I dipendenti non sono polli da spennare! Meritano rispetto e considerazione!
Dall’estate 2017 il Municipio di Bellinzona, con la complicità dei sindacati di regime (VPOD ed OCST), sta massacrando le rendite pensionistiche del personale alle dipendenze della città.
Con un cinismo spaventoso si è approfittato dalla necessità di un “trasferimento interno” alla CPE dalla forma giuridica Cooperativa a quella Fondazione per mettere in atto tagli alle rendite pensionistiche dell’ordine di milioni di franchi. Tagli e risparmi milionari fatti sulle spalle dei dipendenti senza che gli stessi fossero messi al corrente di tutte le conseguenze e delle prospettive future.
Il comportamento dell’esecutivo bellinzonese non può che essere qualificato come indegno di un ente pubblico.
Prova ne sia che altri comuni ed aziende pubbliche, anch’essi confrontati con il trasferimento dalla CPE Cooperativa a Fondazione, hanno agito in modo diametralmente opposto, nel rispetto del proprio personale e, soprattutto, evitando di sfruttare la situazione per attaccare rendite e diritti dei dipendenti.
Ascona, Biasca, AET e SES si sono assunti interamente i costi milionari del passaggio dalla CPE Cooperativa a Fondazione sia per quanto riguarda la compensazione della diminuzione delle rendite che la differenza del grado di copertura. A differenza di Bellinzona, l’Azienda Elettrica Ticinese, ad esempio, si è guardata bene dallo smantellare il fondo di prepensionamento anticipato.
Qui di seguito alcuni estratti che testimoniano di questi orientamenti:
Messaggio municipale Ascona 36/2017 del 16 agosto 2017
Il Comune per poter effettuare il passaggio dalla Cooperativa alla Fondazione è tenuto a pagare la differenza del grado di copertura tra i due istituti di previdenza. Si ricorda difatti che la Cooperativa ha un grado di copertura che attualmente si aggira introno al 108% mentre la Fondazione il 120%. Di fatto i costi legati a questa manovra ammontano a complessivi fr. 4’071’231 circa.
Il Municipio di Ascona ha inoltre deciso di procedere a degli apporti puntuali a favore di alcuni dipendenti che, a seguito del cambiamento di cassa pensione, si trovano con una situazione pensionistica di partenza svantaggiata rispetto a quella prevista con il vecchio piano. Si tratta in particolare della situazione di alcuni dipendenti, tendenzialmente che hanno superato i 45 anni e che lavorano da molti anni per il Comune, che hanno per molti anni pagato per coprire le rendite dei più anziani in base al principio della solidarietà. Il Municipio ritiene che il cambiamento di cassa pensione non debba svantaggiare e pesare sui dipendenti, a maggior ragione quando questi da anni si adoperano a favore del buon funzionamento del nostro Comune. Complessivamente gli apporti ammontano a fr. 1’335’628 circa.
Messaggio municipale Biasca 22/2017 del 24 luglio 2017
Il piano dei contributi di seguito proposto è stato costruito secondo le possibilità offerte dalla Fondazione, ricercando la soluzione che si allineasse maggiormente alle attuali prestazioni ad un onore ricorrente annuo simile all’attuale. Il passaggio dalla Cooperativa alla Fondazione, non contempla sovrapprezzi particolari, se non che la Fondazione richiede di apportare il capitale necessario ad avere lo stesso grado di copertura.
Attualmente la differenza di grado di copertura si situa attorno al 11%. Il valore definitivo sarà stabilito al momento dell’effettivo cambiamento, vale a dire al 31 marzo 2018. Nelle cifre qui indicate si è prudenzialmente considerata una differenza del 12% circa. L’acquisto di questa differenza ammonta a circa 3.6 milioni e questo importo è indipendente dal piano che si è scelto.
Questo importo permette di aderire alla Fondazione che mostra al 31 marzo 2017 un grado di copertura del 118%, quindi meglio capitalizzata, vale a dire con riserve di oscillazione sui titoli maggiori. Si evidenza che tale apporto è da interpretare quale investimento rivolto al futuro, in quanto permette di posizionarsi ad un livello di margine superiore in caso di emergenze finanziarie future e/o di adeguamenti dei parametri tecnici per il calcolo del capitale di previdenza. Per LPP, in caso di sottocopertrua occorre intervenire con misure di risanamenti in base alla massa salariale (ergo: deduzioni a “fondo perso” dal salario, che per legge sono assunti al minimo nella misura del 50% dal datore di lavoro). I circa 3.6 milioni di franchi sono quindi da interpretare come un cuscinetto di risk-management che protegge il Comune e i propri dipendenti da importanti (e non influenzabili) risanamenti futuri (ciò significa che la probabilità di risanamento futuro scene, rispetto alla situazione attuale di rischio marcato).
