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Il Decs, incurante delle numerose istanze provenenti dal Parlamento e dalla società civile (docenti, associazioni magistrali, sindacati, comitati genitori, …), ha deciso di far entrare in vigore la nuova griglia oraria per l’anno 2020/2021. In piena crisi Covid, il Decs ha ignorato l’esigenza istituzionale di affrontare due petizioni che chiedevano una moratoria del progetto, così come quattro atti parlamentari che dichiaravano scetticismo o avversione nei confronti dell’operato del Dipartimento su questo dossier. Una decisione che dimostra la scarsa sensibilità del Decs nei confronti delle difficoltà che i docenti e gli allievi di quarta media hanno vissuto in questo periodo. La messa in pratica di una nuova griglia comporta già in tempi normali diverse difficoltà di tipo logistico e organizzativo. Mettere in campo una nuova griglia in un contesto come quello attuale, quando peraltro ancora non si conoscono le modalità con cui i licei potranno riaprire, comporta inevitabilmente ancora maggior rischi per l’efficacia della scuola e il benessere di allievi e docenti.

I licei, in questi mesi, come tutte le scuole sono stati confrontati con un modello di scuola inedito e mai sperimentato in precedenza. In vista di una possibile riapertura, i problemi che si pongono per questo ordine di scuola sono ancora maggiori rispetto a quelli che si ricadono sulla scuola media. L’elevato numero di studenti coinvolti nelle diverse sedi, la provenienza degli allievi da luoghi discosti del Cantone e l’assenza di una qualsiasi sperimentazione per un ritorno in sicurezza alla scuola in presenza, pongono sulla riapertura una serie di questioni ancora più importante.

Nessun bilancio organico e approfondito è inoltre stato previsto per l’analisi dell’esperienza di scuola a distanza nelle scuole del post-obbligo e, ad eccezione delle direzioni, nessuna istanza delle scuole del medio superiore è stata fino a ora coinvolta in una discussione su questo tema.

Infine nessuno, ancora, sa con quali modalità verranno riaperte le scuole superiori a settembre.

In questo contesto, immaginare di dover sommare agli elementi di incertezza e difficoltà anche l’implementazione di una nuova griglia oraria, per altro contestata già prima dello scoppio della crisi sanitaria da un numero importante di docenti, è sicuramente un passo azzardato che rischia di pregiudicare fortemente le condizioni di insegnamento e di apprendimento.

Anche perché, sulla griglia stessa, pesano importanti incognite che riguardano l’introduzione dell’informatica e la formazione dei docenti che dovranno insegnarla, così come la modifica dei piani di studio, portata a termine tramite riunioni a distanza e in assenza di una approfondita consultazione ad opera dei colleghi di materia degli estensori. Ancora oggi, a pochi mesi dall’inizio della scuola, non sono stati resi noti quali saranno i contenuti della nuova materia informatica, chi e con quali competenze potrà o dovrà insegnarla durante il periodo transitorio e dopo l’entrata a regime. Si pone inoltre la questione dell’orientamento degli allievi di quarta media che dovranno scegliere già entro poche settimane il curriculum di studio liceale: viene meno infatti l’anno di tronco comune che consentiva ad allievi e famiglie di fare scelte consapevoli e ponderate a partire dal secondo anno.

Infine, rifacendosi alle rivendicazioni dell’organizzazione mantello federale degli insegnanti liceali, in linea con l’associazione federale degli insegnanti svizzeri, in futuro occorrerà prevedere la possibilità che i docenti possano svolgere l’insegnamento a distanza, se necessario, dalla loro sede, così da evitare il sovraccarico dovuto alla difficile conciliazione fra vita professionale e familiare e frenare la progressiva erosione della sfera personale del docente. L’attuale contingenza pianificatoria, che prevede di mettere in campo ingenti risorse pubbliche per il risanamento e l’ampliamento degli stabili del settore medio superiore, offre una irripetibile occasione per verificare che i progetti in corso garantiscano il rispetto del principio di precauzionalità, a fronte delle attuali conoscenze scientifiche secondo cui in futuro dovremo attenderci nuove emergenze epidemiche e quindi occorrerà poter rispondere adeguatamente tramite strutture adatte ad offrire, a tempo parziale e occasionalmente anche totale, una scuola a distanza che possa supplire a quella in presenza.

In questo contesto chiediamo quindi al Consiglio di stato

  1. Come giustificano il DECS e il Governo la procedura di emergenza adottata, che ha scavalcato le prerogative del Parlamento e delle sue commissioni a fronte delle petizioni e degli atti parlamentari relativi alla revisione della griglia?
  2. A che punto è l’organizzazione della riapertura dei licei a settembre? Chi è coinvolto nella discussione sulle modalità? Solo funzionari (incluse le direzioni scolastiche) o anche i rappresentanti dei docenti (capigruppo di materia, presidenti dei collegi docenti, associazioni magistrali), degli allievi (comitati allievi) e delle famiglie (comitati genitori)? Quando saranno prese e comunicate le decisioni in merito?
  3. Che bilancio è stato fatto e/o si prevede di fare dell’insegnamento a distanza in questo ordine di scuola? A chi è stato o sarà affidato questo bilancio? Chi è stato e sarà coinvolto? Anche i protagonisti (allievi, docenti, famiglie)?
  4. In virtù della situazione straordinaria vissuta quest’anno non ritiene ragionevole e necessario rinviare di almeno un anno l’entrata in vigore della nuova griglia oraria?
  5. Se no, come intende concretamente gestire l’entrata in vigore della griglia in concomitanza con la condizioni di riapertura dopo la crisi pandemica?
  6. Quali sono gli obiettivi e i contenuti della materia “informatica”? Chi li ha elaborati e ha preparato i piani di studio? I piani sono stati oggetto di analisi e consultazione presso i docenti? In particolare, sono stati condivisi con chi poi si troverà a insegnare la materia?
  7. In che modo verranno selezionati i docenti che potranno/dovranno insegnare informatica? E con quali modalità e tempistiche verranno formati?
  8. Come è avvenuto l’orientamento per gli allievi di quarta media che si sono iscritti al liceo? Si è provveduto ad una valutazione dell’efficacia dell’attività di orientamento? Sono disponibili i risultati della valutazione?
  9. A che punto è l’iter di progettazione e attuazione del risanamento e ampliamento degli stabili del medio superiore? In fase di progettazione sono stati consultati i gruppi di materia dei docenti e i collegi? Le eventuali richieste avanzate da queste istanze sono state adeguatamente integrate nella progettazione? È prevista una verifica dell’attuale progettazione alla luce dei recenti avvenimenti e della consapevolezza che la scuola a distanza dovrà operare dalle sedi anziché dal domicilio dei docenti?  Nello specifico, i progetti prevedono che ogni docente disponga di un proprio spazio di lavoro riservato e che ogni sede disponga di un numero adeguato di postazioni da cui i docenti possano contemporaneamente insegnare a distanza? Sono stati previsti spazi dedicati alla didattica in presenza tali da consentire, all’occorrenza, di garantire la distanza sociale?

Per il gruppo MPS-POP-Indipendenti

Angelica Lepori, Simona Arigoni, Matteo Pronzini

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