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Interpellanza

Nelle scorse settimane abbiamo appreso dalla stampa della richiesta, da parte dei rappresentanti del personale delle Officine FFS di Bellinzona (SEV, Transfair, Unia e commissione del personale) della richiesta all’avvocato Franz Steinegger di convocare una riunione di Piattaforma alfine di discutere la prevista dismissione della lavorazione del comporto carri così come della presentazione del piano industriale per il nuovo stabilimento di Castione. Richiesta che è stata fatta propria anche dal Consiglio di Stato che si è pure dichiarato disponibile a mettere a disposizione la struttura logistica per l’incontro. La riunione di Piattaforma sarebbe prevista per il prossimo 30 aprile 2021.

Alla luce di questa premessa siamo rimasti molto sopresi dalla comunicazione fatta da Zali e Vitta, per il tramite della sezione PLRT di Bellinzona, lo scorso 23 marzo in relazione ad una ipotetica riduzione dei posti di lavoro che andrebbero persi con il trasferimento a Castione del personale occupato attualmente presso le Officine FFS di Bellinzona e i Servizi Industriali di Bellinzona Pedemonte.

Condividiamo il giudizio espresso dalla CoPe allargata nella sua conferenza stampa dello scorso 29 marzo 2021: si tratta di una tipica azione di campagna elettorale e di un aiuto ad amici in difficoltà a cui bisogna rendere un favore.

Riprendiamo per esteso la presa di posizione della CoPe allargata:

Conferenza stampa – 29 marzo 2021

Gentili signore,

Egregi signori,

Dopo la comunicazione: “Officine di Castione, i lavoratori saranno il 30% in più (da 200/230 a 300)”, che ha avuto una rilevante risonanza mediatica, al di là delle considerazioni, positive o meno, che si possono fare sull’entità dei numeri, ha suscitato in noi sconcerto e indignazione per il modo con il quale le FFS hanno scelto di comunicare una notizia così sensibile. 

Siamo dell’avviso che, dover apprendere dalla stampa questa notizia – e non averla quindi ricevuta ufficialmente da voi personalmente (nemmeno uno scritto in copia!) – sia stato un modo di procedere per nulla rispettoso nei riguardi del personale e dei loro rappresentanti.

Vi rammentiamo che vige il rispetto (oltre che morale anche scritto) di una convenzione di Piattaforma che sancisce il “modus operandi” sul coinvolgimento della CoPe allargata su questioni “operative o strategiche” che riguardano le Officine di Bellinzona. 

Tutti sappiamo quale possa essere il grado di incertezza per il personale attualmente occupato alle OBe, nell’attesa di sapere se ci sarà, o meno per loro, il posto di lavoro nella “nuova struttura” a Castione! Questo per evidenziare la stretta relazione che c’è tra l’attuale Officina e la futura “destinazione”!

Utile ricordare che nel corso della riunione di Piattaforma dello scorso 27 agosto 2020, convocata dal signor F. Steinegger, alla presenza della CoPe allargata, delle FFS e dei lodevoli Consiglieri di stato, signori C. Zali e C. Vitta, ci eravamo congedati con l’accordo di incontrarci entro l’estate 2021 (attualmente fissata per il 30 aprile) per prendere finalmente visione del “Piano industriale” inerente la nuova struttura di Castione. “Piano industriale” che dovrà anche, tra le tante altre cose, delineare le attività previste (provenienti dalle OBe, o…), l’entità del personale impiegato nel 2026 e, di conseguenza, la gestione (attività e personale) del periodo di transizione (2021-2026) presso le attuali Officine.

Si può quindi ben immaginare – dopo la decisione, presa in largo anticipo (contravvenendo quindi agli accordi), dell’abbandono della manutenzione dei carri merci e il licenziamento di personale temporaneo (almeno una ventina da inizio anno: 12 collaboratori il 22.3.2021) – quant’altra perplessità, abbia suscitato quest’ultima comunicazione palesemente estemporanea (in assenza di un Piano industriale) in base a quanto concordato e, ancor più opinabile e soggetta a strumentalizzazioni (cosa puntualmente avvenuta!), se vien “servita in modo quindi più che sospetto ” in prossimità (18 aprile) delle elezioni Comunali in Ticino e in special modo a Bellinzona. Tant’è, un esempio tra i tanti, che la notizia dell’aumento del personale nel nuovo stabilimento, secondo alcuni media, è stata divulgata dalla sezione bellinzonese del PLRT. 

Reputiamo che per tutte le ragioni descritte e per non compromettere ulteriormente il rapporto di fiducia, sia pertinente chiedere alle FFS:

Il “fermo immediato” di tutte le iniziative intraprese alle OBe, legate all’abbandono di attività: come quella dei carri merci, o all’indirizzo del personale: vedi “rottura dei contratti con il personale Temporaneo”, fintanto che non si avrà presa visione del “Piano industriale” e affrontato, in modo trasparente, i temi menzionati, in Piattaforma, il prossimo 30 aprile 2021.

Proposta più che giustificata anche in assenza di risposte a degli importanti interrogativi ancora pendenti!

Fatta questa premessa, per rispetto di tutto personale coinvolto (con contratto a tempo indeterminato e temporanei), ci sentiamo in dovere di porre le seguenti questioni con dei conseguenti interrogativi, dei quali ci attendiamo, da parte vostra, delle risposte esaustive in tempi brevi.