… per taluni dipendenti si prospettano prestazioni minori. Questa situazioni si verifica in particolare per dipendenti nella fascia alta delle età e da molti anni alle dipendenze del Comune di Biasca, e va ricondotta al fatto che nel piano attuale esiste una forte solidarietà generazionale con un finanziamento trasversale dato dai contributi di base costanti su tutta l’età LPP dei dipendenti.
Attraverso l’introduzione di versamenti unici al momento del cambio del piano al 1 aprile 2018 (aumento individuale delle prestazioni di libero passaggio) si possono correggere queste situazioni riportando le prestazioni attesa al livello attuale proiettato.
Gli apporti unici necessari al fine di raggiungere una compensazione piena delle rendite di vecchiaia attese a livello individuale concernono 14 assicurati per un importo previsto attorno a 220’000 franchi (importo già adeguato al grado di copertura della nuova cassa).
Stranamente il Municipio di Bellinzona nel suo messaggio al Consiglio Comunale, così come nell’informazione al personale, non ha reso attenti i dipendenti sul fatto che per poter effettuare il passaggio dalla Cooperativa alla Fondazione si dovesse procedere a finanziare la differenza del grado di copertura che per Bellinzona sarebbe stata di circa 17 milioni. Nel messaggio municipale 39 /2017 del 16 agosto si indicava unicamente e candidamente la seguente mezza verità:
Inoltre il consiglio di amministrazione della CPE-Fondazione di previdenza energia ha deciso in via eccezionale di accogliere il passaggio di tutti i dipendenti della Città senza la richiesta del pagamento di una penalità (stimabile in diversi milioni di franchi) volta alla creazione immediata di riserve (che con il modello previste verranno invece create su un periodo di 10 anni facendo capo alla redditività degli investimenti).
In realtà la CPE- Fondazione nella sua comunicazione al Municipio era stata alquanto chiara:
Sostanzialmente la CPE Fondazione di Previdenza rinuncia a un riscatto immediato del grado di copertura, che nella Fondazione è più elevato e permette al Comune di Bellinzona di aderire alla Fondazione con una propria cassa di previdenza e l’impegno a riscattare nei prossimi 10 anni l’importo mancante attraverso tassi d’interessi ridotti e/o versamenti del datore di lavoro.
Anche per quanto riguarda le fantomatiche misure d’accompagnamento per i dipendenti con più di 50 anni il Municipio di Bellinzona ha agito in modo superficiale e poco chiaro. In realtà i 10 milioni di franchi indicati sono risultati niente di più che vaghe promesse. Addirittura, la commissione della gestione, notoriamente poco critica verso il Municipio, ha dovuto indicare nel suo rapporto:
Si tratta di una somma importante (10.7 milioni) che ad oggi non sappiamo esattamente in che modo verrà utilizzata. Si tratta infatti di una valutazione in parte ancora da fare e che comunque non è contenuta nel messaggio.
Contemporaneamente il Municipio di Bellinzona ha pensato bene di sfruttare la situazione per liquidare il Fondo Pensionamento Anticipato (FPA) così da risparmiare milioni sulle spalle del personale.
Come indicato all’articolo 8 del FPA questo fondo dava diritto ad ogni dipendente comunale assoggettato a:
una rendita transitoria AVS: l’assicurato ha diritto ad una rendita transitoria AVS e al momento del pensionamento anticipato ha diritto ad una rendita vitalizia compensatoria. La rendita transitoria AVS è corrisposta fino all’età pensionistica. Si tratta di regola in 20’000 franchi annui.
una rendita vitalizia compensatoria: se il pensionamento anticipato avviene all’età pensionistica anticipata (62 anni) o dopo l’ammontare della rendita vitalizia compensatoria annuale corrisponde alla differenza tra: la rendita di vecchia presunta della cassa pensione all’età pensionabile e la rendita di vecchiaia della cassa pensione al momento del pensionamento. Si tratta di regola di 5-6’000 annui dal momento del prepensionamento al momento del decesso.
Tra giugno e settembre 2017 il Municipio, sostenuto dai partiti di governo e dai sindacati di regime, riesce nel suo intento: liquida il Fondo di Pensionamento Anticipato, effettua il trasferimento dalla cassa pensione CPE Cooperativa alla Fondazione senza dover pagare la differenza del grado di copertura “parcheggiando” il personale in una cassa propria, non potendo aderire a pieno titolo alla CPE cassa comune, e facendo fumose promesse in relazione alle “misure d’accompagnamento” per il personale con più di 50 anni.
