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Interpellanza:

Nel mese di novembre del 2020 il Movimento per il socialismo ha promosso un sondaggio tra i dipendenti del Cantone sulle misure attuate nell’Amministrazione cantonale per ridurre i contagi di Coronavirus e garantire ai dipendenti di lavorare in sicurezza.

Dal sondaggio, al quale hanno risposto più di 700 dipendenti (circa il 18% di coloro che sono stati contattati), emergevano alcuni elementi problematici.

In particolare, alcuni dipendenti lamentavano una dotazione insufficiente di mascherine o l’assenza di plexiglas divisori negli uffici. Si sono riscontrate anche situazioni nelle quali l’igiene degli spazi in particolare di quelli frequentati dall’utenza non sembrava avvenire con la frequenza necessaria.

Più problematica risultava poi l’applicazione della normativa sul telelavoro. La direttiva veniva applicata correttamente solo nel 42% dei casi e inoltre l’applicazione della direttiva non garantiva in tutti i casi che il personale non si incontrasse negli uffici, vanificando così i benefici stessi del telelavoro. In particolare oltre il 60% dei dipendenti sosteneva che l’organizzazione del lavoro impediva di non incrociarsi negli uffici.

Dal sondaggio emergeva ovviamente una realtà molto variegata e soprattutto una certa arbitrarietà da parte dei funzionari dirigenti nell’applicazione delle normative. Dalle dichiarazioni dei dipendenti sembrava infatti che alcuni funzionari fossero ancorati a una visione “retrograda” dell’organizzazione del lavoro che considera la presenza sui luoghi di lavoro come indispensabile al fine di controllare i collaboratori e le collaboratrici, questo portava a una reticenza nel concedere il telelavoro.

Un dato su tutti sembrava poi fondamentale: il 30% delle persone considerava insufficienti le misure messe in atto in merito all’organizzazione del lavoro e il 20% le giudicava appena sufficienti. Infine il 50% dei dipendenti non si sentiva tutelato sul luogo di lavoro e il 32% si sentiva solo in parte tutelato.

Ora, le direttive federali prevedono l’obbligo del telelavoro per quei luoghi dove questo è possibile e, tra questi, la Confederazione ha citato espressamente le Amministrazioni pubbliche.

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Chiediamo quindi al Consiglio di Stato:

1. Quanti sono i dipendenti dell’Amministrazione cantonale che, attualmente, praticano il telelavoro? Quale è stata l’evoluzione di questa pratica negli ultimi dodici mesi?

2. Come intende muoversi il Consiglio di Stato per dar seguito alle indicazioni federali di obbligo del telelavoro?page1image902206240

3. Quali saranno gli ambiti che non verranno toccati da questa misura? Quanti i dipendenti coinvolti? E per quali ragioni?page1image902217968

4. Con quali strumenti verrà controllata l’applicazione di questo obbligo?

5. Vista l’evoluzione pandemica e l’introduzione dell’obbligo del telelavoro, non ritiene necessario favorire le pratiche online e tornare ad un modello organizzativo come quello del mese di marzo del 2020? Se no, perché?page1image902238576

6. Gli uffici, gli spazi comuni che rimarranno aperti e quelli aperti all’utenza vengono puliti più di una volta al giorno? Chi svolge questi lavori? Se no, come mai?page2image860787712

7. Il personale di pulizia è stato potenziato? Se sì, in che misura? Se no, come mai?

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Angelica Lepori Sergipage2image860565312

Arigoni Zürcher – Pronzinipage2image860569776

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