Tempo di lettura: 2 minuti

“Il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno è qui oggi in piazza per esprimere solidarietà nei confronti delle lotte anti-razziste e contro le violenze della polizia, lotte che sono sorte spontaneamente a Minneapolis e poi in tutti gli Stati Uniti in questi giorni. 

E vogliamo ribadire che siamo solidali con queste lotte, senza se e senza ma. Siamo solidali con chi si ribella, con chi tira i sassi, con chi incendia i posti di polizia, con chi saccheggia i supermercati ed organizza le ridistribuzioni di cibo. Quando uno Stato non solo non ti protegge, ma esercita nei confronti di alcune categorie di persone una violenza strutturale, decretando di fatto che alcune vite non sono degne di essere difese, l’autodifesa e la ribellione sono legittime e sono necessarie. 

Non ci faremo dividere. Creare divisioni tra gli oppressi è da sempre la strategia vincente degli oppressori. Il razzismo è sempre stato utile per convincere il precario bianco di non avere nulla in comune con il precario nero. O per convincere la lavoratrice ticinese di non aver nulla in comune con la lavoratrice frontaliera. Il disoccupato svizzero di non aver nulla di comune con il richiedente d’asilo.

Ma se questo movimento si sta così rapidamente allargando, travalicando i confini, e riempendo le piazze di molti paesi del mondo non è solo per solidarietà. Noi oggi non siamo qui solo per solidarietà. 

Noi donne oggi siamo qui anche perché – nonostante nessuno ci abbia messo un ginocchio sul collo per 8 minuti – anche noi ci sentiamo soffocare. Quello che “non ci lascia respirare” è questo sistema capitalista e patriarcale. Quello che “non ci lascia respirare” è il razzismo, è il sessismo, sono le ingiustizie sociali che questo periodo di emergenza ha reso ancora più acute ed evidenti. Ciò che sempre più persone hanno capito è che per liberarci tutte e tutti da questa soffocante oppressione non bisogna “tornare alla normalità”. Non vogliamo una normalità fatta di discriminazioni, di violenza, di sfruttamento, ingiustizie, sessismo, razzismo e distruzione della natura. 

Come ha detto Angela Davis “Per distruggere le radici del razzismo dobbiamo distruggere il sistema capitalista”. La normalità era il problema, il capitalismo è il problema. Per la dignità, per l’emancipazione e per la libertà di tutte e tutti continueremo a scendere in strada e continueremo lottare.”

* collettivo Io l’8 ogni giorno