Non sappiamo quali commenti susciterà la sortita di Giorgio Giudici sul Corriere del Ticino in merito al Progetto del Polo Sportivo e degli Eventi. Se guardiamo a quanto successo nei confronti di chi finora ha mostra un atteggiamento critico nei sul PSE (a cominciare dall’MPS che ha annunciato il referendum), le reazioni verbali violente non dovrebbero farsi attendere…a meno che non siano riservate solo a noi.
Questo perché quella formulata da Giorgio Giudici, pur non essendo fondamentalmente contraria al PSE – a livello di contenuti – è una proposta che sicuramente non permetterebbe al FC Lugano di “posare la prima pietra” del nuovo stadio entro il prossimo settembre e quindi, seguendo la logica finora presentata da Renzetti, Borradori & Co, condannerebbe il FC Lugano alla relegazione. Tutto questo seguendo le posizioni ufficiali, per la verità, come abbiamo visto negli ultimi giorni, assai imprecise e contraddittorie: il responsabile della comunicazione del FC Lugano sosteneva, qualche giorno fa, che vi sono comunque almeno ancora un paio d’anni di tempo per una eventuale decisione definitiva della Lega nazionale.
Giorgio Giudici, infatti, propone di “congelare il polo per salvarlo”, di “attuare una pausa di riflessione per lasciar passare questi mesi” e “di riproporre poi, con il coinvolgimento dei progettisti, gli elementi essenziali: infrastrutture sportive a norma, torri amministrative e di servizio, appartamenti a pigione moderata”.
Giudici, come si può leggere, difende il PSE e lo difende come tassello fondamentale della valorizzazione del nuovo quartiere di Cornaredo: tutti elementi assai lontani da quello che pensiamo noi, come altri (facciamo riferimento, ad esempio, alla presa di posizione dei Cittadini per il territorio del Luganese).
Conveniamo tuttavia con Giudici su un punto: che vi è tempo e spazio per discutere a fondo del progetto, per dibatterne nel corso di una votazione che coinvolga la popolazione a seguito del nostro referendum se il consiglio comunale di Lugano dovesse, a fine marzo, dare il via libera al progetto.
Naturalmente, sappiamo che Giudici, mostrando ancora una volta la sua furbizia politica, altro non vuole che calmare il gioco e ricostruire, dopo le elezioni comunali e con qualche ritocco al progetto, un rapporto di forza favorevole ai sostenitori del progetto (magari riuscendo a smussare anche le opposizioni interne al PLRT).
Ma se quello che dice Giudici è possibile, lo è ancor più (e senza alcun danno per le sorti sportive del FC Lugano) avviare una procedura democratica attraverso il referendum come propone il nostro partito.
*coordinatore dell’MPS. Articolo apparso sul Corriere del Ticino il 6 marzo 2021.