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Interpellanza:

Pensionati e invalidi cornuti e mazziati. Non solo dovranno pagare più AVS per effetto della Riforma fiscale e finanziamento dell’AVS, ma l’aliquota contributiva alla Cassa cantonale per gli assegni familiari delle persone senza attività lucrativa[1] è passata dal 25% al 35% dall’inizio di quest’anno. Significa un incremento di ben il 40%. In compenso dall’inizio del 2019 l’aliquota contributiva a carico dei padroni è scesa dal 2.2% al 2.05%.

Vale inoltre la pena osservare che la LAFam non prevede alcun obbligo contributivo per le persone senza attività lucrativa. Solo i cantoni TI, AR, GL, SO e TG prevedono quest’obbligo.

Durante la campagna per la “Riforma fiscale e sociale” le autorità avevano assicurato che i costi delle misure sociali sarebbero stati “interamente a carico dei datori di lavoro”.

In realtà si è trattato solo di un travaso di fondi: quello che le aziende versano per le misure sociali lo deducono dai contributi per gli assegni familiari, come spiegava il relativo Messaggio (M7471).

4.8 Effetto aggravio-sgravio:

Il prelievo di un contributo supplementare prima dello 0.12% e poi dello 0.15% operato presso i datori di lavoro affiliati alla Cassa cantonale di compensazione per gli assegni familiari (….)  è compensato con una corrispettiva diminuzione dell’aliquota contributiva della Cassa cantonale di compensazione per gli assegni familiari, ritenuto che l’attuale risultato di ripartizione ne permette una sua riduzione.

Se il risultato di ripartizione permette ai padroni di ridurre il loro contributo alla Cassa di compensazione per gli assegni famigliari non si spiega come mai tocchi alle persone senza attività lucrativa versare più contributi. Sorge quindi il sospetto che la riduzione dei contributi AF concessa ai padroni sia superiore allo 0,12% che versano al fondo per le misure sociali e che si sia deciso di far colmare i buchi ad altri.  Se così fosse non solo le aziende non pagano un solo franco in più per le misure sociali, ma pagano addirittura meno di prima e in più beneficiano di sgravi fiscali. I prepensionati, gli invalidi e addirittura i disoccupati a fine indennità invece vengono penalizzati due volte: devono pagare più AVS e la percentuale che devono versare per gli assegni familiari risulta superiore di ben 10 punti percentuali.

Chiediamo pertanto al Consiglio di Stato:

1.      La riduzione per i padroni dell’aliquota contributiva AF  fra il 2018 e il 2019 è superiore allo 0,12%? Se sì come mai si è operata una riduzione superiore?

2.      Quanto è la mancata entrata per la Cassa di compensazione degli assegni familiari causata dalla riduzione dell’aliquota a carico dei padroni?

3.      Perché l’aliquota contributiva per le persone senza attività lucrativa è stata aumentata di ben 10 punti percentuali a partire dal 1 gennaio 2020?

4.      Quante entrate supplementari apporterà alla Cassa di compensazione l’aumento dell’aliquota contributiva per questa categoria?

5.      L’aumento dell’aliquota per le persone senza attività lavorativa serve a coprire il maggior sgravio (dal preventivato 0.12% all’effettivo 0.15%) concesso ai padroni?

6.      Al 31 dicembre 2019 a quanto ammonta il capitale della Cassa cantonale di compensazione?

7.      La tassazione parziale dei dividendi permette a chi risulta sia dipendente che azionista di un’azienda di versarsi una parte del salario in dividendi sui quali non paga AVS o assicurazione disoccupazione e l’azienda non versa contributi per gli Assegni familiari. A quanto ammontano le mancate entrate per la Cassa di compensazione AF dall’introduzione di questa misura prevista dalla Riforma II della fiscalità delle imprese?

Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti

Simona Arigoni, Angelica Lepori, Matteo Pronzini