Lo scorso 6 maggio 2019 il Gruppo MPS-POP-Indipendenti ha presentato un’ interrogazione con cui si segnalava una situazione particolare e strana relativa all’Autorità regionale di protezione (ARP) numero 15 relativa al Distretto di Bellinzona.
Più in particolare si metteva in evidenza che la presidente dell’ARP fosse al contempo responsabile del Servizio sociale della città di Bellinzona. Sulla base di questa situazione si ponevano 6 domande al Consiglio di Stato. Domande a cui quest’ultimo non ha ancora risposto malgrado il termine di 60 giorni stabiliti dalla Legge sul Gran Consiglio ed i rapporti con il Consiglio di Stato sia oramai scaduto da un mese.
Nel frattempo questa paradossale ed imbarazzante vicenda (per il Municipio ed il Consiglio di Stato) si è arricchita di nuovi elementi.
Il Movimento per il Socialismo è venuto in possesso della copia dell’organigramma del Dicastero Servizi Sociali. Dallo stesso si può prendere atto che la presidente dell’ARP numero 15 non solo è responsabile del servizio sociale della città di Bellinzona ma anche responsabile di tutto il settore Socialità così come di ben quattro servizi (su un totale di sei servizi): il già citato Servizio sociale, Giovani e famiglie, ARP 15 e Sportello LAPS/Agenzia AVS.
In data 26 aprile 2019 l’MPS ha chiesto ufficialmente, tramite un suo deputato, di ricevere copia dell’organigramma dettagliato del Dicastero Servizi Sociali della Città di Bellinzona. La richiesta è stata evasa lo scorso 17 maggio 2019, ossia dopo l’inoltro della nostra interrogazione.
Il confronto tra l’organigramma inviato dal Municipio, a firma del sindaco Mario Branda e del segretario comunale (nonché responsabile del Dicastero Servizi Sociali) Philippe Bernasconi, e l’organigramma di cui è venuto in possesso l’MPS è interessante.
Si tratta dello stesso documento, con la stessa data, con le stesse posizioni e responsabilità. Le uniche differenze riguardano le responsabilità della presidente dell’ARP numero 15: nel documento ricevuto ufficialmente il nominativo della signora è stato cancellato dai servizi (ad eccezione dell’ARP 15). Come nella migliore tradizione stalinista si è lavorato di bianchetto.
Alla luce di queste considerazioni ripresentiamo le domande rimaste inevase della nostra interrogazione del 6 maggio 2019 e ne approfittiamo per porne alcune sulle pratiche staliniste in uso presso l’amministrazione comunale di Bellinzona:
1. Il Municipio di Bellinzona ha sottoposto al Consiglio di Stato la proposta d’assunzione della presidente dell’ARP 15? Se sì, quando?
2. Quando il Consiglio di Stato ha proceduto all’assunzione della presidente?
3. Il Consiglio di Stato si è accorto di questo cumulo ruolo (presidente ARP, responsabile del Settore Socialità e responsabile del Servizio Sociale, Giovani e Famiglie, ARP 15, Sportello LAPS/Agenzia AVS)?
4. Non ritiene che questi accumulo di ruoli possa essere poco opportuno? La legge lo permette?
5. Quale è la percentuale d’occupazione per la funzione di presidente della ARP 15?
6. Quale è la percentuale d’occupazione per la funzione del settore Socialità della Città di Bellinzona?
7. Come è ripartita la percentuale d’occupazione tra le diverse responsabilità all’interno del Settore Socialità (direzione del Settore Socialità, Servizio Sociale, Giovani e Famiglie, ARP 15, Sportello LAPS/AVS)?
8. Sa se è prassi corrente presso del Municipio di Bellinzona falsificare documenti alfine di tentare di nascondere sotto il tappeto la polvere e lo sporco?
9. Condivide che tale modo di procedere del Municipio di Bellinzona sia inaccettabile e deplorevole?
10. Ora che è stato informato ufficialmente quali passi intende intraprendere affinché il Municipio di Bellinzona sia sanzionato?
*Interpellanza del gruppo MPS-POP-Indipendenti – Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori