Durante la trasmissione Patti Chiari della RSI, Stefano Rizzi, presidente della Commissione tripartita cantonale ha detto che “proprio la figura dell’impiegato di commercio è in assoluto la figura professionale più sotto pressione” per quanto riguarda il dumping salariale.Ormai infatti non si contano nemmeno più le offerte di lavoro indecenti in questo settore e i licenziamenti sostitutivi. Pur essendo cosciente del dumping imperante, la Commissione tripartita (CT) sembra aver scelto di procedere a piccoli passi con molta calma. Nel frattempo le imprese che pagano salari indecenti agli impiegati continuano a farla franca perché non esistono sanzioni per chi pratica dumping nei settori scoperti da CNL o CCL.
Al momento esistono 7 CNL che riguardano gli impiegati di commercio entrati in vigore in maniera scaglionata fra il 2014 e il 2019:
Impiegati di commercio nei call center
Impiegati di commercio nel settore della consulenza aziendale
Impiegati di commercio nelle fiduciarie
Impiegati di commercio negli studi legali
Impiegati di commercio nelle agenzie di collocamento e prestito di personale
Impiegati di commercio nelle altre attività ausiliarie dei servizi finanziari
Impiegati di commercio nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di autoveicoli
Nel rapporto di attività 2014 la CT già si interrogava “sull’eventualità di estendere il CNL a tutti gli impiegati di commercio del Cantone, essendo stato comprovato che proprio nei 3 settori principali in cui essi operano il mercato non è stato in grado di garantire dei salari dignitosi a questi lavoratori.”
La questione però è rimasta in sospeso. Nel rapporto 2015 della CT si spiega che prima di decidere si attende uno studio della Società impiegati di commercio (SIC) sull’intera professione, la cui pubblicazione era prevista per la primavera 2016.
Nel rapporto di attività 2016 si precisa che “complessivamente, gli impiegati di commercio controllati sull’arco degli ultimi quattro anni nel corso di 10 differenti inchieste sono stati 5’189, di cui 2’493 assunti nel corso degli ultimi due anni (il 48%). La percentuale di salari inferiori al minimo di riferimento tra questi ultimi ha raggiunto il 15.8%, di molto superiore alla soglia massima di tolleranza del 5% prevista dal modello di valutazione in vigore nei casi in cui esiste un CCL settoriale di riferimento. Tale percentuale sale al 28.9% limitando l’osservazione ai lavoratori frontalieri assunti negli ultimi due anni.Nessuna decisione è stata però presa sul CNL allargato.
Nel rapporto di attività 2017, si spiega che La CT ha contattato tutte le Commissioni paritetiche (CP) cantonali per sapere se esistono disposizioni sui salari minimi per gli impiegati di commercio nei rispettivi Contratti normali di lavoro. Solo 5 CCL prevedevano minimi, però le altre 21 CP si sono “dichiarate disponibili ad affrontare la tematica nell’ambito delle rispettive negoziazioni per il rinnovo dei vari CCL settoriali”. Quindi l’adozione di un possibile CNL generalizzato per tutti gli impiegati di commercio viene di nuovo prorogata.
Nel 2018 la CT svolge un’inchiesta sugli impiegati di commercio che lavorano nel settore dell’informatica e appura l’esistenza di dumping. E qui siamo al top dell’assurdità: la CT rinuncia ad introdurre un CNL per gli impiegati di commercio nel settore dell’informatica perché si accorge che il CNL degli informatici prevede salari troppi bassi e quindi si creerebbe una situazione paradossale nella quale i diplomati in informatica verrebbero pagati meno delle segretarie. Tutto sospeso in attesa che l’associazione di categoria valuti “l’opportunità di rivedere al rialzo i livelli salariali” degli informatici.
Nel frattempo chi sottopaga gli impiegati continua a non essere sanzionato. Nel 2015 aveva fatto molto scalpore il caso di una segretaria di un’azienda informatica di Mendrisio pagata 9 franchi l’ora. Il datore di lavoro non aveva subito nessuna sanzione perché il CNL dell’informatica in vigore dal 2014 protegge solo gli informatici e i CNL per gli impiegati di commercio riguardano altri settori, ma non proteggono gli impiegati di commercio che lavorano nelle aziende di informatica. A cinque anni di distanza questi lavoratori – e chissà quanti altri – continuano a non essere protetti.
Tre CNL che riguardano gli impiegati di commercio sono già stati prorogati una volta perché i casi di dumping erano ancora presenti. Intanto il gruppo “Professioni commerciali e amministrative” continua ad essere quello che sforna più disoccupati iscritti, dopo quello della ristorazione checché ne dicano i rappresentanti delle associazioni padronali.
Chiediamo pertanto al lodevole Consiglio di Stato:
1 – quanti sono in Ticino gli impiegati di commercio per i quali non esiste un salario minimo vincolante?
2 – quanti sono i settori nei quali gli impiegati di commercio non sono protetti da un salario minimo vincolante?
3 – delle 21 commissioni paritetiche che si sono dette “disponibili ad affrontare la tematica” quante hanno introdotto un salario minimo vincolante?
4 – nei 5 settori dove il CCL include anche gli impiegati di commercio quanti controlli sono stati effettuati? Quale è il tasso di abusi riscontrato?
5 – quante sono in totale in Ticino le imprese che hanno fra i loro dipendenti impiegati di commercio? Quante di queste sono già state controllate?
6 – quanti sono stati i licenziamenti sostitutivi nel settore degli impiegati di commercio negli ultimi anni?
7 – Durante la trasmissione Stefano Rizzi ha affermato di essere quasi sicuro di che una ditta che proponeva salari da 8 euro l’ora per una segretaria sia già stata controllata. In quale dei settori controllati dalla CT è stata inserita la ditta in questione che si occupa di copywriting?
8 – su quali documenti, registri o altro si basa la CT per determinare a quale settore appartiene un’impresa e per scegliere le imprese da controllare in un determinato settore? (registro di commercio, registro avs, ecc)
9 – quante sanzioni da 5’000 franchi e quante da 30’000 franchi sono state inflitte alle imprese che versavano salari abusivi agli impiegati di commercio ogni anno a partire dal 2014?
10 – quest’anno la CT ha controllato il settore del “design industriale e dei prodotti”. Quante sono gli addetti e le imprese del settore della moda che rientrano in questa categoria?
Pronzini, Lepori, Arigoni gruppo mps-pop-indipendenti