È partita la campagna per la elezione del consiglio di amministrazione dell’Istituto di Previdenza del Canton Ticino (IPCT), la cassa pensione alla quale sono affiliati i dipendenti del Cantone, di diversi comuni e istituzioni sociali. La novità di quest’anno (si vota raramente) è la presentazione di una lista (la lista 2) che vede come candidato il nostro compagno Giuseppe Sergi, docente. Pubblichiamo qui il testo con il quale, nei giorni scorsi, si è rivolto per la prima volta ai membri della cassa pensione spiegando le ragioni della candidatura e sollecitando il loro sostegno. (Red)
Caro collega, cara collega,
con questo scritto ti chiedo di sostenere la mia candidatura per l’elezione del consiglio di amministrazione della nostra cassa pensione, dando il tuo voto alla lista no 2 denominata “Trasparenza, Solidarietà, Partecipazione”
Dopo il rinvio dovuto alla pandemia, nelle prossime settimane dovrà essere rinnovato il consiglio di amministrazione (CdA) dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT), la nostra cassa pensione. All’inizio di ottobre riceverai a casa il materiale con il quale potrai votare (per posta) fino al 23 ottobre.
Il CdA è composto da 10 persone, 5 in rappresentanza del datore di lavoro e 5 in rappresentanza di noi assicurati. Esso ha compiti importanti; tra questi ricordo la facoltà di proporre al Consiglio di Stato eventuali modifiche del sistema di finanziamento, di definire gli obiettivi in materia di prestazioni e i piani di previdenza, di emanare e modificare i regolamenti, di fissare il tasso d’ interesse tecnico e definire le altre basi tecniche, di definire gli obiettivi e i principi in materia di amministrazione del patrimonio, di esecuzione del processo d’investimento e di sorveglianza dello stesso.
La lettura di questi compiti dei nostri “rappresentanti” ti avrà forse sorpreso: nella tua esperienza di assicurato raramente sei stato consultato da coloro che ti/ci “rappresentano” su questi fondamentali aspetti. Ci si può quindi chiedere come sia possibile che questi “rappresentanti” si pronuncino su questioni così delicate (e importanti) senza consultare i “rappresentati” per, almeno, raccogliere il loro punto di vista. Persino nel periodo in cui si è aperta la procedura per il rinnovo delle cariche, nessuno di questi “rappresentanti” si è sentito in dovere di rivolgersi a noi assicurati per stilare un bilancio della propria azione in seno al CdA, per segnalarci gli aspetti importanti e decisivi della prossima “legislatura” e raccogliere le nostre proposte, suggestioni, preoccupazioni, etc. etc.
Mancano, è il minimo che si possa affermare, pratiche democratiche e partecipative (previste espressamente dalla Legge sulla Previdenza Professionale); i nostri “rappresentanti” vengono di fatto nominati senza informarci su quali siano i loro punti di vista sui temi fondamentali della previdenza professionale. Ricordo, ad esempio, che tra i nostri “rappresentanti” vi sono anche persone che appartengono a organizzazioni sindacali che si sono pronunciate per riforme legislative in campo previdenziale che penalizzano gli/le assicurati/e (penso, ad esempio, alla riforma Previdenza 2020 che prevedeva la diminuzione del tasso di conversione e quindi delle rendite: riforma affossata giustamente in votazione popolare).
Vorrei inoltre rammentare il totale silenzio degli organi direttivi della nostra cassa pensione nelle vicende relative le rendite pensionistiche dei consiglieri di Stato (e che sono tutt’altro che risolte). È vero che l’IPCT non è direttamente coinvolto poiché le pensioni dei consiglieri di Stato non vengono erogate dall’IPCT (non essendo i consiglieri di Stato membri della cassa pensione); ma l’IPCT è stato sistematicamente chiamato in causa come organo “tecnico”: infatti prepara le risoluzioni per le rendite dei consiglieri di Stato, amministra l’erogazione delle rendite, etc. Tutti compiti che, in questi ultimi anni, sono andati ben al di là degli aspetti “tecnici” (basti ricordare che un ex-vicedirettore della cassa pensione è stato a lungo “consulente” del consiglio di Stato per le questioni pensionistiche). In tutta questa vicenda sarebbe stata necessaria una chiara e ferma presa di posizione degli organi dell’IPCT (a cominciare dal CdA).
Infine, come non evocare, di fronte alla nuova sensibilità ambientale, il tema di una politica di investimento da parte della nostra cassa che sia, al di là delle necessità di remunerazione legate al sistema in vigore, rispettosa e sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale? Su tutto questo manca qualsiasi trasparenza: i rendiconti, compresi quelli sugli investimenti, sono assolutamente generici e privi di qualsiasi indicazione verificabile.
I prossimi anni saranno decisivi per il futuro della nostra cassa pensione. Vi sono già in atto alcune proposte (come quella di un contributo supplementare da parte dello Stato), altre sono allo studio, nel più assoluto silenzio. L’orientamento di fondo è quello di rimettere in discussione, ancora una volta, i diritti di pensionati e assicurati, magari riuscendo a mettere gli uni contro gli altri, nella totale mancanza di tentativi di costruire soluzioni ispirate al principio della solidarietà generazionale.
Per tutte queste ragioni ho deciso di presentare la mia candidatura per l’elezione del consiglio di amministrazione dell’IPCT. La lista è denominata “Trasparenza, Solidarietà, Partecipazione”. Sono i principi ai quali dovrebbe ispirarsi chi pretende di “rappresentare” gli assicurati alla nostra cassa pensione. Penso, come detto, che in questi ultimi anni ciò non sia avvenuto, ed è per questo che presento la mia candidatura.
Giuseppe Sergi candidato della lista nro 2