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Presentiamo qui il testo di una interpellanza presentata dai parlamentari MPS in merito alla vertenza che oppone il Comune di Grono e la Società Elettrica Sopracenerina (SES) sulla questione del riscatto della rete di distribuzione da parte del comune grigionese. (Red)

Nel 2013, al momento dell’acquisizione da parte dell’AET della Società Elettrica Sopracenerina la commissione parlamentare così motivava la decisione:

Il Consiglio di Stato da subito si è detto favorevole a sostenere quest’operazione, volta a riportare in Ticino il centro decisionale della SES SA. Da una parte ciò permetterà di mantenere in Ticino know how e posti di lavoro, nonché i benefici economici che annualmente la società procura; d’altra parte consentirà di realizzare una partecipazione pubblica totale in questa società, attiva nella distribuzione di energia elettrica in regime di monopolio naturale.

L’obiettivo è chiaro: grazie al Cantone, per l’intercessione di AET, si vuole fare in modo che i Comuni, direttamente coinvolti quali principali utenti e consumatori di energia elettrica nella rete di SES, ne divengano pure i proprietari. Gli stessi acquisiscono un’importante infrastruttura già presente sul loro territorio, dove hanno la possibilità di definir, con AET, il futuro piano industriale della società, perseguendo gli interessi del comprensorio. Inoltre, i dividenti versati da SES rimangono nella regione dove sono generati.

E pochi mesi fa, in occasione della decisione del Gran Consiglio di respingere la domanda di rinnovo della concessione per l’utilizzo delle acque della Maggia presentata dalle Officine Idroelettriche della Maggia e, di conseguenza, dar avvio al processo di riconversione dei grandi impianti idroelettrici ticinesi l’AET definiva “storica” tale decisione.

Tante belle parole che però fanno a pugni con l’arrogante ed incomprensibile atteggiamento della SES in relazione alla decisione delle autorità del comune grigionese di Grono di riscattare la rete di distribuzione locale. Una decisione, quella di Grono, presa sulla base delle stesse argomentazioni che avevamo portato il Gran Consiglio ad approvare l’acquisto della SES e respingere la richiesta di concessione delle acque della Maggia:

Mantenimento in zona di posti di lavoro, competenze e sviluppo di sinergie con altri settori tipici di gestione comunale.

Permettere ai comuni della media Mesolcina di riacquistare quell’autonomia che di fatto esiste solo se si hanno le competenze per determinare in proprio le scelte in ambito energetico e non solo.

La SES si è opposta al riscatto obbligando il comune di Grono ad adire alle vie giuridiche. Pochi giorni fa il competente Tribunale Amministrativo grigionese ha dato ragione, su tutta la linea, al comune di Grono: con effetto al 31 dicembre 2021 la SES dovrà cedere gli impianti di distribuzione.

Daniele Lotti ed il CdA della SES non vogliono però sentir ragione ed hanno deciso, come riportato dalla Regione, di inoltrare ricorso dal Tribunale Federale. Un ricorso motivato da Daniele Lotti per diligenza e rispetto nei confronti degli azionisti della SES.

Un’argomentazione che non regge e che fa a pugni con le scelte strategiche adottate dal Gran Consiglio ticinese in materia energetica.  Da ultimo, è opportuno ricordare che il consumo di energia elettrica di Grono corrisponde all’1% del totale di SES. Dunque, un’inezia che conferma, qualora fosse ancora necessario, l’atteggiamento arrogante e provocatorio di Lotti e del CdA.

Alla luce di queste considerazioni chiediamo al CdS:

  1. Gli organi dirigenti di AET, e in particolare i loro azionisti in senso al CdA di SES, hanno consultato/informato il CdS o il DFE sugli sviluppi di questa vicenda?
  2. Il Consiglio di Stato – come azionista più importante di SES – tramite AET – condivide questo “accanimento” di SES nei confronti del comune di Grono?
  3. Non pensa che l’atteggiamento del comune di Grono sia condivisibile poiché la sua decisione di riscattare la rete si basa sulle stesse motivazioni con le quali il Cantone ha negato il rinnovo della concessione alle Officine Idroelettriche della Maggia SA?
  4. Non pensa che sia utile consigliare a SES di ritirare il ricorso inoltrato al TF?
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