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La discussione in Parlamento sul principio di un riequilibrio dei conti entro il 2025 operando solo tagli sulla spesa è stato approvato dal Parlamento. Anche perché, sul principio, a parte noi nessuno era contrario. Casomai, si è fatto notare da più parti, bisognerebbe introdurre una sorta di “simmetria” tra tagli alle spese e qualche maggiore entrata. Come dire: siamo sempre al punto di partenza.
La discussione si è conclusa anche con una sorpresa. Il PS, che giorni fa aveva millantato di voler salire sulle barricate lanciando il referendum qualora la legge fosse stata approvata (“il Ps: sarà referendum” titolava La Regione due giorni fa), si è sgonfiato rinunciando al referendum e dando appuntamento a eventuali referendum su misure concrete che prevedano tagli. Vedremo.

Qui di seguito l’intervento di Simona Arigoni che, a nome del gruppo MPS, ha illustrato la nostra posizione. (Red)

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Secondo il Consuntivo del Cantone per il 2020, i conti si sono chiusi con un disavanzo di 165 milioni di franchi; la responsabilità è stata attribuita da quasi tutti i partiti, al covid. Partendo dal mantra del ministro delle finanze “non lasceremo sole le aziende”, si può tranquillamente affermare che ad essere stati lasciati in parte soli sono state diverse categorie di cittadine e cittadini che hanno pagato le conseguenze peggiori di questa pandemia, subendo un peggioramento delle condizioni salariali e sociali insieme.

Questo deficit, è bene sottolinearlo, è pari allo 0,53 % del pil cantonale, che a nostro avviso non comporta nessuno scombussolamento particolare e, anzi, dovrebbe far riflettere anche chi, con sagacia, ha redatto il rapporto di minoranza e che contesta non tanto l’obiettivo ma la sua scelta di raggiungerlo attraverso i tagli alle spese: in poche parole una sorta di rientro un po’ più equilibrato!

Noi non crediamo sia necessario né condivisibile perseguire questo obbiettivo neoliberista.

La nostra posizione è di contestazione dell’obiettivo stesso (ed è anche per questa ragione che non abbiamo mai sostenuto la legge sul freno ai disavanzi pubblici – né nella versione originale proposta dal governo né in quella poi approvata da Parlamento e in votazione popolare). 

L’unico vero problema di questo cantone, e in generale di tutto il mondo capitalista, è rappresentato dagli sgravi fiscali a favore delle imprese, e, per quanto riguarda le persone fisiche, all’abbassamento del moltiplicatore cantonale d’imposta, avviato appunto nel 2019. Il fatto poi di averlo ridotto, in piena crisi pandemica!,ulteriormente dal 98 al 97%, per attrarre e trattenere aziende che di fatto, per la maggior parte, sfrutta i lavoratori, li sottopaga e evidentemente li assorbe dalla vicina penisola, è un ulteriore colpo alle casse del cantone! Nessun vantaggio per la stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini, solo grandi e ghiotti vantaggi per chi già li ha tutti.

È solo grazie all’attivazione di misure di sostegno sociale (con qualche acciacco e ritardi vari…) che le persone che hanno avuto veramente urgenza di un aiuto concreto (pensiamo a chi il lavoro lo ha perso o che ha visto decurtato il proprio salario di almeno il 25% a causa del lavoro ridotto…) che il peggio è stato evitato ( temiamo, cmq, che si ripresenterà con aumenti di livelli di povertà in cui in ticino siamo in testa alla classifica svizzera…)


Se ancora a crisi pandemica ancora in fase di risoluzione, si trascura di parlare del fattore fiscale per spiegare l’aumento del deficit pubblico, è certo che appena ci si avvierà verso tempi migliori non si esiterà a tagliare la spesa pubblica per ridurre i disavanzi. Si andrà a colpire la sanità, la formazione, la politica di sostegno sociale, i servizi pubblici, le condizioni di lavoro e salariali dei dipendenti pubblici, mantenendo però intatta la politica fiscale a favore dei più ricchi, quella politica dello “sgocciolamento della ricchezza verso il basso” di cui nessuno, però, ha mai visto i risultati concreti. Da 30 anni l’andazzo è questo, ma abbiamo bene sotto gli occhi quanto drammatica la condizione economica di molti ticinesi sia peggiorata. 
Per queste ragioni voteremo contro l’iniziativa proposta.