L’MPS lancerà a breve una nuova iniziativa popolare cantonale contro il dumping salariale e per il controllo del mercato del lavoro Negli ultimi mesi, con sempre maggiore frequenza, appaiono denunce pubbliche di situazioni di mancato rispetto delle più elementari leggi e regolamentazioni relative alle condizioni di lavoro (salari, orari, trasferte, ecc.). Si sono pure intensificati i casi (supportati pure da pubbliche denunce) di dumping salariale, di sostituzione di personale ben remunerato con personale meno pagato e meno qualificato, di diffusione del lavoro gratuito (stage non pagati), di lavoro precario e di sottooccupazione. Tutti ormai sono coscienti che il mercato del lavoro affonda sempre più in una sorta di barbarie dove vige solo la legge del più forte e dove quelle già di per sé minime regolamentazioni vengono sempre più ignorate. L’MPS ha da tempo messo al centro della propria azione la lotta contro il dumping salariale e sociale. In questa prospettiva aveva lanciato l’iniziativa “Basta con il dumping salariale in Ticino” messa in votazione nel 2016. Essa chiedeva una serie di misure per un vero controllo del mercato del lavoro (un ispettore ogni 5’000 occupati, la notifica sistematica di tutti i contratti individuali di lavoro – sia al momento della costituzione che dello scioglimento, la realizzazione di una statistica salariale cantonale sulla base di queste notifiche). Come si ricorderà quell’iniziativa venne sconfitta di poco (45% di sì contro il 52% di no), soprattutto grazie alla presentazione di un controprogetto che venne sostenuto da tutti i partiti di governo e che si impose per poco (ebbe il 55% di sì). Avevamo allora denunciato il fatto che la presentazione del controprogetto aveva un solo obiettivo: riuscire a sconfiggere l’iniziativa facendo balenare l’idea che le forze politiche maggiori si sarebbero occupati della cosa e avrebbero preso misure atte a combattere il dumping e tenere sotto controllo il mercato del lavoro. Confermando i nostri peggiori sospetti, il controprogetto all’iniziativa MPS si è rivelato per quello che era: una truffa. Il Consiglio di Stato, la Commissione della gestione e i partiti che hanno sostenuto il controprogetto hanno mentito agli elettori: invece dei 18 ispettori promessi ne sono stati assunti solo 5, e nemmeno tutti attivi nel controllo dei salari e delle condizioni di lavoro. Questa situazione ha creato disagio anche tra alcuni che avevano sostenuto con convinzione il controprogetto: a più riprese infatti, con interrogazioni di vario genere, viene riproposto il tema del controllo del mercato del lavoro e della lotta al dumping. L’MPS pensa che questa battaglia vada rilanciata anche sul piano legislativo. Per questa ragione la sua recente assemblea cantonale ha deciso di lanciare, nelle prossime settimane, una nuova iniziativa popolare contro il dumping salariale e sociale che riprenderà in gran parte le proposte contenute nella precedente iniziativa, integrandole con nuove proposte, in particolare quelle relative al controllo delle discriminazioni di genere (in particolare della parità salariale). L’MPS è sicuro che, viste come sono andate le cose e come la situazione tenda a peggiorare ogni giorno, la popolazione questa volta non crederà alle bugie e alle false promesse dei partiti di governo.
Bellinzona, 28 agosto 2019