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Dopo un corteo molto partecipato, con tanti e tante giovani che rivendicavano il diritto a incontrarsi in spazi autogestiti non sottomessi alla cultura del consumo e del profitto, il Municipio di Lugano ha scelto la linea dura con una giustificazione assurda (l’occupazione temporanea da parte di una cinquantina di ragazzi e ragazze per lo più minorenni dello stabile ex Vanoni). Non contento, in poche ore ha proceduto alla demolizione dell’ex Macello con ruspe che sono entrate in azione in piena notte, distruggendo tutto quello che in questi anni l’autogestione aveva costruito. Le immagini che si vedono oggi fanno rabbrividire. 

Le promesse di voler aprire al dialogo, addirittura, di aver già pronta una proposta per una soluzione alternativa si sono sciolte come neve al sole e in queste ore si sono rivelate per quello che erano: semplicemente balle.

Non si può credere che non fosse tutto già preparato e organizzato, l’ingente schieramento di polizia (proveniente anche dal canton Vaud e aiutato da alcuni personaggi dell’estrema destra luganese) e l’entrata in azione immediata delle ruspe non sono cose che si possono decidere in poche ore: evidentemente il Municipio voleva arrivare allo scontro e chiudere con la forza la partita dell’autogestione, e questo ha fatto. 

Un bruttissimo segnale di come questo “nuovo” esecutivo intende affrontare le questioni politiche che si pongono e che si porranno nei prossimi anni. Il disegno è chiaro: costruire, con la forza e la repressione, una città al servizio del grande capitale, della borghesia e del turismo di lusso; una città che marginalizza il disagio sociale e reprime il dissenso politico. A questo gioco partecipano unanimi tutte le forze presenti in Municipio tutte unite nel portare avanti la demolizione del Molino (la municipale socialista Cristina Zanini era sul posto quando le ruspe procedevano alla demolizione…non per fermarle ma per indicare loro quali parti potevano essere demolite e quali invece andavano preservate perché beni culturali protetti…) e nel sostenere progetti di speculazione edilizia come il Polo sportivo e degli eventi. 
Tutti uniti per costruire la “Lugano da bere” che ha un gusto decisamente molto amaro. 

Il Movimento per il socialismo esprime la sua totale solidarietà al Molino e all’autogestione e condanna senza riserve l’intervento repressivo della polizia.