Il quotidiano bellinzonese, ormai avviato sul viale del tramonto, non contento di raccogliere le cicche della disinformazione governativa, continua nel suo atteggiamento servile e velinaro.
Nel commentare oggi la nostra precisazione pubblicata ieri (a seguito di un loro articolo), insiste nel dire che i nostri calcoli sulle future rendite dei consiglieri di Stato sarebbero sbagliate poiché “un documento interno della commissione della gestione” arriverebbe a calcoli diversi. Naturalmente, è il principio della disinformazione, non si mostra o si spiega nulla di questo “documento” o di questo calcolo (non si sa chi l’abbia fatto e sulla base di quali elementi). Ma questo, tutto sommato, conta poco.
Quel che conta (e noi lo abbiamo indicato nella nostra presa di posizione) è l’articolo 11 della legge appena votata che recita: “Per la determinazione del diritto alle prestazioni successive alla cessazione della carica dei membri del Consiglio di Stato in carica al momento dell’entrata in vigore della presente legge si applica il diritto anteriore”. (sottolineatura nostra)
Nessun “documento”, nessuna interpretazione, nessun trucco può sovvertire il testo di un articolo di legge, né sostituire il “diritto anteriore”: in particolare se questo articolo è chiarissimo (e non caso La Regione lo ignora) come quello qui sopra indicato. Anche solo pensare una cosa di questo genere è una dimostrazione di crassa ignoranza…o di malafede (è una bella partita: non sappiamo per quale delle due propendere…).
E allora, i calcoli si fanno come prevede il diritto attuale. Se il consigliere di Stato lascia la carica riceve (se è stato in carica per 15 anni) il 60% del nuovo onorario (che passerebbe, con il 1° gennaio 2021, a 277’314 franchi), pari cioè a 166’388 franchi, con un aumento, in confronto ad oggi, di 19’952 franchi. Se a questa somma aggiungiamo la rendita transitoria AVS di 22’465 franchi, arriviamo alla cifra di 188’853 franchi. Come noi abbiamo correttamente indicato fin dal primo momento.
Tempo di lettura: 2 minuti