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Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto della pubblicazione del messaggio governativo dedicato alla costruzione di una struttura provvisoria (“una sorta di villaggio scolastico”) che dovrà ospitare docenti e studenti del Liceo di Bellinzona in vista della totale ristrutturazione dell’attuale immobile.

Il messaggio prevede un investimento assai oneroso per questa struttura provvisoria (circa 9 milioni) che andranno ad aggiungersi a quelli previsti per la ristrutturazione (attualmente stimati in circa 35 milioni, anche se manca il messaggio definitivo previsto per il prossimo anno) per un totale complessivo, alla fine dell’operazione, di circa 44 milioni.

Una cifra importante, lievitata negli anni a causa degli orientamenti contraddittori del DECS attorno a questo progetto. È noto che, da ormai diversi anni (del progetto di ristrutturazione si parla ormai da almeno una quindicina d’anni), i docenti del Liceo avevano suggerito di costruire un nuovo edificio in sostituzione di quello esistente. Avevano pure attirato l’attenzione su alcuni aspetti:
– la necessità di spazi più ampi a disposizione (in particolare per l’aula magna, la biblioteca, la caffetteria, lo studio individuale), vista la tendenza all’aumento del numero di studenti e docenti; necessità che la crisi pandemica ha messo in evidenza
– l’impossibilità di procedere ad una ristrutturazione a tappe (cioè con una parte dell’immobile nel quale si sarebbe continuato a far lezione e con una parte dell’insegnamento trasferita in strutture provvisorie) per ragioni di ordine didattico

Soprattutto questa ultima esigenza è stata a lungo ignorata, così come è stata per anni bellamente ignorata l’ipotesi di ricostruire ex-novo la struttura. Nel messaggio presentato si ammette candidamente che la stessa è stata affrontata dai responsabili del progetto solo (nell’inverno 2020-2021, cioè ieri…).

Il risultato di tutto ciò è un progetto che costerebbe (il condizionale è d’obbligo visto le esitazioni, le contraddizioni, le omissioni che caratterizzano l’iter fin qui seguito…) 4 milioni in meno della variante 2 – Edificazione di una nuova sede del liceo a fianco dell’attuale edificio (49 milioni) indicata nel messaggio.

Con la differenza che con 4 milioni in più si avrebbero una serie di vantaggi tra i quali:

-una struttura completamente nuova, più razionale, con spazi adeguati e moderni

-la rinuncia ad una struttura provvisoria (e a un difficoltoso trasloco) che, lo si voglia o meno e indipendentemente dalla qualità delle strutture provvisorie, ha un impatto importante sulla qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento, in particolare dal punto di vista della socializzazione.

Discutibili (e poco affidabili) le ipotesi sui tempi; poco affidabili quelle relative alla messa in atto del progetto proposto; discutibili quelle che vedono in nuovo progetto un allungamento inaccettabile dei tempi. A questo proposito val la pena ricordare che docenti e studenti (con le loro famiglie) stanno ormai aspettando da così tanto tempo che si faccia qualcosa, che, sicuramente, potrebbero pazientare ancora qualche anno in cambio di una nuova struttura.

Per terminare, dunque, un progetto che nasce vecchio, che vedi i costi per la ristrutturazione di un immobile di 40 anni raggiungere una cifra assai vicina ai costi di una nuova struttura, che non risponde ai bisogni in termini di spazi a disposizione e capienza alle esigenze attuali e future del Liceo.

Facciamo osservare, a titolo abbondanziale, che con il prossimo anno scolastico i corsi passerella (che si tengono al Liceo di Bellinzona da sempre – per esigenze di coordinamento didattico) vedranno gli effettivi aumentare di oltre 80 studenti, praticamente 4 classi in più, più del 10% dell’attuale numero di studenti che frequentano l’istituto. Basterebbe questa semplice e contingente riflessione per rendersi conto di quanto il progetto sia inadeguato. Un progetto che conferma le critiche e le riserve sulla sua conduzione che l’MPS, a più riprese, aveva avanzato in questi ultimi anni.