Pubblichiamo il testo dell’interpellanza al Consiglio di Stato presentata oggi dal gruppo MPS-POP-Indipendenti in Gran Consiglio. (Red)
Nel rispondere su un quotidiano amico ai rilievi mossi dal PLRT e dal PPD circa la decisione del Consiglio di Stato di rinunciare alla tenuta degli esami di maturità, il capo del DECS è tornato ripetere un concetto (allargandone la responsabilità all’intero governo) già espresso a più riprese nelle ultime settimane: e cioè che gli esami di maturità siano sostanzialmente un “rito” (ha usato proprio queste parole) sostanzialmente inutile.
Su La Regione del 13 maggio il capo del DECS ripete infatti che il Governo ha preferito rinunciare al “‘rito’ degli esami, evitando una prova finale certo simbolicamente importante, ma sostanzialmente non indispensabile”. Parole chiare, che erano, come detto, già state pronunciate in precedenti occasioni.
Naturalmente sugli esami di maturità si possono avere molte opinioni. Si può pensare, come il capo del DECS, che non siano “sostanzialmente indispensabili”: ”indispensabile” significa “essenziale”, “necessario”; non indispensabile significa non essenziale, non necessario, inutile. Lo ripetiamo: opinione, come altre, legittima e rispettabile.
Manuele Bertoli è, tuttavia, il capo del DECS; è anche membro della Commissione Svizzera dei Direttori cantonali della Pubblica Educazione (CDPE), l’organismo nazionale che tanta parte ha nella elaborazione di tutto quanto concerne le questioni legate alla maturità federale (comprese tutte le disposizioni sugli esami di maturità).
Le sue parole non possono quindi passare inosservate: se il nostro capo del DECS pensa che gli esami di maturità siano sostanzialmente inutili, pensiamo valga la pena chiedergli di approfondirne le ragioni e quali passi intenda muovere per modificare questo stato di cose. Considerazioni, visto che Bertoli si è espresso sostenendo che le sue considerazioni erano quelle del Consiglio di Stato, che estendiamo a tutto il governo.
Alla luce di queste brevi considerazioni, ci permettiamo chiedere al Consiglio di Stato:
1. Ritiene sostanzialmente inutili gli esami di maturità?
2. Quali sono le ragioni di tipo culturale, pedagogico, pratico che hanno convinto il governo ad arrivare alla conclusione della non indispensabilità degli esami di maturità?
3. Negli ultimi anni (o anche in precedenza) sono state svolte analisi sugli esami di maturità? Sulla loro qualità e sul ruolo che essi svolgono all’interno del percorso che porta alla maturità?
4. Se, come sembrerebbe, il governo pensa che tali esami siano inutili, “non sostanziali”, come intende attivarsi in seno alla CDPE per suscitare una riflessione sulla inutilità di tali esami e sulla loro eventuale abolizione?
Per il gruppo MPS-POP-Indipendenti
Angelica Lepori, Simona Arigoni, Matteo Pronzini (15 maggio 2020)