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Asilo Torricelle-Taverne: non sarebbe il caso di cambiare il sistema di controlli?

La notizia dei presunti abusi commessi dalla direttrice e un’educatrice dell’asilo nido di Torricella-Taverne ha suscitato sconcerto e messo in ansia molti genitori.  Come tutti attendiamo l’esito delle indagini per sapere esattamente cosa sia successo, sperando che i sospetti siano infondati, soprattutto perché le ipotesi ventilate dalla stampa lasciano intendere che oltre i maltrattamenti ci potrebbe essere altro. Nel frattempo però molte famiglie si pongono domande sui criteri di qualità e i controlli nelle strutture di accoglienza.

In base all’Ordinanza sull’accoglimento di minori a scopo di affiliazione, i rappresentanti dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UfaG) devono effettuare controlli almeno ogni due anni per verificare il rispetto dei requisiti di legge e il funzionamento dell’asilo nido. Nelle “Linee guida e procedure per l’autorizzazione e il riconoscimento di una struttura di accoglienza extrafamiliare” pubblicate dal DSS è precisato che:

“L’Ufficio ha scelto di effettuare, in via ordinaria, visite annunciate. Ciò permette di incontrare il maggior numero possibile di collaboratori e di non stravolgere la quotidianità dei nidi. Tale linea si fonda su uno spirito di fiducia e di cooperazione, i cui presupposti indispensabili sono la comprensione dei ruoli e dei mandati reciproci (nidi dell’infanzia/UFaG) e il rispetto delle reciproche competenze.”

Inutile dire che in questo caso la “fiducia” rischia di essere stata mal riposta.

Le Linee direttive non dicono quale sia la responsabilità delle associazioni che gestiscono gli asili nido in materia di vigilanza. Come ha sottolineato il domenicale Il Caffè negli organi dirigenti dell’associazione che gestisce l’asilo nido in questione figurano sempre gli stessi nomi e le cariche sono occupate a turno dai membri di poche famiglie. Gli stessi cognomi figurano anche ai vertici di un’associazione che gestisce un altro asilo nido attivo da oltre 10 anni nella regione e di due associazioni costituite lo scorso anno: una per aprire un terzo asilo nido e una che si occupa di “offrire delle attività di socializzazione, di formazione e di sostegno alle famiglie e all’infanzia”.

Chiediamo pertanto al lodevole Consiglio di Stato:

  1. Quando è stato fatto l’ultimo controllo nell’asilo nido di Taverne?
  2. Non è stato rilevano alcun problema?
  3. Dai controlli si è potuto verificare se il personale occupato nelle diverse posizioni avesse le relative formazioni?
  4. Secondo le linee direttive “L’UFaG si riserva tuttavia il diritto di effettuare anche visite non preannunciate, in situazioni in cui emergano dubbi significativi per ciò che concerne il rispetto dei criteri di autorizzazione”. Sono state effettuate visite a sorprese nell’asilo in questione e nell’altro asilo gestito dalle stesse persone?
  5. Secondo le linee direttive “l’UFaG può sottoporre la struttura a vigilanza speciale ed emanare provvedimenti”. Dopo l’arresto della direttrice e dell’educatrice, asilo in questione è stato posto sotto sorveglianza speciale? E l’altro asilo gestito dalle stesse persone?
  6. Quale dovrebbe essere il ruolo delle associazioni che gestiscono gli asili nido in materia di vigilanza?
  7. Quale percentuale di sussidio per i salari riceve l’asilo nido in questione? E l’altro asilo gestito dalle stesse persone?
  8. Le percentuali di sussidio sono aumentate con l’entrata in vigore della Riforma fiscale cantonale?
  9. Secondo le linee direttive in merito ai controlli “l’UFaG è responsabile della verifica del rispetto del quadro legislativo svizzero, nonché della convenzione dei diritti del fanciullo e dei codici deontologici ed etici delle professioni rappresentate nelle strutture poste sotto la sua sorveglianza “. Non ritiene il Consiglio di Stato che un simile compito possa essere svolto meglio con controlli a sorpresa, invece che su appuntamento?

Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti

Angelica Lepori, Simona Arigoni, Matteo Pronzini