Municipio e Consiglio Comunale di Bellinzona non smettono di stupire, confermando che ormai il gemellaggio tra la città dei Castelli e la Corea del Nord è in uno stato di forte avanzamento.
Nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì sera si è deciso di modificare l’ordine del giorno e di inserire la trattanda relativa alla petizione presentata qualche settimana fa dalla maggioranza dei dipendenti di Bellinzona in merito alla loro pensioni.
Naturalmente tutto questo senza che, ad esempio, uno o più rappresentanti dei lavoratori e della lavoratrici che hanno firmato la petizione fossero sentiti, magari inviatati a presenziare tra il pubblico per sentire che cosa il Consiglio Comunale e il Municipio avessero da dire sulla loro petizione. Nulla di tutto questo: cambiamento dell’ordine del giorno e inserimento della discussione della petizione il cui testo, come era evidente a chi fosse presente, non era nemmeno sotto gli occhi di chi si sarebbe espresso sul suo contenuto…
Ad essere ancora più sorprendente (ma non troppo) è che a fare questa proposta sia stato il consigliere comunale PPD Paolo Locatelli, che a tempo perso fa anche il sindacalista OCST: ma poi, pensando che di questi tempi questo sindacato passa il tempo a licenziare i propri dipendenti, la sorpresa svanisce.
Ad unirsi a questo bel mondo, irrispettoso nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno sottoscritto la petizione, anche il gruppo PS, coloro che nei giorni di festa si dichiarano strenui difensori dei diritti popolari (come è il diritto di petizione) o dei diritti dei lavoratori, per poi smentirli alla prima occasione.
A dimostrazione dello scarso interesse di consiglieri comunali e municipali della sorte delle pensioni dei dipendenti e dei loro diritti democratici è da segnalare anche il fatto che, al di là dell’intervento della rappresentante della nostra lista, che ha denunciato queste modalità antidemocratiche e irrispettose, e del capo gruppo liberale Fabio Käppeli che ha difeso l’operato del FUD e del Municipio, nessuno (né dei consiglieri comunali che dei Municipali) ha preso la parola e si è sentito in dovere di dire qualcosa. Una vera farsa “democratica”.
Naturalmente si può capire la fretta di liquidare questa petizione modificando l’ordine del giorno senza avvisare nessuno, a cominciare dai petenti, come abbiamo detto.
È evidente che per i partiti presenti in Municipio, la questione delle pensioni del personale, il modo in cui al personale non è stato dato quel che era stato promesso, le forti diminuzioni delle rendite che si prospettano (tutto opera dei partiti presenti in Municipio), devono essere allontanate il più presto possibile dall’attualità politica, “risolte” il più lontano possibile dalla scadenza elettorale della prossima primavera.
Ma lor signori non si facciano illusioni: questa macchia e questa vergogna per il modo in cui (sia nel contenuto che nella forma) hanno trattato e trattano il personale comunale, i suoi diritti e le sue richieste, saranno costretti a portarseli appresso e peseranno come macigni, ben al di là della scadenza elettorale.