Nel pieno della battaglia sul cambiamento della cassa pensione per i dipendenti della nuova Bellinzona, il sindaco Mario Branda (PS) durante una seduta del consiglio comunale, rispondendo alle nostre critiche, ricordava che l’accordo per sopprime la rendita ponte ed aumentare di 5 anni l’età di pensionamento era stata concordata con i rappresentanti del personale. E sfidava il personale più o meno con queste parole: se questi rappresentanti non vi vanno bene cambiateli! Le dipendenti e i dipendenti della città di Bellinzona lo hanno preso in parola e hanno cambiato, con decisione, i propri rappresentanti.
Infatti nelle ultime settimane si sono svolte le elezioni per il rinnovo dei due più importanti organi di rappresentanza del personale della città di Bellinzona: la commissione del personale e la commissione della cassa pensione. L’esito è stato chiarissimo: la lista della “La Voce del personale della Città di Bellinzona” (la nuova associazione del personale nata lo scorso novembre) ha sbancato ottenendo 4 dei 5 seggi a disposizione per la commissione del personale e 3 dei 4 seggi a disposizione per la commissione della cassa pensione: in pratica una maggioranza assoluta in entrambe queste commissioni.
Ad uscire con le ossa rotte da questo rinnovo sono i rappresentanti dei sindacati di regime (OCST e VPOD) con i quali il Municipio ha concordato, alle spalle del personale, tutta una serie di peggioramenti sia in ambito pensionistico che nelle condizioni di lavoro.
Si tratta di fatto della conclusione positiva di un capitolo di resistenza ed opposizione agli attacchi al sistema pensionistico ed alle condizioni di lavoro da parte del municipio social-liberale di Bellinzona. Una resistenza che noi abbiamo iniziato nel 2017 con l’invito al personale a votare “No” alle modifiche della cassa pensione. Modifiche che di fatto hanno imposto un aumento dell’età pensionistica da 60 a 65 anni.
Da lì, anche a seguito delle nostre denunce e delle nostre battaglie, ha cominciato a farsi strada tra un gruppo di dipendenti del comune l’idea della necessità di avere un’associazione del personale (di fatto un sindacato) realmente indipendente dal datore di lavoro, dai partiti, dalle consorterie di vario genere e dai sindacati tradizionali che non sembravano più rappresentare le attese e i problemi reali del personale.
Si tratta di una smentita sonora per i sindacati di regime, per il Municipio e i partiti che, su questi temi, lo hanno sempre sostenuto (PS, Lega-UDC, PLRT, PPD).
L’MPS si congratula con il coraggio e la tenacia con la quale i promotori della nuova associazione del personale (oggi in parte eletti in queste commissioni) si sono battuti per una vera, indipendente e democratica rappresentanza. Con la loro azione hanno impartito una lezione di civica ad un’autorità politica che molto spesso si è distinta per il ricorso a pratiche poco trasparenti, a sotterfugi (ne abbiamo denunciati alcuni anche in occasione di queste elezioni), irrispettose dei diritti dei dipendenti.
Siamo sicure che da oggi potrà iniziare una nuova fase che vedrà il personale di nuovo protagonista in prima persona nella discussione delle proprie rivendicazioni, delle trattative e dei risultati. E questo poiché il lavoro da fare non solo per difendere le attuali condizioni di lavoro, ma per cercare di recuperare quanto è stato tolto negli ultimi anni.