Pubblichiamo il testo di una interpellanza presentata dai/dalle nostri/e deputate/i che solleva nuovamente il tema della riforma degli studi liceali che DECS e governo stanno di fatto organizzando in maniera strisciante. (Red)
Il governo continua a sostenere che nei Licei non è, di fatto, in atto un processo di riforma quasi generale?
Nel giugno del 2019 avevano sottoposto al governo un’interpellanza “No a una riforma camuffata dell’insegnamento liceale” nella quale sostenevamo che, partendo e prendendo a pretesto l’introduzione dell’insegnamento dell’informatica, veniva modifica tutta la griglia oraria e questo avrebbe poi modificato i piani di studio e i contenuti dei programmi liceali: insomma una vera e propria riforma degli studi liceali.
Rispondendo allora alla nostra interpellanza il direttore del DECS sosteneva che “Quella appena descritta come una riforma totale del liceo non lo è benché si cerchi di avvalorare questa tesi per tentare di bloccare il processo”. E aggiungeva, a dimostrazione della limitatezza dell’operazione e a sostegno dell’urgenza di procedere che “così che nel prossimo anno scolastico 2019-2020 possano essere modificati i piani di studio per le sole materie che vedono spostate le proprie ore. Modificare il piano di studio significa che − a parte per informatica che oggi non ha ancora un suo piano di studio (o almeno non in questa forma) perché diventerà obbligatoria tra poco − se una materia insegnata in prima e seconda è spostata in seconda e in terza, gli ambiti che tocca in prima e in seconda dovranno essere riposizionati in seconda e in terza; non si modificano le materie ma solo la consecuzione di quanto deve essere trattato nelle diverse ore.” (sottolineature nostre)
Senonché, lo scorso 23 giugno, a un anno da queste affermazioni del direttore del DECS, lo stesso dipartimento ha costituito dei gruppi cantonali “considerata la necessità di modificare il piano delle lezioni settimanali a seguito dell’introduzione della disciplina informatica e quindi di adattare il Piano degli studi liceali”.
Questi gruppi cantonali non si limitano tuttavia alle “sole materie che vedono spostate le loro ore” come affermava il direttore del DECS, ma vi sarà la costituzione di un gruppo praticamente per quasi tutte le materie insegnate al Liceo: “italiano, matematica e OS FAM, biologia e OS BIC, fisica e OS FAM, storia, geografia, economia e diritto, informatica ed educazione fisica e sportiva”. Se escludiamo le lingue 2, ci sono praticamente tutte le materie.
Ma quali sono “i compiti” (dice proprio così la risoluzione del DECS) di questi gruppi di lavoro? Ecco, ripresi alla lettera, i principali:
“Adeguare il piano di studio liceale al nuovo piano delle lezioni settimanali, in particolare:
– definire gli obiettivi di studio della disciplina e dei gruppi di discipline
– definire gli obiettivi per periodi di insegnamento (anni, semestri, settimane tematiche (sic! NdR), etc.
– definire gli argomenti ritenuti essenziali per il raggiungimento degli obiettivi
– proporre modalità di valutazione dell’apprendimento…”
Ci fermiamo qui: qualsiasi persona di buon senso e con un minimo di conoscenza del mondo della scuola capirebbe benissimo che quando si definiscono organizzazione dell’insegnamento, obiettivi dell’insegnamento, contenuti dell’insegnamento e criteri di valutazione dell’insegnamento in un determinato settore scolastico, ci si trova confrontati con una vera e propria riforma degli studi.
Alla luce di queste considerazioni chiediamo al governo:
1. Non ritiene che la risoluzione che abbiamo riportato contraddica le affermazioni del capo del DECS del giugno 2019 e che, di fatto, ci troviamo di fronte ad una vera e propria riforma degli studi liceali?
2. Non ritiene che le questioni affidate ai gruppi di lavoro debbano essere oggetto di un processo ben più ampio che coinvolga, già in questa prima fase, tutto il corpo insegnante, attraverso l’organizzazione di momenti di valutazione sugli attuali studi liceali (obiettivi, argomenti, valutazione) per poi avviare proposte di modifica?
Per il gruppo MPS-POP-Indipendenti
Angelica Lepori, Simona Arigoni, Matteo Pronzini
Bellinzona, 31 agosto 2020