Ma come sempre i nodi vengono al pettine. Il 29 marzo 2018 i sindacati di governo informano il personale, senza il minimo imbarazzo, che la differenza del grado di copertura sarebbe stata pagata interamente dal personale:
Comunicato interno del fronte unico dei dipendenti del 29 marzo 2018
Tuttavia all’atto della sottoscrizione della Convenzione di adesione alla Fondazione CPE i nostri rappresentanti hanno riscontrato un passaggio all’interno della stessa ritenuto probabilmente gravoso per i dipendenti.
Chieste le dovute spiegazioni alle parti, il Municipio ha precisato che tale informazione sia stata sufficientemente divulgata ai dipendenti, nelle riunioni del 2017, nel materiale di voto trasmesso a ogni lavoratore e in assemblea.
A tal proposito ci preme precisare che per il FUD la diffusione di quella specifica è stata percepita diversamente.
Detto in altre parole, per compensare la differenza tra il grado di copertura della nostra cassa individuale (103%) rispetto a quello della cassa di previdenza comune (115%, con margine di scostamento del – 5%), bisogna ridurre la remunerazione dei nostri capitali di previdenza. Attualmente la cassa di previdenza comune paga un interesse annuo del 2.5%, la remunerazione a cui siamo soggetti come assicurati individuali corrisponde ad un interesse annuo del 1% (base 2018). Concretamente significa che nei prossimi 10 anni i nostri capitali di previdenza matureranno interessi inferiori (per il 2018 di circa il 60%); in base alla massa totale dei capitali oggi in deposito si stima un minor guadagno sui nostri capitali di circa 18 milioni (importo necessario per il riscatto del grado di copertura).
Ciò che i sindacati di governo si guardano bene dal ricordare è che nessun dipendente aveva dato loro il permesso o l’autorizzazione di sottrarre 18 milioni (o 1,8 milioni annui fino al 2028) dalle tasche del personale.
Ma non è assolutamente finita qui!
Lo scorso 24 ottobre 2018 i sindacati di regime annunciano, candidamente e senza nessuna minima autocritica, la nuova mazzata:
Comunicato fronte unico dei dipendenti del 24 ottobre 2018
A causa del perdurare dei tassi d’interesse bassi e del continuo aumento della speranza di vita, la CPE, seguendo il trend di molte alte casse pensioni svizzere, abbassa le sue aliquote di conversione. L’aliquota di conversione per il pensionamento a 65 anni scende dal 5.65% al 5.0%. L’abbassamento è ripartito sull’arco di cinque anni e inizia il 1 ottobre 2019.
Una nuova mazzata che comporterà un’ulteriore riduzione delle rendite dell’11.5%. Una riduzione che però si sarebbe potuta evitare se il Municipio di Bellinzona ed i sindacati VPOD e OCST avessero proceduto – come Ascona, Biasca, SES e AET- al pagamento della differenza del tasso di copertura. Infatti come spudoratamente indicato dai sindacati stessi:
Per le aziende affiliate alla cassa di previdenza comune (tra cui Ascona, Biasca, SES e AET), grazie al loro grado di copertura, sarà possibile contenere significativamente la conseguenza di questo cambiamento attraverso un aumento del 13% del capitale di previdenza.
Per altri datori di lavoro con casse di previdenza dedicata (personale) privi di un adeguato grado di copertura, ciò non sarà però possibile; in queste rientra pure il Comune di Bellinzona e gli Enti autonomi.
Purtroppo la scelta di un piano previdenziale individuale penalizza i dipendenti della Città di Bellinzona e degli Enti autonomi collocandoli nella scomoda posizione di coloro che, attraverso i fondi interni, non saranno in grado di compensare le perdite derivanti da queste misure.
Alfine di aver un quadro completo delle informazioni vale la pena riprendere un passaggio contenuto nella circolare “Esclusivo” pubblicato dalla CPE Previdenza nel dicembre 2018;
La riduzione dell’aliquota di conversione ha un impatto diretto sull’ammontare della vostra futura pensione. Per mantenere pressoché invariato l’attuale livello delle rendite, la CPE ha adottato delle misure di compensazione. Nel caso della vostra cassa di previdenza, grazie al suo buon grado di copertura, la CPE può aumentare del 13% gli averi di vecchiaia degli assicurati il 1 ottobre 2019. Ciò è reso possibile dai buoni risultati di investimento e dalla remunerazione cauta e lungimirante degli avere di vecchiaia negli ultimi anni. Per questo motivo, il pacchetto di misure ha ripercussioni solo modeste soprattutto per gli assicurati più anziani. Il loro attuale livello di rendita viene in gran parte mantenuto.
Concretamente: il 1 ottobre 2019 riceverete dalla CPE un versamento del 13% sul livello del vostro avere di vecchiaia al 31 dicembre 2018 nella previdenza di base e in eventuali piani di previdenza bonus e di indennità per turni. La condizione è che siate assicurati ininterrottamente presso la CPE dal 31 dicembre 2018 al 1 ottobre 2019.
