare una vita degna di essere vissuta.

Siamo infermiere, madri, insegnanti, lesbiche, donne delle pulizie, pensionate, studentesse, migranti, impiegate, svizzere, badanti, attrici.

Vi avvertiamo che non staremo più zitte e tranquille.
Oggi siamo qui in strada, con i nostri cartelloni, la nostra rabbia e solidali con le donne in sciopero in tutto il mondo.

E il 14 giugno, saremo noi a scioperare in tutta la Svizzera: nelle case, nei luoghi di lavoro, nelle strade e nelle scuole.

Sarà uno sciopero di tutte le donne e di tutto il lavoro delle donne. Sarà uno sciopero del lavoro salariato. Sarà uno sciopero del lavoro domestico e di cura non pagato. Sarà uno sciopero studentesco. Sarà uno sciopero del consumo. Sarà uno sciopero dei sorrisi. Sarà uno sciopero della nostra disponibilità.

Al posto di fare come sempre ordine, noi donne faremo disordine e non ci fermeremo fino a quando tutte noi, indipendentemente dalla nostra origine, religione, condizione sociale o orientamento sessuale, potremo finalmente vivere in una società solidale, senza sessismo, senza violenza e senza discriminazioni.

La libertà si conquista, sciopero femminista!