Tempo di lettura: 3 minuti

Appello di sindacalisti della Svizzera romanda

I sottoscritti sindacalisti ritengono che la politica dei datori di lavoro e del Consiglio federale comprometta gravemente le condizioni di vita e di lavoro dei salariati e delle salariate di questo Paese. In ritardo e non seguendo una vera logica di prevenzione, mette a rischio numerose vite umane.

Per combattere la diffusione del Coronavirus e ridurre così il numero di morti future, non basta chiudere ristoranti, parrucchieri e cinema: bisogna fermare tutte le attività di produzione e di servizio non socialmente necessarie e urgenti. Che senso ha vietare l’accesso ai parchi pubblici se centinaia di migliaia di dipendenti devono lavorare fianco a fianco sui cantieri, nelle imprese industriali o anche negli uffici?

Una tale misura è tanto più necessaria poiché un ulteriore pericolo di un’ulteriore pericolo che incombe su di noi, nel caso in cui il coronavirus continuasse a propagarsi, è il sovraffollamento degli ospedali che porterebbe, a sua volta, a un ulteriore aumento del numero di morti.

In sostanza chiediamo al Consiglio federale di decidere di interrompere tutte le attività produttive e di servizio non socialmente necessarie e urgenti e di concedere a tutti i dipendenti interessati un congedo straordinario retribuito (evitando di compensarli con gli straordinari da recuperare o con i giorni di vacanze alle quali si ha diritto) per un periodo indeterminato, ossia fino alla fine dell’emergenza sanitaria. Le nostre vite valgono più dei loro profitti!

Nella stessa logica di prevenzione sanitaria, chiediamo che in tutte le aziende e i servizi in funzione vengano attuate misure adeguate per la tutela dei dipendenti, compresi controlli reali sulla loro applicazione.

Allo stesso tempo, affermiamo che i dipendenti non devono pagare il prezzo del Coronavirus. Chiediamo pertanto il divieto di licenziamento a causa di interruzioni o riduzioni della produzione, nonché l’estensione delle indennità di disoccupazione. Allo stesso modo, rivendichiamo che tutti i dipendenti che sono stati totalmente o parzialmente licenziati, compresi i dipendenti con contratto a tempo determinato, i lavoratori temporanei e quelli retribuiti a ore, beneficino del mantenimento del loro stipendio.

In Svizzera, uno dei Paesi più ricchi del mondo, è perfettamente possibile garantire il finanziamento di queste misure. Prima di tutto, questo deve essere garantito attraverso il lavoro a orario ridotto. È anche possibile chiedere un “contributo di solidarietà” ai grandi datori di lavoro e agli azionisti. Anche se la situazione economica sta peggiorando, va ricordato che negli ultimi anni i profitti delle imprese, tra cui molte PMI, sono stati molto elevati. Non per niente gli azionisti intascano più dividendi ogni anno; questa primavera del 2020 non farà eccezione. E non dimentichiamo i massicci regali fiscali che le grandi imprese e gli azionisti hanno ricevuto. Insomma, ce n’è davvero abbastanza per affrontare la situazione attuale in uno spirito di solidarietà!

Primi/e firmatari/e

Albert Anor, comité Communauté genevoise d’action syndicale (CGAS); Cora Antonioli, vice-présidente nationale SSP; Corinne Béguelin, secrétaire SSP-Genève; Fermin Belza, permanent impôts Union syndicale des Montagnes neuchâteloises; Artur Bienko, secrétaire Unia-Genève; Rodolphe Bongiovanni, secrétaire administratif syndicom; Valérie Borloz, secrétaire Union syndicale vaudoise; Michela Bovolenta, secrétaire centrale SSP; Fabienne Brunner, service juridique syndicom; Virginie Burri, secrétaire SSP-Fribourg; Diego Cabeza, président SIT; Pietro Carobbio, responsable secteur construction Unia-Vaud; Margarita Castro, secrétaire SSP-Genève; Manuela Cattani, co-secrétaire générale SIT; Joana Chena-Basanta, secrétaire SSP-Jura; Natalie D’aoust-Ribordy, secrétaire SSP-Valais; Davide De Filippo, co-secrétaire général SIT; Giuseppe Di Mauro, secrétaire régional médias syndicom; Julien Eggenberger, président SSP-Vaud; Laure Faessler, secrétaire CGAS; Emmanuel Farron, secrétaire Union syndicale cantonale neuchâteloise; Catherine Friedli, secrétaire SSP-Fribourg; Sabine Furrer, secrétaire SSP-Genève; Anna Gabriel, secrétaire Unia-Genève; Dominique Gigon, responsable région romande Syndicom; Paolo Gilardi, comité CGAS; Claude Grimm, secrétaire SSP-Neuchâtel; Michel Guillot, secrétaire régional logistique syndicom; David Gygax, secrétaire SSP-Vaud; Giorgio Mancuso, responsable secteur tertiaire Unia-Vaud; Philippe Martin, secrétaire central SSP; Nicolas Mercier, secrétaire artisanat Unia-Vaud; Anne Michel, co-présidente SSP-Genève; Vanessa Monney, secrétaire SSP-Vaud; Jeanny Morard, secrétaire régional Unia-Valais; Joël Mugny, responsable Syna-Genève, vice-président CGAS; Solenn Ochsner, secrétaire Unia-Neuchâtel; Alejo Patiño, secrétaire Unia-Genève; Maria Pedrosa, secrétaire SSP-Vaud; Noé Pelet, responsable secteur industrie Unia-Vaud; Alessandro Pelizzari, président CGAS; Federico Pisciottano, secrétaire artisanat Unia-Vaud; Jamshid Pouranpir, secrétaire SSP-Trafic aérien Genève; Yasmina-Karima Produit, secrétaire SSP-Neuchâtel; Raphaël Ramuz, secrétaire SSP-Vaud; Véronique Rebetez, responsable régionale Syna Fribourg et Neuchâtel; Lionel Roche, responsable secteur artisanat Unia-Vaud; Beatriz Rosende, secrétaire centrale SSP; Thomas Sauvain, secrétaire général Union syndicale jurassienne; Fabrice Scheffre, co-président SSP-Genève; Sébastien Schnyder, secrétaire industrie Unia-Vaud; Mélina Schröter, secrétaire régionale médias syndicom; Gwenolé Scuiller, secrétaire tertiaire Unia-Vaud; Lionel Simonin, militant SEV; Isabelle Smekens, responsable formation Unia-Vaud; Agostino Soldini, secrétaire central SSP; Catherine Tabary, secrétaire régionale télécom syndicom; Joël Varone, secrétaire CGAS; Jimena Villar, secrétaire artisanat Unia-Vaud; Léa Ziegler, secrétaire SSP-Neuchâtel; Virginie Zurcher, secrétaire régionale logistique syndicom; Gaétan Zurkinden, secrétaire SSP-Fribourg; Guy Zurkinden, rédacteur Services Publics – SSP.