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Da settimane Greta Thunberg è oggetto di un’aggressione violenta e volgare, con l’obiettivo di discreditare lei e, attraverso lei, il movimento di giovani, sempre più radicale e di massa, che si ispira al suo esempio.

All’avanguardia della campagna contro Greta, nutrita da centinaia di testi e di fotomontaggi spesso molto volgari, si trovano tre fra i principali partiti europei d’estrema destra: il Rassemblement national francese, l’AfD tedesca e l’UKIP britannico. E dietro questi partiti e le loro campagne, si trovano due think-tanks climatoscettici conservatori, l’EIKE (Istituto europeo per il clima e l’energia) e il CFACT-Europe (Comitato per un domani creativo), che propagandano in molte forme la negazione della catastrofe climatica.

L’istituto EIKE nega, attraverso il suo vicepresidente Michael Limburg, di intrattenere qualunque rapporto con l’AfD, nonostante che proprio Limburg sia stato recentemente candidato nelle liste dell’AfD!

EIKE ha organizzato con l’AfD delle giornate climatoscettiche, addirittura all’interno del Parlamento tedesco. Questo istituto è uscito dall’anonimato grazie alle conferenze annuali che da tempo organizza con un certo successo, visto che è riuscito a influenzare l’orientamento dell’Unione europea sul mutamento climatico. Le conferenze annuali dell’EIKE avvengono con la partecipazione di due organizzazioni statunitensi: il CFACT-US, che finanzia la sua filiale europea dallo stesso nome, e, soprattutto, l’Istituto Heartland, che, secondo «The Economist», «è il think-tank mondialmente più noto fra tutti quelli che diffondono lo scetticismo a proposito del mutamento climatico dovuto all’uomo».

Le inchieste dell’Institute of Strategic Dialogue (ISD) britannico e di Greenpeace hanno gettato luce su quali sono le forze economiche che stanno dietro coloro che negano la catastrofe climatica. In effetti, il CFACT-US e l’Istituto Heartland sono finanziati dal grande capitale americano: ExxonMobil, la famiglia Koch – al secondo posto fra le più ricche famiglie statunitensi, che domina nel settore petrolifero -, la famiglia Mercer – fra i principali creditori del presidente Trump -, e anche Microsoft e RJR Tobacco. Va anche detto che Heartland ha dei precedenti, perché a suo tempo fu il principale agente della propaganda dei giganti del tabacco che negavano il rapporto esistente fra tabagismo e cancro. A quell’epoca il suo principale finanziatore era la Philip Morris. [1]

Non si deve però pensare che l’Istituto Heartland sia una semplice “strumento” sprovvisto di proprie tesi e iniziative. In proposito, il curriculum vitae del suo nuovo presidente Tim Huelskamp è eloquente. Dirigente dell’ultraconservatore Tea Party, Huelskamp s’è distinto come deputato (lo è stato sino al 2017) dell’ala più reazionaria del Partito repubblicano statunitense, intrattenendo rapporti molto stretti con l’estrema destra. Va anche sottolineato il fatto che fra tutti i deputati americani è quello che per lungo tempo ha ricevuto le maggiori somme di denaro da parte delle compagnie di combustibili fossili, che ha “ringraziato” votando sempre contro ogni tentativo di legiferare contro i loro interessi.

Grazie alla “fuga” di un documento interno di Heartland, si è potuto conoscere in dettaglio non solo l’ammontare del suo finanziamento da parte del grande capitale (diversi milioni di dollari), ma anche come questa somma è stata impiegata in molte e diversificate attività, che vanno dal pagamento di salari a blogger che influenzano l’opinione pubblica a “scienziati” che percorrono il mondo per negare la catastrofe climatica e alla preparazione e pubblicazione di materiale propagandistico indirizzato alle scuole e ai loro allievi. Per esempio, il gruppo di “scienziati” incaricato di “contraddire” i lavori dei GIEC [Groupe d’experts intergouvernemental sur l’évolution du climat] riceve 300.000 dollari all’anno, mentre la diffusione nelle scuole primarie della tesi secondo la quale «la questione del mutamento climatico è controversa e incerta» costa 100.000 dollari.

Eccoci dunque di fronte a una realtà che getta luce su alcuni tratti caratteristici della nostra epoca. Innanzi tutto, l’estrema destra europea intrattiene stretti rapporti con un Centro/Stato Maggiore politico ed economico ubicato negli Stati Uniti, e più precisamente nella Casa Bianca e fra i finanziatori del presidente Trump! [2]

Sembra che questa “Internazionale bruna” sia arrivata a concludere che la questione della catastrofe climatica e l’ampiezza del movimento radicale dei giovani che lottano per contrastarla rappresentino negli anni a venire la maggiore minaccia per i suoi interessi e per la dominazione del sistema capitalista. Così le sue “sezioni” europee concentrano oggi in modo prioritario i loro attacchi contro la persona di Greta Thunberg, l’incontestabile musa, teorica e allo stesso tempo coordinatrice delle mobilitazioni dei giovani in quasi tutta Europa e al di là di questa.

Ecco dunque come si configurano oggi i rapporti fra l’estrema destra e il grande capitale: non in modo astratto, ma concretamente, con dei finanziatori identificabili. E tuttavia, tutta questa bella gente non fa che il suo mestiere. Se la sinistra facesse a sua volta il suo, la situazione sarebbe del tutto diversa…

Yorgos Mitralias, giornalista, fra i fondatori del Comitato greco contro il debito, membro della rete internazionale CADTM, anima il sito EuropeansForBerniesMassMovement, che fornisce, soprattutto in inglese e in greco, notizie quotidiane sulle azioni dei movimenti sociali e della sinistra statunitensi (https://www.facebook.com/EuropeansForBerniesMassMovement/). Questo articolo è apparso in greco sul suo sito, ed è poi stato tradotto in francese dallo stesso autore.

Note

[1] Si veda https://unearthed.greenpeace.org/2019/05/14/germany-climate-denial-populist-eike-afd , oltre all’articolo del «Guardian»: https://www.theguardian.com/environment/2019/may/14/germanys-afd-attacks-greta-thunberg-as-it-embraces-climate-denial

E anche: https://www.liberation.fr/planete/2019/05/climat-l-activisme-de-greta-thunberg-a-remobilise-la-rhetorique-de-l-extreme-droite 172943

[2] Per approfondire questo aspetto e gli sviluppi che si hanno al vertice e soprattutto alla base della società nordamericana, si veda: https://www.facebook.com/GreeksForBerniesMassMovement/

Titolo originale: Les campagnes de haine contre Greta Thunberg, tratto dal sito di «Inprecor». Traduzione dal francese di Cristiano Dan.

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