Evidentemente il governo ha la coda di paglia: è difatti chiaro a tutti che l’operazione sgombero (e, soprattutto, demolizione) è stata fortemente voluta dalla polizia entrata in azione a Lugano sabato notte, e che tutta l’operazione, come ha confermato ai microfoni della RSI lo stesso Borradori, è stata diretta dalla polizia cantonale. Ed ecco subito messa ad arte in atto la psicosi di un possibile “assalto” dei terribili molinari…neanche fosse il palazzo d’Inverno.
Così sono scattate subito le misure di protezione: e alle entrate del Palazzo delle Orsoline, dove oggi si teneva la seduta del Gran Consiglio, e nei corridoi interni dello stesso ecco una forte presenza di poliziotti (in divisa e non). Un’ulteriore dimostrazione di come questo Stato (a tutti i suoi livelli) non sappia fare altro che ricorrere alla forza per arginare qualsiasi forma, reale o presunta, di dissenso.
Ma in questi frangenti, proprio a dimostrazione di quanto andiamo dicendo, succedono anche altre cose. Oggi pomeriggio, ad esempio, Giuseppe Sergi – redattore responsabile di Solidarietà, il giornale dell’MPS – avrebbe voluto raggiungere le tribune del Gran Consiglio per seguire il dibattito su alcuni temi in discussione.
È stato fermato all’entrata ricordandogli che le tribune sono chiuse. Alla sua indicazione che avrebbe voluto accedere alla tribuna stampa come responsabile del giornale di un partito presente in Gran Consiglio gli è stato risposto (dopo lunga consultazione non si sa bene con quale responsabile in materia) che ciò è possibile solo per i giornalisti accreditati, rifiutando di concedere un accreditamento provvisorio.
Nulla di trascendentale: le sedute del GC si possono seguire anche in streaming e quindi il problema è di facile soluzione. Ma quel che va segnalato è il tipo di reazione complessiva (dal dispiegamento di forze di polizia a questi atteggiamenti ostruzionistici – ne sanno qualcosa i deputati dell’MPS): tutto rappresenta un’accelerazione dell’involuzione democratica di questo paese.
Quello che è successo al Molino non è che il fatto più eclatante e visibile di questa tendenza.