Interrogazione.
Nelle scorse settimane avevamo a più riprese segnalato pubblicamente l’atteggiamento poco rispettoso del Municipio verso il personale della città
Ad iniziare dalla decisione di mantenere aperte fino all’ultimo le scuole comunali, a differenza delle altre principali città ticinesi, quando invece il buon senso ed i medici invitavano le autorità politiche a chiudere. È evidente che tale decisione, così come l’aver continuato fino all’ultimo con la tenuta di tutte le manifestazioni del Carnevale o il ritardo con il quale sono state messe in isolamento le case per anziani della città, hanno contribuito alla propagazione del virus nella nostra città ed alla messa in pericolo della sua popolazione e del personale comunale.
Si è dovuto inoltre attendere diversi giorni prima che i servizi comunali, ad iniziare dai servizi urbani, venissero dotati del necessario materiale di protezione. Ancora ora non si può assolutamente dire che tale materiale venga fornito in maniera sufficiente e regolare.
A tutto ciò si aggiunge ora la comunicazione, datata 6 aprile 2020 con cui si rende noto al personale che “Il Municipio ha inoltre deciso la chiusura dell’Amministrazione comunale durante la settimana di Pasqua. Verrà garantita unicamente l’operatività delle attività indispensabili, secondo turnistica e modalità già in vigore … Per tutti i dipendenti interessati (…) verranno conteggiati 4 giorni di vacanza.”
Il contenuto di tale comunicazione è illegale. Abbiamo denunciato nelle ultime settimane questo modo di procedere di diverse aziende private che hanno obbligato i lavoratori e le lavoratrici a stare a casa conteggiandole come vacanze: sorprende, ma non più di tanto ormai, che ad utilizzare simili procedimenti sia un ente pubblico.
Oltre ad essere illegale, va inoltre ricordare che il Regolamento Organico dei dipendenti (il ROD) non attribuisce alcuna facoltà al Municipio di definire dei periodi di vacanze forzate e, tantomeno, con un preavviso di soli 7 giorni. Inoltre non risulta che le organizzazioni rappresentative ed indipendenti del personale della città siano state consultate, così come prevede la famosa sentenza del Tribunale Federale sui diritti sindacali nel settore pubblico che il sindacato di Bellinzona dovrebbe ben conoscere.
Riportiamo un estratto di una recentissima pubblicazione (11 marzo 2020) dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) appositamente dedicata al comportamento dei datori di lavoro in questa situazione di pandemia. Il punto 10 delle domande più frequenti che vengono rivolte è così formulato:
“Domanda: In caso di pandemia un’azienda può pianificare le vacanze aziendali per far fronte alle assenze dei suoi lavoratori?
Risposta: in linea di massima no, anche se la legge prevede che le date delle vacanze aziendali siano stabilite dal datore di lavoro. Egli deve tuttavia consultare i suoi lavoratori e tenere conto dei loro desideri. I lavoratori hanno inoltre il diritto di essere informati con sufficiente anticipo in merito alla data delle rispettive vacanze (in generale è previsto un termine di tre mesi).”
Alla luce di queste considerazioni chiediamo al Municipio:
- Sulla base di quale regolamento o ordinanza comunale il Municipio può decretare delle vacanze collettive?
- Ammesso e non concesso che vi sia una base legale, un termine di preavviso di 7 giorni è legalmente sufficiente per imporre delle vacanze collettive?
- Come stabilito nella sentenza del Tribunale Federale del 6 settembre 2017, considerazione 5.3.2, le organizzazioni sindacali del servizio pubblico hanno diritto di essere sentite. Il Municipio prima di adottare la decisione del 6 aprile 2020 ha sentito le organizzazioni del personale? Se sì, quali? Quali sono state le loro risposte?
- Non ritiene il Municipio, anche alla luce delle chiare considerazioni della SECO, alle quali abbiamo fatto riferimento, di dover annullare la decisione con la quale intende calcolare i giorni dal 14 al 17 aprile come giorni di vacanza?
Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti
Angelica Lepori, Monica Soldini
8 aprile 2020