Aeroporto: un’ostinazione incomprensibile, frutto di un’inettitudine gigantesca.
Quello che qualsiasi persona di buon senso aveva capito già da tempo, non sembra essere comprensibile né al governo del Canton Ticino, né al Municipio di Lugano, né tantomeno al consiglio di Amministrazione di LASA. E cioè che è ora di staccare la spina per l’aeroporto di Agno.
Lo ha detto ieri chiaramente Swiss nel suo comunicato, confermando quello che da mesi ormai si sapeva, e cioè che da tempo sono ormai in stretto contatto con le FFS per un collegamento ferroviario diretto tra il Ticino e l’aeroporto di Zurigo.
Il comunicato di Swiss ricorda infatti che “A seguito del fallimento di Adria Airways, Swiss si sta ora concentrando per garantire un collegamento equo tramite i treni. In vista dell’imminente apertura della galleria del Ceneri, il prossimo anno, siamo in stretto contatto con le FFS da tempo. Questo rapporto ora verrà intensificato al fine di garantire al più presto un collegamento affidabile e confortevole per i nostri passeggeri tra Lugano e Zurigo”. (sottolineatura nostra).
Questo particolare deve esser sfuggito al presidente del governo e direttore del DFE Christian Vitta che, rispondendo ad una interpellanza dell’MPS in merito all’aeroporto durante la seduta del Gran Consiglio del 15 settembre, così si esprimeva:
“L’interpellanza dà erroneamente certa la rinuncia del volo Swiss tra Lugano e Zurigo – ha sottolineato il direttore del Dipartimento delle Finanze – per ora si tratta soltanto di un’ipotesi. Sono ipotizzabili delle
alternative sempre con Swiss.”.
Come sempre a sbagliare è l’MPS: sarebbe invece nel giusto il governo che, ancora pochi giorni fa, continuava a credere nella continuazione del volo Lugano Zurigo da parte di Swiss, quando ormai i segnali del crollo di Adria erano noti a chi voleva e poteva sapere.
Ma questo atteggiamento, a metà tra l’irresponsabile (nei confronti dei salariati e delle salariate dello scalo) e il surreale (di chi vive in un mondo a parte), non riguarda solo l’evanescente ministro delle finanze.
Anche il ministro Zali non è da meno. Basti ricordare che qualche giorno fa aveva dichiarato che l’interruzione del collegamento Lugano-Zurigo avrebbe rimesso in discussione il finanziamento cantonale per il rilancio dell’aeroporto di Lugano; e invece, poche ore l’annuncio del fallimento di Adria, ha ribadito – con il collega Vitta – che la posizione del governo non cambia e che il messaggio per aumentare la partecipazione del Cantone al capitale di LASA e per la copertura dei futuri debiti non verrà ritirato.
Tale ostinazione è solo pari alla incompetenza con la quale in questi anni è stato gestito l’aeroporto di Lugano. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i grandi conoscitori dello sviluppo economico, i grandi condottieri dello sviluppo del Cantone e della città di Lugano (e ci sono tutti di tutti i partiti che siedono nel governo cantonale e nel municipio di Lugano) hanno
dimostrato la loro totale incapacità. Ed hanno sperperato denaro pubblico per tappare i buchi frutto di questa incompetenza.
Ora non vi sono altre scelte possibili, in particolare per il governo cantonale: ritirare il messaggio e costituire il gruppo di lavoro che da subito pensi al destino dei lavoratori e della lavoratrici dello scalo, come chiede la mozione dell’MPS. Tutto il resto sono chiacchiere di una classe politica disperata.