Malgrado chiari ed oggettivi elementi che dimostrano gravi negligenze nella gestione
della prima emergenza COVID-19 nelle case per anziani le autorità cantonali e
comunali fanno orecchie da mercante. Una riprova lo si è avuta durante il dibattito a
Patti Chiari una decina di giorni fa. Né il DSS, né il Municipio di Bellinzona, né l’EOC
vogliono ammettere che si sono fatti sorprendere dal virus e le misure adottate non
sono state per qualità e tempistica all’altezza della grave situazione.
Altrettanto grave il comportamento assunto dalle varie autorità nella seconda fase,
quella degli allentamenti, sempre nelle case per anziani. Anche qui le autorità e le
direzioni delle case anziani (non tutte per fortuna) si sono fatte trovare impreparate.
Con la conseguenza che gli anziani degenti sono stati di fatto confinati nelle strutture
impedendo loro le visite, sulla base di necessarie misure di sicurezza evidentemente,
e molte delle attività socio-sanitarie.
Quanto avvenuto nel corso del 2020 durante le prime due fasi dell’emergenza
COVID-19 nelle case per anziani ci permette di affermare con convinzione che senza
una forte pressione esterna né le autorità cantonali né le direzioni delle case anziani
cambieranno atteggiamento e chi ne andrà di mezzo saranno gli ospiti.
In quest’ottica la richiesta dell’MPS di istituire a livello parlamentare una commissione
d’inchiesta può sicuramente far pressione e smuovere chi in questi mesi ha ignorato
quanto successo, facendo finta di niente.
Il prossimo, martedì 6 ottobre 2020, i rappresentanti dell’MPS sono stati convocati
davanti alla commissione della gestione alfine di illustrare le motivazioni alla base
della richiesta di indagare sui decessi nelle case anziani.
Per preparare quest’appuntamento e per discutere collettivamente come organizzarsi
al meglio per garantire delle condizioni di cura di qualità nelle case anziani invitiamo
ad una serata pubblica che si terrà appunto il 30 settembre, alle Scuole elementari di
Bellinzona Nord