Finalmente, anche la VPOD si è accorta dell’ignobile decisione del consiglio di amministrazione della cassa pensione dei dipendenti del Cantone (di alcuni comuni e di alcuni altri enti), l’IPCT), di tagliare del 25% (per i ”vecchi” assicurati) e del 10% per gli assicurati “più giovani” delle future rendite di vedovanza. Tutto questo in barba, tra le altre cose, agli accordi del 2012 al momento della entrata in vigore del nuovo regolamento
Che la VPOD protesti per questo e si dichiari “furiosa” invitando gli assicurati a mobilitarsi (forse dovrebbe pensare lei a un modo per mobilitarli…è il compito di una direzione sindacale), è una buona cosa. Con una decina di giorni di ritardo (su questo stesso sito avrete potuto leggere gli articoli dedicati alla questione e con i quali abbiamo potuto anche informare tutti i dipendenti del Cantone) dunque, la VPOD ci è arrivata.
Ma, lo si capisce, è tutto un gioco delle parti, un far finta di essere arrabbiati, di protesta, di mostrare “stupore”: questo perché non solo la VPOD di questa decisione era al corrente (da almeno tre mesi), ma perché essa ha contribuito a prenderla.
È noto infatti che la VPOD è rappresentata (con ben due esponenti) nel consiglio di amministrazione (CdA) dell’IPCT, unitamente ad altri rappresentanti sindacali. Un CdA, tra l’altro, recentemente rinnovato a seguito dell’elezione che si è tenuta proprio in ottobre (in realtà i membri sono quasi gli stessi). Ebbene, questa decisione di tagliare le rendite di vedovanza è stata presa, come informa la direzione dell’IPCT in una sua recente comunicazione a tutti gli assicurati, lo scorso 8 ottobre 2020; proprio nel pieno della campagna di votazione per il rinnovo del CdA dello stesso ICPT; proprio negli stessi giorni in cui calavano le braghe (nell’assoluto silenzio e senza informare gli assicurati, quelli che ritengono di “rappresentare”) costoro, compresi gli esponenti della VPOD, facevano campagna per farsi rieleggere affermando che ci volevano tipi “tosti”, dei “leoni” per rappresentare e difendere gli assicurati in seno al CdA. La sera leoni…
In realtà siamo, ancora una volta da parte sindacale, confrontati con menzogne, mancanza di trasparenza e di coinvolgimento di coloro che si pretende di “rappresentare”; ricorrendo a squallidi silenzi, millantando il proprio ruolo di “difensori” nello stesso momento in cui li si colpisce alle spalle.
Tutto prevedibile, per carità; e di fatti, proprio per questo avevamo condotto una lista (in occasione del rinnovo del CdA) appellandoci proprio a quei valori di trasparenza, partecipazione e democrazia che dovrebbero essere i valori fondanti di un sindacalismo degno di tal nome.
Resta poi l’altro problema, ancora più grave, al quale si accenna nella comunicazione della direzione dell’IPCT (e che citiamo testualmente nella nostra mail agli assicurati): “A breve termine è in effetti prevista una riduzione importante dei tassi di conversione…a 65 anni questo tasso passerà dal 6,17% al 5% circa. Anche questa decisione dovrà essere presa dal CdA dell’IPCT. Una decisione grave, pesante, pari a una diminuzione futura del 19% delle rendite pensionistiche. Eppure, i nostri “rappresentanti”, seppur la decisione verrà presa “a breve” non sentono nemmeno il bisogno di informarci…
È proprio vero, la sera leoni…