Detta in altri termini: per i dipendenti dei comuni di Ascona e Biasca, così come il personale della SES e di AET questa riduzione del tasso di conversione dal 5,65% al 5% non comporterà nessun peggioramento. Grazie al fatto che al momento del passaggio dalla CPE Cooperativa a Fondazione (nell’aprile 2018) i rispettivi comuni/datori di lavoro hanno pagato la differenza del grado di copertura sono potuti entrare nella CPE comune con tutti i vantaggi del caso.
Viceversa il Municipio di Bellinzona ha preferito nascondere al personale il fatto che vi erano 18 milioni da versare alfine di non doverli versare lui ma di metterli sulle spalle del personale.
Così facendo al personale di Bellinzona rimangono solo i pesanti aspetti negativi: dover versare milioni per raggiungere il grado di copertura della cassa comune senza però poter ottenere i benefici dell’essere nella cassa comune. Ossia un versamento del 13% sul proprio avere di vecchiaia (esempio: un capitale di 300’000 franchi verrà aumentato a 339’000 franchi).
La domanda che sorge spontanea è questa: ma perché tanta cattiveria da parte del Municipio di Bellinzona verso i propri dipendenti? Ma perché tanta superficialità da parte di VPOD e OCST?
A tutto questo si aggiunge la mancanza di informazione credibile e seria del Municipio verso il personale con oltre 50 anni a cui si erano garantite delle misure d’accompagnamento. Dal 2018 ad oggi il personale coinvolto (con più di 50 anni) ha ricevuto 3 cifre differenti sull’ammontare al quale avrebbe diritto. Non sono stati inoltre forniti i dati alla base dei calcoli presentati.
Questa situazione è stata oggetto di una formale richiesta da parte del personale in una lettera dello scorso 17 aprile 2019:
con la comunicazione del 7 dicembre 2018 ci è stata recapitata una nuova tabella allestita dalla ditta LIBERA SA, indicante le rendite personale LPP previste a seguito del cambio della forma dell’Istituto previdenziale CPE trasformato in Fondazione e l’abbandono-abolizione del Fondo di pensionamento anticipato FPA.
I dati riportati nella tabella sopra citata sono piuttosto differenti da quelli forniti nell’assemblea del 24 luglio 2017 tenutasi al Mercato coperto di Giubiasco, allestita dalla signora Basaglia, sulla base dei quali abbiamo dovuto votare il cambiamento di Istituto.
Dopo aver ricevuto la tabella datata 7 dicembre 2018 non abbiamo ottenuto a tutt’oggi informazioni che ci permettessero di verificare se i dati indicati nella stessa siano calcolati in modo corretto, pertanto chiediamo di ottenere entro 10 giorni le necessarie informazioni dettagliate e ufficiali sulle modalità di calcolo, dati di partenza e dati finali con i quali sono stati allestiti i calcoli e le risultanze contenute nella tabella del 7 dicembre 2018 e se del caso le modalità di contestazione dei dati.
Oltre a ciò chiediamo quale sia la direttiva o l’ordinanza che regola le modalità di applicazione e di calcolo delle compensazioni (misure di accompagnamento) in rapporto alle effettive vecchie rendite FPA + CPE / nuove rendite FPE con tasso d’interesse del 1%
È chiara la strategia del Municipio di ostacolare il più possibile il prepensionamento anticipato, così da non dover effettivamente versare l’importo garantito.
Sulla base di queste osservazioni, suffragate dalla documentazione allegata alla presente mozione chiediamo che:
1. Tutti gli averi di vecchiaia dei dipendenti assoggettati alla CPE vengano aumentati del 13% in modo analogo a quanto fatto dalla CPE Fondazione comune (1/60 ogni mese a partire dal 1 ottobre 2019). Questi versamenti sono interamente a carico della Città.
2. La differenza del tasso di copertura tra la cassa CPE della Città di Bellinzona e la cassa comune venga assunta dalla Città. La Città si impegna a che tale versamento venga fatto al più presto alfine di poter trasferire il personale alla CPE Fondazione comune.
3. Con il 1 gennaio 2020 la Città ripristini, per tutto il personale assoggetto alla CPE, un fondo di prepensionamento che garantisca le stesse prestazioni in vigore presso il FPA fino allo 2018 (rendita vitalizia compensatoria, rendita transitoria e capitale di vecchiaia).
4. La Città consegni ad ogni dipendente che ha diritto alle misure d’accompagnamento decise nel 2018, la documentazione dettagliata delle prestazioni pensionistiche alle quali avrebbe avuto diritto dal Fondo Pensionamento Anticipato di Bellinzona e Giubiasco.
*Mozione delle Consigliere comunali MPS-POP-Indipendenti Angelica Lepori, Monica Soldini