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In un commento che abbiamo pubblicato in precedenza facciamo riferimento ad una nostra precisazione. La pubblichiamo ricordando che La Regione, pur avendolo ricevuta la mattina stessa della pubblicazione del suo primo articolo (19 novembre), si è guardata bene dal pubblicarla, limitandosi (oggi) a citarla in un suo ulteriore e surreale commento. È il declino inglorioso e penoso di questo giornale che tenta di aggrapparsi, per sopravvivere (inutilmente), a greppie diverse (un po’ il PS, un po’ il governo, a dipendenza delle circostanze). (Red)

Leggiamo sull’edizione del 19 novembre 2020 della Regione che i nostri calcoli sui vitalizi futuri degli attuali consiglieri di stato sarebbero sbagliati. Dove e come abbia raccolto questa cicca non è dato di sapere. Non sappiamo, inoltre, se e quali “approfondimenti” abbia fatto prima di pubblicare la presunta notizia con un titolo eloquente: “i calcoli dell’MPS sarebbero sbagliati”.
Le cose in realtà non stanno così, e se la Regione si fosse degnata di darci un colpo di telefono (come spesso fa per altre notizie) avremmo potuto demolire, con poco impegno, la bufala che le hanno rifilato.
La legge votata dalla maggioranza del Gran Consiglio prevede per gli attuali consiglieri di stato un aumento dell’onorario di 33’000 franchi annui. Da 244’062 a 277’314. La stessa legge dice però che i cinque attuali consiglieri di stato continueranno a non essere assoggettati alla cassa pensione. Per loro si applicano le attuali disposizioni di legge.
Perciò, al momento in cui usciranno dell’esecutivo avranno diritto ad un vitalizio sulla base della vecchia legge del 1963. Tradotto in italiano: si fa una nuova legge per abolire i privilegi pensionistici di 5 persone (Manuele Bertoli, Raffaele De Rosa, Norman Gobbi, Christian Vitta, Claudio Zali,), ma poi in questa legge si dice che queste stesse persone non saranno assoggettate e potranno continuare a beneficiare degli attuali privilegi.
Ma non solo. La Regione conferma, come noi abbiamo sempre detto, che gli attuali consiglieri di stato continueranno a beneficeranno anche dei privilegi illegali, e parliamo della rendita transitoria AVS di 22’465 franchi versata in aggiunta al vitalizio agli ex consiglieri di stato indipendentemente dalla loro età. Anche questo privilegio, addirittura illegale, si perpetuerà. Così, ad esempio, il consigliere di Stato Gobbi potrà andare in pensione, a 49 anni, nel 2026 (con il massimo del vitalizio) e ricevere una rendita transitoria AVS per i restanti 16 anni (fino al momento in cui percepirà la rendita AVS): un vero scandalo, oltre che una prestazione illegale.
Ma veniamo al tema proposto dalla Regione: a quanto ammonterà il vitalizio per gli attuali consiglieri di Stato? L’articolo 10 della legge sugli onorari e sulle previdenze del 1963 è chiaro e preciso: il vitalizio è calcolato in percentuale dell’onorario. Ogni anno di servizio dà diritto al 3.75% fino ad un massimo del 60% dopo 15 anni di funzione.
E sono proprio queste disposizioni (il “diritto anteriore”) che verranno applicate come vuole l’art. 11 della legge appena votata,Per la determinazione del diritto alle prestazioni successive alla cessazione della carica dei membri del Consiglio di Stato in carica al momento dell’entrata in vigore della presente legge si applica il diritto anteriore”. Un’affermazione chiara che nessuna interpretazione può contestare.
E allora il calcolo diventa subito chiaro. Dal 2021 l’onorario degli attuali consiglieri di stato passerà a 277’314 franchi. E sulla base di questo onorario verrà calcolato il vitalizio per un massimo del 60%. La matematica non è un’opinione e dunque il vitalizio sarà di fr. 166’388 con un aumento in confronto ad oggi, di 19’952 franchi. Se a questa somma aggiungiamo la rendita transitoria AVS di 22’465 franchi, arriviamo alla cifra di 188’853 franchi da noi correttamente indicata nel nostro volantino. Tutto il resto sono chiacchiere politiche e cicche per gli allocchi…

Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini