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Pubblichiamo la presa di posizione Il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno (Red)

Di notte non girate sole”, “non date troppa confidenza agli sconosciuti”, “evitate di fare autostop”, “evitate i luoghi bui”, “spendete qualche soldo per un taxi”,… Sono questi i consigli che la Polizia cantonale ticinese indirizza a noi donne sulla sua pagina ufficiale.[1]

Nella stessa pagina sono inoltre elencati, con dovizia di particolari, i possibili strumenti di difesa che noi donne dovremmo tenere in borsetta per proteggerci dagli assalitori: bombolette al pepe o con olio di puzzola (si imparano sempre cose nuove!), acquistabili in farmacia, schiuma colorante, lacca per capelli o spray per l’alito, che accecano l’aggressore, una lampada alogena “potente e robusta” (chi non la tiene nella propria borsetta?), etc. Senza dimenticarsi dei corsi di difesa personale, da seguire naturalmente con “un allenamento regolare e frequente”.

Basta con i falsi miti sulle violenze sessuali!

Questo tipo di approccio e di discorsi ci sembra profondamente sbagliato e scandaloso per vari motivi. Innanzitutto perché veicola un’immagine distorta e irrealistica delle violenze sessuali e delle violenze sulle donne. Come dimostrano tutte le statistiche, la stragrande maggioranza degli stupri e delle aggressioni sessuali, come pure dei femminicidi, non sono opera di uno sconosciuto che colpisce approfittando dell’oscurità di un vicolo. Secondo una recente inchiesta condatta da gfs.bern, solo una piccola porzione di aggressioni sessuali sono commesse da uomini sconosciuti, ed anzi ben il 42% dei casi di violenza carnale registrati dalla Polizia svizzera nel 2019 sono avvenuti nella sfera domestica. La maggioranza degli autori di violenze sessuali e contro le donne sono infatti degli uomini che la vittima conosce molto bene (compagni, mariti, parenti, amici, colleghi, conoscenti,…) e il luogo più pericoloso è la nostra stessa casa.

Basta far cadere la responsabilità sulle vittime!

Inoltre, il grande accento posto sui vari “strumenti di difesa”, come lo spray al pepe, ed affermazioni quali “la cosa fondamentale è l’atteggiamento che bisogna adottare in certe situazioni. Essere decise e pronte a difendersi può scoraggiare l’aggressore che spesso e volentieri ‘gioca’ con l’insicurezza della vittima”, sottintendono che sia dovere della donna opporsi con tutte le sue forze e con tutti i mezzi possibili alla violenza sessuale. Si ignora così che in molti casi di fronte a un’aggressione sessuale subentrano delle reazioni di tipo psicologico e fisiologico, dette di ‘congelamento’ (freezing): la vittima è come paralizzata, in uno stato di choc e incapace di opporre resistenza o di urlare.

Coltivare falsi miti attorno alle violenze sessuali, suggerire che le aggressioni siano evitabili adottando precisi comportamenti o grazie a una semplice bomboletta spray o un corso di difesa personale finisce con il far ricadere su noi donne la (co-)responsabilità dell’aggressione subita! Crediamo invece che nel 2020 sia inammissibile che noi donne dobbiamo continuare a sentire da parte dell’autorità queste raccomandazioni moralizzanti e paternalistiche che ci accompagnano fin dall’infanzia. ‘Cammina in fretta’, ‘non accettare caramelle dagli sconosciuti’, ‘torna a casa subito’, anzi ‘non uscire da sola’, e poi ‘non truccarti troppo’, ‘non metterti la minigonna’, ‘non bere’,… e se non lo fai, allora in fondo ‘te la sei cercata’… Siamo stufe di questi falsi consigli che ci discriminano e che altro non sono che forme di controllo sui nostri corpi e sulle nostre vite!

Vogliamo una prevenzione fondata sull’educazione al consenso

Da ormai diversi mesi il nostro collettivo sta elaborando un Piano d’azione femminista contro la violenza sulle donne, che presenteremo pubblicamente a inizio 2021. La prevenzione rappresenta indubbiamente un tassello centrale nella lotta contro le varie forme di violenza che ci colpiscono. Per questo riteniamo che una vera prevenzione contro le violenze sessuali non debba consistere nel dire alle donne a cosa devono fare attenzione, quali sono i comportamenti da evitare e che tipo di spray tenere in borsetta. Fare prevenzione contro le violenze sessuali nel 2020 dovrebbe voler dire iniziare a fare capire agli uomini che il sesso senza consenso è stupro! E che noi donne siamo libere di vestirci come preferiamo, di uscire quando e come vogliamo, di essere rispettate ovunque senza dover correre il rischio di essere importunate o aggredite!

È questo il tipo di prevenzione che ci aspettiamo dalle nostre autorità. Chiediamo dunque che tali presunti “consigli utili” vengano immediamente rimossi. E chiediamo anche che venga promossa una reale campagna di prevenzione contro le violenze sessuali, che metta l’accento sul tema del consenso e che non colpevolizzi in alcun modo le donne, dettando loro i comportamenti adeguati per “evitare di trovarsi in situazioni o luoghi che aumentano la probabilità di un’aggressione” o per “scoraggiare l’aggressore”!


[1] https://www4.ti.ch/di/pol/prevenzione/reati-sessuali/