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Per chi non se ne fosse ancora reso pienamente conto, giova rilevare come le patetiche vicende della scorsa legislatura abbiano evidenziato una preoccupante mancanza d’indipendenza del Controllo cantonale delle finanze. Carenza che, a giudizio di chi scrive, non è legata alle qualità personali del responsabile tecnico di questo Servizio e di chi vi opera, ma è dovuta essenzialmente all’insoddisfacente collocazione dello stesso a livello organico-istituzionale. Del resto, come ci si potrebbe seriamente attendere un’attestazione di vera indipendenza nell’operato di un Servizio sottoposto, anche solo amministrativamente, a un Consigliere di Stato in particolare, e i cui dipendenti sono nominati dal Governo, possono essere licenziati dal Governo e sottostanno al potere gerarchico e disciplinare di quest’ultimo? La grande timidità con la quale il Controllo cantonale delle finanze ha segnalato in passato (quando lo ha fatto) alla Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio un certo numero di anomalie, per nulla secondarie, riguardanti i rimborsi spese e i diritti di carica dei Consiglieri di Stato è purtroppo sintomatica di una situazione di timorosa subordinazione.

Il Consiglio di Stato pare del resto non comprendere (o, peggio ancora, finge di non comprendere) la natura e la dimensione del problema; in ogni caso dimostra ben poca sensibilità verso la tematica. In proposito basti ricordare che, nel comunicato stampa dell’11 aprile scorso riguardante la seduta costitutiva del Governo di nuova elezione, veniva indicato, come direttore del Controllo cantonale delle finanze, non il signor Giovanni Cavallero, ma il suo responsabile amministrativo, Consigliere di Stato Norman Gobbi! Ogni commento è superfluo.

Con questo atto parlamentare non si chiede di rivoluzionare l’assetto istituzionale conferendo nuovi poteri e competenze al Controllo cantonale delle finanze, ma unicamente di ritoccare le norme vigenti al fine di consentirgli di assolvere con la necessaria indipendenza i compiti e le responsabilità che tutt’oggi gli spettano. Più precisamente, attraverso la presente iniziativa si propone, mediante puntuali modifiche della legge sulla gestione e sul controllo finanziario dello Stato del 20 gennaio 1986 (LGC), una modifica della legge sugli onorari dei magistrati del 14 maggio 1973, una modifica della legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti del 15 marzo 1995 (LORD), nonché una modifica della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato del 24 febbraio 2015 (LGC):

– di sopprimere l’attribuzione amministrativa del Controllo cantonale delle finanze a un membro del Governo e, di riflesso, al Consiglio di Stato stesso;

– di elevare il responsabile del Controllo cantonale delle finanze al rango di magistrato eletto dal Gran Consiglio, su proposta della Commissione gestione e finanze, per un periodo di nomina di 10 anni; pur non avendo il futuro Controllore cantonale delle finanze il potere di adottare decisioni vincolanti, si ritiene nondimeno adeguato parificarlo, dal profilo salariale, ai Pretori, al presidente della Pretura penale, al presidente del Tribunale di espropriazione e al magistrato dei minorenni, tenuto conto, in particolare, della complessità e della delicatezza del ruolo nonché delle responsabilità inerenti alla gestione di un Servizio specializzato e dotato di competenze variegate;

– di conferire al Controllore cantonale delle finanze la funzione e le responsabilità di autorità di nomina nei confronti dei dipendenti del Controllo cantonale delle finanze;

– di conferire alla Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio la competenza di definire, su proposta del Controllore cantonale delle finanze, l’organigramma nonché il fabbisogno di personale e di risorse finanziarie del Controllo cantonale delle finanze;

– di eliminare dalla normativa esistente quelle disposizioni che indebitamente conferiscono (o paiono conferire) al Consiglio di Stato un accesso privilegiato al Controllo cantonale delle finanze, un certo controllo sul funzionamento e sulla pianificazione delle attività dello stesso, o ancora, un potere decisionale sulle contestazioni cui possono dare adito i rapporti di revisione del Controllo cantonale delle finanze. Si tratta, inoltre, di togliere al Consiglio di Stato la competenza di adottare il Regolamento del Controllo cantonale delle finanze, per affidarla allo stesso Controllore cantonale delle finanze, dopo consultazione della Commissione gestione e finanze.

Le diverse modifiche di legge qui proposte sono allegate al presente documento.

*Iniziativa legislativa del Gruppo MPS-POP-Indipendenti Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori del 15 maggio 2019.

 

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