In sordina, limitandosi ad un annuncio nella risposta a una interpellanza dei deputati MPS, il ministro Bertoli ha congedato il fallimentare esperimento di spostare gli orari di insegnamento attuato dal 23 novembre in alcune scuole medie superiori (SMS) del Cantone. Pensata geniale che avrebbe dovuto, nelle intenzioni del DECS, risolvere il problema del sovraffollamento dei vettori di trasporto negli orari di punta.
Penoso, come è ormai nelle abitudini del capo del DECS, cercare di negare l’evidenza, accampando motivazioni a giustificazione di questa ritirata. In questo caso, pur di non ammettere che l’operazione è stata un fallimento, sono stati invocati diversi deboli motivi a giustificazione dell’interruzione dell’esercizio dopo la pausa natalizia: ad esempio, che si trattava di una decisione temporanea; oppure, che il nuovo orario dei trasporti in vigore dal 13 dicembre ha notevolmente modificato le cose, etc. etc.
Tutto pur di non ammettere che l’idea era peregrina e che, laddove è stata applicata (fortunatamente alcune sedi di SMS non dirette da figure “ubbidienti” ad ogni costo hanno avuto il buon senso di lasciar perdere), ha causato non solo danni e malumori tra studenti, famiglie e insegnanti: ma ha fallito miseramente nell’obiettivo per il quale era stata pensata e introdotta, cioè evitare l’affollamento dei trasporti pubblici nelle ore di punta.
Naturalmente può capitare a tutti, pur animati da buone intenzioni, di proporre qualcosa che poi si rivela non funzionare. Ma questa vicenda ha confermato, come spesso è accaduto negli ultimi anni e ancora più in questo periodo pandemico, il triste metodo di funzionamento del DECS, caratterizzato dall’assoluta mancanza di ascolto, di coinvolgimento, di analisi delle situazioni.
In questo caso, ad esempio, la decisione di spostare gli orari è stata comunicata con una circolare di poche righe della SIMS (sezione dell’insegnamento medio superiore) che invitata le direzioni delle scuole a provvedere allo spostamento degli orari in modo che le lezioni cominciassero un’ora dopo.
Al DECS non solo non è passato per la mente di consultare docenti, allievi e famiglie: gli avrebbero fatto notare tutti gli inconvenienti (pedagogici e sociali) di una simile decisione e avrebbero sottolineato, orari alla mano, che la misura non avrebbe risolto il problema che si prefiggeva di risolvere; ma il DECS è stato capace, se ne ricorderanno tutti, di annunciare questa misura senza addirittura consultare i responsabili dei trasporti (FFS, autopostale, etc.). I quali, poche ore dopo l’annuncio, facevano sapere di non essere stati minimamente consultati sulla questione che, pertanto, si prefiggeva di risolver il problema del sovraffollamento dei…loro vettori di trasporto.
Il successivo incontro tra DECS e responsabili dei vettori di trasporto non permetteva di risolvere nessuno dei problemi di trasporto da tempo sul tappeto. I mezzi di trasporto restavano quelli di prima e gli studenti continuavano e continuano (malgrado i nuovi orari e il potenziamento in atto) a sovraffollare i mezzi di trasporto in determinati orari.
Ancora una volta il metodo Bertoli-Berger si è rivelato, come in altre occasioni, fallimentare, producendo un nuovo, ridicolo, buco nell’acqua.