Tempo di lettura: 2 minuti

Dalla sottoscrizione dell’infausta dichiarazione d’intenti tra FFS, Consiglio di Stato e Municipio di Bellinzona sullo smantellamento dell’Officina FFS di Bellinzona non passa giorno senza che qualcuno ci ripeta, come un disco rotto, che il settore carri non ha più futuro. In Europa vi sarebbero decine e decine di officine di manutenzione, posizionate ai terminali, pronte a svolgere a prezzi stracciati la manutenzione dei carri merci tradizionalmente svolta presso l’Officina di Bellinzona.

Specialisti in questa narrazione orale di leggende metropolitane sono i rappresentanti del Consiglio di Stato e dei partiti ivi rappresentanti, nonché il folcloristico Municipio di Bellinzona.

La realtà è però un’altra e le bugie, come si sa, hanno le gambe corte. Nelle ultime settimane voci sempre più insistenti, provenienti da FFS Cargo, segnalano che questa azienda incontra grandi difficoltà a trovare delle officine che possano procedere, nei prossimi 8 – 12 mesi, alla manutenzione di oltre 300 carri della sua flotta.

Nel passato, anche recente, tale lavoro, seppur non programmato, veniva svolto all’Officina FFS di Bellinzona grazie ad un impegno straordinario delle maestranze.

A seguito della dichiarazione d’intenti ed alla conseguente decisione di rinunciare al settore carri, al momento attuale all’Officina FFS di Bellinzona non vi è più posto per procedere a questa manutenzione.

Lo spazio che tradizionalmente all’Officina FFS di Bellinzona era adibito alla manutenzione dei carri è stato assegnato a delle lavorazioni di durata determinata (scadenza 2025) per dei convogli passeggeri. Lavorazioni che, tra l’altro, verranno fatte tramite l’utilizzo di manodopera interinale.

Sembra inoltre che a livello Svizzero in nessun altra officina di manutenzione (delle FFS o di privati) vi sarebbero le capacità, a medio lungo termine, per soddisfare tutte le richieste di manutenzione di FFS Cargo e dei vettori privati.

Alla luce di queste considerazione chiediamo al CdS:

1. Le FFS hanno informato le autorità cantonali di questa situazione?

2. Ammette, alla luce di questa notizia, che non corrisponde al vero che per l’Officina di Bellinzona non vi sia un futuro nell’ambito della manutenzione del materiale rotabile del settore merci?

3. Cosa intende fare affinché tali lavorazioni, tradizionalmente svolte all’Officina di Bellinzona, possano continuare ad essere svolte a Bellinzona?

* Interrogazione al Consiglio di Stato del Gruppo MPS-POP-Indipendenti Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori

 

Print Friendly, PDF & Email