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Durante il primo lockdown tutti gli organizzatori delle cosiddette Misure attive (corsi per cercatori di impiego, accompagnamenti individualizzati, programmi d’occupazione temporanea, …) operanti nel Cantone hanno evidentemente sospeso tutte le attività in presenza. Dopo una prima fase di riorganizzazione gli organizzatori di Misure attive hanno iniziato ad erogare le varie Misure attive in modalità a distanza.

Dopo il primo lockdown tutti gli organizzatori di misure attive hanno dovuto presentare un Piano di protezione all’Ufficio delle misure attive per poter riprendere ad accogliere persone alla ricerca di un impiego all’interno dei loro servizi. Hanno potuto così ricominciare ad accogliere persone cercatrici di impiego all’interno delle loro strutture per svolgere le attività di formazione e accompagnamento.

Senza entrare nel merito dell’effettiva utilità di tutte le Misure attive attualmente proposte in Ticino e riconoscendo il lavoro di prevenzione già fatto sinora all’interno di queste strutture di formazione e accompagnamento di persone alla ricerca di impiego, visto l’andamento attuale della pandemia in Ticino, è lecito domandarsi in che misura sia ancora sensato continuare a svolgere tali attività in presenza.

Tra i luoghi a maggior rischio di contagio figurano i mezzi pubblici, in particolare durante gli orari di punta, e gli spazi chiusi (aule, uffici). È oltremodo evidente che la stragrande maggioranza delle attività proposte (e opportune) come ad esempio la formazione, i colloqui di consulenza o, ancora, i momenti di pratica (allestimento documentazione, lettere di candidatura, …) possono tranquillamente essere svolti a distanza, come per altro i vari organizzatori di misure attive hanno già iniziato a sperimentare concretamente in primavera.

Sarebbe quindi più opportuno e sensato privilegiare anche in questo caso, come avviene per il mondo del lavoro con la raccomandazione del Consiglio federale concernente il telelavoro, un tipo di formazione e accompagnamento a distanza rispetto a modalità in presenza.

Con questa mozione proponiamo alcune misure, proporzionali e di buon senso, di tutela della salute e della sicurezza per le persone alla ricerca di impiego impegnati in Misure attive della disoccupazione e per gli operatori e le operatrici delle Misure attive.

  1. L’Ufficio delle misure attive si attiva affinché gli organizzatori di Misure attive si organizzino per svolgere le loro attività di formazione e accompagnamento a distanza.  Si svolgono in presenza unicamente le attività che non possono essere svolte a distanza, segnatamente per mancanza o insufficiente conoscenza dei dispositivi informatici ((p.e. PC, Tablet, Webcam) e dei software (p.e. Teams) necessari alla formazione/accompagnamento a distanza da parte della persona alla ricerca di impiego, improrogabili (p.e. persona con bisogno urgente e un esiguo diritto residuo alle indennità) e solo su base volontaria.
  • Tutte le attività proposte al chiuso, non in relazione diretta con la ricerca di un impiego nella professione esercitata e cercata della persona in cerca di impiego (ad esempio, attività che mirano a mantenere la struttura di una giornata lavorativa all’interno di Programmi occupazionali) vanno sospese.
  • Per le poche attività rimanenti in presenza, è obbligatorio l’utilizzo generalizzato della mascherina.
  • Tutti gli orari di inizio e di fine delle misure in presenza sono modificati (inizio ritardato -p.e. 9.30- e fine anticipata p.e. 15.30) in modo da evitare che i cercatori di impiego siano costretti a utilizzare i mezzi pubblici negli orari di punta.
  • Ai cercatori di impiego viene garantito il versamento dell’indennità di disoccupazione per tutti i periodi durante i quali, per ordine dell’autorità sanitaria, non sono disponibili per prendere parte a Misure attive (p.e. quarantena della persona ricercatrice di impiego, obblighi di custodia in caso di quarantena dei figli, etc.)

Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti
Simona Arigoni, Angelica Lepori, Matteo Pronzini