Domande:

  1. Partendo dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa anche dal direttore OBe: “i carri merci rappresentano il 6% (ore/anno) delle attività attualmente svolte alle OBe”

Vorremmo quindi sapere, in modo dettagliato (Consuntivo 2020, ore/anno), 

  1. da quali altre attività è composto il restante 94% di ore/anno (Passeggeri, Cargo, Infra o altri…)?
    1. Quali attività svolte oggi alle OBe, e in che misura (quantità di ore/anno e tipologia) saranno implementate nella nuova struttura?
    1. A quante ore/anno ammontano (2020) complessivamente alle OBe, le attività inerenti il “traffico merci”? 
  • Nuova struttura da 200/230  a 300 collaboratori: 
    • come si spiega concretamente questo incremento di 100 (50%) rispettivamente 70 (30.5%)?
    • Quanto di questo personale proverrà dagli attuali collaboratori OBe?
    • In che misura (quantità) proverrà da quali altri servizi?

Le stesse domande (punti 2.2 e 2.3) si impongono pure per tutti gli almeno 300 collaboratori previsti nella nuova struttura! 

  • Come si spiega il fatto che si comunica un incremento di personale nella nuova struttura mentre, nello stesso giorno, si interrompono 12 rapporti di lavoro con personale temporaneo?
    • Quanti di questi collaboratori hanno superato, o sono in prossimità di raggiungere, i 4 anni di servizio presso le OBe?
    • Stessa domanda vale per i restanti collaboratori “licenziati” dal mese di gennaio a oggi.
    • Vi sono ancora in vista ulteriori interruzioni di rapporto di lavoro? 
    • Se si, in che misura? 
    • Vi sono dei casi “recidivi”: cioè temporanei che hanno già fatto un “ciclo (3,4… anni)” in passato per poi essere ripresi e rimessi ora “nuovamente ai cancelli” dopo altri 3,4 anni o più di servizio?

Se si, quanti sono e qual è l’età dei “sacrificati”? 

  • Come si conciliano questi “licenziamenti” con quanto si dichiara sulla presentazione dell’8 dicembre 2020: “Officine di Bellinzona: introduzione della flotta Astoro”, dove al punto “Ripercussioni sul personale (3/5)” si asserisce: “La collaborazione con 10 interinali verrà terminata gradualmente a partire dal 2022. Vengono valutate singole possibilità d’impiego alternative nelle Officine di Bellinzona” 
  • Login: apprendisti (60): realtà formativa da sempre incorporata alle OBe: 
    • Come si spiega la “fresca e roboante” comunicazione che faranno parte della nuova struttura? Significa che l’idea iniziale era quella di abbandonare questo prezioso servizio formativo al loro destino?
  • Cosa ne sarà allora delle altre realtà “socialmente e aziendalmente utili e indispensabili “, presenti alle OBe (da decenni): vedi, per esempio (ve ne sono anche altri), il servizio lavanderia gestito dall’utenza della “Fondazione Diamante”?  
  • Investimento da 360 a 400 MCHF: 
    • Come si spiega questa differenza?
    • In che misura è attribuibile ad un aumento delle strutture a scopo produttivo? 

Si potrà constatare l’importanza delle domande poste e l’impellente necessità d’avere delle risposte chiare ed esaustive, prima di pronunciarsi in merito, non solo a ciò che “verrà” nel 2026 ma, quello che più conta per noi, per rendersi oggettivamente conto di ciò che verrà o meno preso in considerazione (attività e personale) delle attuali Officine. Ed è questo, al momento, il delicato elemento (essendo nella fase di transizione) sul quale è focalizzata tutta la nostra l’attenzione e quella del personale OBe! 

Avremo modo d’approfondire ulteriori temi nel corso della Piattaforma prevista per il prossimo 30 aprile 2021.  

Alla luce di queste considerazioni chiediamo al Consiglio di Stato:

  1. Per quale ragione Zali e Vitta hanno ritenuto necessario, per il tramite della sezione bellinzonese del PLRT, uscire con questa presunta notizia prima del 30 aprile 2021 (data della riunione di Piattaforma)?
  • Per quale ragione si è demandata la comunicazione di due membri del Consiglio di Stato ad un partito?
  • Tale informazione è stata data preventivamente ai rappresentanti del personale?
  • Condivide e fa propria la richiesta dei rappresenti del personale di un “fermo immediato” di tutte le iniziative intraprese alle OBe, legate all’abbandono di attività: come quella dei carri merci, o all’indirizzo del personale: vedi “rottura dei contratti con il personale temporaneo”, fintanto che non si avrà presa visione del “Piano industriale” e affrontato, in modo trasparente, i temi menzionati, in Piattaforma, il prossimo 30 aprile 2021?
  • E’ stato informato dalle FFS del licenziamento, da inizio anno di 20 temporanei (di cui 12 nello stesso giorno in cui il CdS comunicava la presunta riduzione del numero di posti soppressi)?
  • Per i prossimi mesi le FFS procederanno ad altri licenziamenti di personale temporaneo?
  • Ha potuto prendere visione del piano industriale? Se si quali saranno le tipologie d’attività implementate nella struttura di Castione?
  • Da dove deriva l’aumento (da 200/230 a 300) dei posti di lavoro nello stabilimento di Castione?
  • Quanti saranno i posti di lavoro provenienti dalle Officine FFS di Bellinzona e quanti dagli altri servizi? 
  1. L’aumento dell’investimento dello stabilimento di Castione da 360 a 400 milioni da quale voce di spese è causato?
  1. Le realtà “socialmente e aziendalmente utili e indispensabili “, presenti alle OBe, quali ad esempio il servizio lavanderia gestito dall’utenza della Fondazione Diamante, troverà posto nel nuovo stabilimento di Castione?

Per il Gruppo parlamentare MPS-POP-Indipendenti

Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori