No ai licenziamenti alla RSI, difendiamo il servizio pubblico!

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Come era prevedibile, un nuovo piano di austerità è stato annunciato alla SSR. La RSI dovrà in particolare risparmiare a partire dal prossimo anno 8 milioni. Questo avrà una duplice conseguenza.
Da un lato la soppressione di un numero importante di posti di lavoro. Non sono ancora stati annunciati, ma à stata annunciata la volontà di sopprimere posti di lavoro attraverso le normali fluttuazioni: cioè non sostituendo il personale che si dimette (o magari è spinto a dimettersi) o che va in pensione (o, magari, è spinto ad andare in pensione).
Dall’altro, e il “progressista” Maurizio Canetta lo ha annunciato in serata (sono sempre loro a fare il lavoro sporco), si procederà a veri e propri licenziamenti.
Tutto questo ci pare decisamente inaccettabile. Perché è inaccettabile che delle persone perdano il proprio posto di lavoro; perché è inaccettabile che il servizio pubblico licenzi; perché è inaccettabile la logica mercantile e aziendalista alla base di queste decisioni.
Per il Ticino si tratta di un ulteriore colpo, poiché vengono di fatto soppressi ulteriori e qualificati posti di lavoro.
È ora di reagire. È ora che il personale prenda l’iniziativa di azioni di contestazione di questa logica, superando l’immobilismo sindacale che ha caratterizzato gli ultimi anni. Spetta a loro, ai lavoratori e alla lavoratrici della RSI, decidere come opporsi a questa nuova mazzata.
Da parte nostra hanno ed avranno piena solidarietà.

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