Pubblichiamo il testo di una interpellanza inoltrata oggi al Consiglio di Stato dai nostri deputati in Gran Consiglio in merito all’ormai endemica difficoltà in materia di trasporti pubblici. (Red)
Dall’inizio della scuola abbiamo potuto notare una serie di contraddizioni, di cui anche in questi giorni i portali fanno cenno: dal pass obbligatorio nelle scuole universitarie (ma non tutte…) senza però poter garantire i controlli, alle mascherine obbligatorie alle scuole medie per le prime due settimane salvo poi cambiare idea e prolungarne l’utilizzo; fino, è notizia di questi giorni, l’incredibile numero di allievi ammassati sui vari mezzi di trasporto pubblici.
Per la verità questo problema è sul tappeto da ormai molto tempo: e la pandemia non ha fatto che acuirlo. Siamo decisamente di fronte all’incapacità quasi organica (alla faccia della “rivoluzione dei trasporti” votata poco più di un anno fa dal Gran Consiglio) del governo di affrontare il problema e la pianificazione del trasporto pubblico.
L’ultima segnalazione riguarda l’azienda dei trasporti di Lugano (TPL); anche questa volta – come già era avvenuto lo scorso anno – le aziende dei trasporti sembrano voler puntare il dito contro governo (e DECS in particolare) incapaci di fare in fondo la loro parte (sia dal punto di vista del coordinamento tra scuola e trasporti, sia nel riflettere a forme diverse di organizzazione degli orari scolastici). Lo stesso direttore dei TPL reputa insufficiente quanto fatto finora dalle autorità cantonali.
Alla luce di queste considerazioni chiediamo al Consiglio di Stato
1. Come mai, visto che la situazione era nota da mesi e, di fatto, non sono cambiate le condizioni di fondo, non ha pensato di avviare consultazioni con le aziende dei trasporti per mettere in atto misure che impedissero queste situazioni?
2. Non crede che questo sia un problema e che quindi molti sforzi fatti dalla popolazione per evitare di diffondere il contagio diventino vani, se sui vari mezzi di trasporto non possono essere rispettate le misure previste, in particolare il distanziamento?
3. Al di là del momento pandemico, la questione del sovraffollamento dei mezzi di trasporto è ormai divenuta endemica in Ticino: prova ne sia che, a scadenze regolari, emergono criticità come quella denunciata negli scorsi giorni. A tal punto che ci si può chiedere se i mandati di prestazione affidati ai diversi vettori di trasporto siano seriamente rispettati. Non è ora di sedersi attorno a un tavolo, fare un bilancio serio e mettere in atto una serie di misure strutturali che permettano un funzionamento adeguato del trasporto pubblico in tutti i momenti della giornata?