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Pubblichiamo il testo di una interpellanza inoltrata oggi dai nostri parlamentari in merito alla questione della elaborazione dei piani di protezione al Covid 19.

La scuola riprenderà tra qualche giorno in presenza. Una buona notizia che, tuttavia, esige anche che sia prestata grande attenzione ai piani di protezione e che questi siano il risultato di una riflessione che coinvolga anche i lavoratori e le lavoratrici della scuola.

Per quel che riguarda le singole scuole, il compito di allestire un  piano di protezione è stato affidato alle direzioni scolastiche attraverso il documento del DECS del 14 luglio 2020 (“Piano sull’apertura delle scuole al 31 agosto 2020”) laddove (pag. 4) si indicava che “Entro l’inizio dell’anno scolastico, ogni istituto delle scuole dell’obbligo e delle scuole postobbligatorie, dovrà essere dotato di un piano di protezione allestito sulla base del modello di piano di protezione proposta dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS)”.

Ora un tale piano di protezione, essendo un piano per la protezione della salute di tutti coloro che frequentano un istituto scolastico, concerne evidentemente anche la protezione dei lavoratori e delle lavoratrici.

Come noto questa materia è retta dalla legge federale sul Lavoro (LL) e dalla ordinanza 3 della LL (OLL3). È altresì noto che la LL e le diverse ordinanze che vi fanno riferimento non sono in generale applicabili alle amministrazioni federali, cantonali e comunali; fanno tuttavia eccezione proprio tutti i provvedimenti relativi alla protezione della salute, in particolare quelli previsti dall’OLL3.

Tra le indicazioni più importanti dell’OLL3 vi sono quelle che si riferiscono alla partecipazione e alla consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici in seno all’azienda, indicate in particolare dall’art. 6 che così recita:

“1. I lavoratori o la loro rappresentanza in seno all’azienda devono essere consultati tempestivamente e in modo completo su tutte le questioni inerenti alla tutela della salute.

  2 Essi hanno il diritto di presentare proposte prima che il datore di lavoro prenda una decisione. Il datore di lavoro deve motivare la sua decisione se non tiene conto, o tiene conto solo parzialmente, delle obiezioni e delle proposte dei lavoratori o della loro rappresentanza in seno all’azienda”.

Alla luce di queste considerazioni chiediamo al Consiglio di Stato:

1. Il modello di piano di protezione al quale si fa riferimento nella circolare del 14 luglio 2020 è stato sottoposto ai lavoratori o alle loro rappresentanze “prima” di essere inviato alle scuole e costituire la base per i piani di protezione degli istituti?

2.Se sì, quando e con che modalità?

3. Sono state fatte proposte da parte dei lavoratori/trici o dei loro rappresentanti e tali proposte sono state integrate o respinte con le dovute motivazioni da parte del DECS?

4. In questi giorni le direzioni scolastiche hanno inviato a studenti e docenti i piani di protezione di istituto. Tali piani di protezione sono stati realizzati coinvolgendo il personale insegnante e amministrativo, in particolare i collegi dei docenti?

5. Non pensa il Consiglio di Stato che tali piani dovrebbero essere sottoposti perlomeno ai collegi dei docenti e al personale non insegnante?

5. Se no, per quale ragione?